7 dicembre 2010

DIRE NON DIRE

Tra un paio d'ore stacco la spina. Giovedì e venerdì resterò a casa dal lavoro, ho proprio bisogno di allontanarmi un po' da qui dopo il grande stress delle ultime settimane.
SF lavorerà, come al solito, ma in compenso domani verrà la mia mamma a trovarmi e rimarremo insieme qualche giorno.
Mamma e figlia.
Non capita tanto spesso, la lontananza non aiuta certo gli scambi.
Oddio, è pur vero che ci sentiamo ogni santo giorno, e che lei mi racconta pure quante volte va in bagno.. ma non è la stessa cosa. Una coccolina fatta dalla mamma ha sempre un qualcosa di speciale, nonostante io sia sempre molto refrattaria ad essere trattata come una bambina dai miei genitori.
Ho da sempre il bisogno impellente di dimostrare che ce la faccio da sola, che so badare e bastare a me stessa, che me la cavo nel mondo.
Non è sempre vero, anzi, ma per i miei genitori basta un momento di mia debolezza per correre in mio aiuto e cercare di fornirmi il piatto pronto. Io il piatto pronto non lo voglio, a volte vorrei piuttosto sostegno morale, vorrei poter essere debole e fragile e insicura senza che tutta la famiglia mi vada in paranoia.
Ma voi lo sapete che, tutte le volte che sono stata depressa per qualcosa (o anche senza motivo apparente) non ho mai potuto dimostrarlo perchè subito mi veniva detto di non essere triste con tono tra l'irato e lo scocciato?
MAI.
Neanche dopo la fine di un amore in cui avevo creduto tantissimo. Neanche dopo un licenziamento. Neanche dopo una lite con qualcuno. Neanche dopo la separazione da amici che forse non vedrò più. Neanche quando faccio una cazzata al lavoro. Neanche quando il capo mi tratta male senza motivo. Neanche quando mi sento inadeguata o brutta o malvestita.
MAI.
La mia famiglia pratica la negazione del dolore. Se non ci si abbandona ad esso, esso non esiste. Bella filosofia. Dopo "sono, dunque esisto" c'è "non dico che c'è, quindi non esiste".
Ma insomma, ormai è passato tanto tempo. Vivendo da sola sono libera di esprimere i miei stati d'animo serenamente, tranne quando vado a casa dei miei (o i miei vengono in casa mia) e mi sento controllata anche se sbadiglio o faccio un colpo di tosse, chè sembra subito che ci sia qualcosa non va. Provo a rinchiudermi in bagno, ma come diceva il buon Guccini "nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento"...
Anche qui, presumo che sia dipeso tutto da me. Gli altri ci fanno sempre quello che noi permettiamo loro di farci, e se io ho assecondato i miei perchè non sopportavo di saperli preoccupati o ansiosi, ora anno dopo anno me ne devo assumere le responsabilità.
E me l'assumo tutta, altrochè.
Infatti adesso quando vado a casa, o quando i miei vengono a trovarmi, ne sono felice. Accetto i loro limiti, e compatibilmente con il mio carattere cerco di far sì che passino con me delle giornate serene e spensierate, un po' fuori dalla routine di tutti i giorni.
Quindi mi aspettano dei giorni in cui giocherò a fare la figlia, dato che probabilmente per la mia mamma non sarò mai adulta abbastanza, e di stare lì a discutere perchè non mi va che mi frughi negli armadi per risistemarmeli proprio non mi va.
E voi, che rapporto avete con i vostri genitori? Siete liberi di esprimervi come volete, o dovete 'interpretare un ruolo' in loro presenza?
Cosa non sanno di voi?
I miei, ad esempio, non sanno che dico le parolacce, e, presumibilmente, credono che io sia ancora vergine.
Vi lascio il tempo per rispondermi, ci si risente lunedì.
Cià.

13 commenti:

  1. Devo dire che con i miei genitori ho un buon rapporto, anche se, quando sono turbato o sconvolto per qualcosa che mi è successo, divento un poco più taciturno e subito mi chiedono se qualcosa non va ma, volendomela cavare da solo, difficilmente gli spiego la situazione e lo stato attuale del momento. Preferisco risolvermeli da solo i problemi, però, quando ne ho proprio bisogno o non so dove sbattere la testa, un consiglio dei miei non guasta mai.
    Naturalmente capisco la loro apprensione quando sono in difficoltà, dopotutto se i genitori (o fratelli e sorelle) non ci amano per primi, chi dovrebbe? Loro vogliono solo il nostro bene, solo che a volte dovrebbero capire che non siamo più infanti, anche se sono sicuro che se dovessi vivere fino a 100 anni e loro fino a 150 continuerebbero a chiamarmi "il mio bambino" ;)
    BUON LUNGHISSIMO WEEK - END, CIAOOO LITTLE RUMOR

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  2. Avendo io un carattere ribelle ho sempre fatto ben presente quello che sono e quello che faccio sbandierandolo come "faccio quello che voglio io che vi credete". Per i miei genitori insomma sono stata un vero cruccio però non ho mai fatto finta di essere qualcosa che non sono. Forse solo mi sono fatta vedere un pochino più forte del previsto, quando i miei si sono separati mia mamma ha sofferto tanto ed io non volevo farle pesare quanto soffrivo io. Credo che comunque lei l'abbia sempre capito e saputo. Ecco io devo dire che a differenza tua con mia mamma ho la possibilità di essere ciò che voglio, di dirle tutto quello che voglio. Mentre con gli altri ci vuole un tantino di tatto ogni tanto e non sempre possiamo "sputare" fuori tutto come ci viene con lei so di avere questa possibilità perchè lei sarà SEMPRE la mia mamma a prescindere da quello che le dico o se la faccio arrabbiare. Credo comunque che se i miei fossero rimasti insieme e avessi avuto una famiglia "tradizionale" non avrei avuto certe libertà......

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  3. ps: buon week-end e fatti coccolare tanto tanto dalla tua mamma....anche a me piace tantissimo, specie ora che sono fuori casa e che devo sempre "tenere botta" ehehehehe

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  4. i miei credo sappiano davvero poco di me...e a volte questa cosa mi fa un po' soffrire, insieme ad altre che riguardano famiglia&passato, ma spesso faccio come i tuoi genitori, faccio finta che i problemi non siano mai esistiti, li ignoro....spero sempre non vengano a chiedermi il conto un giorno!! buon weekend lungo :-))

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  5. mia cara, dovrei scriverti un romanzo, altro che un commento... diciamo che capisco molto bene...

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  6. Beh, con i miei ho sempre avuto un buon rapporto, anche se in più di un'occasione hanno sbagliato e molto anche. Diciamo che con gli anni ho imparato a non esprimermi con loro, perchè tutto quello che dico potrebbe essere usato contro di me!!!

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  7. il rapporto con i miei è migliorato col tempo, ora abbiamo un equilibrio abbastanza buono anche se un po' di cose di me le ometto: pensano che io sia poco più che astemia e fanno finta che io viva angelicamente la mia vita di coppia

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  8. @bertuccio: ciao, sono tornata ieri al lavoro dopo il week-end lunghissimo, ma ovviamente al lavoro mi hanno tartassato e non ho quasi avuto tempo di andare in bagno... Povera me! Hai ragione quando dici che i nostri genitori e i nostri fratelli e sorelle sono coloro che ci dovrebbero amare di più e di cui dobbiamo poterci fidare sempre, però a volte questo grande amore potrebbe rischiare di tarparci un po' le ali... O almeno, io credo questo... Con l'appoggio della famiglia tutto sembra più semplice, ma se poi questo appoggio viene a mancare bisogna essere comunque capaci di cavarsela da soli, perchè abbiamo teste diverse ed esperienze diverse...
    Sto vaneggiando, ma sono sicura che mi hai capito! Ciao bello.

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  9. @mere: una mia carissima amica è anch'ella figlia di genitori ormai divorziati da tantissimo tempo, e noto che anche il rapporto tra lei e sua madre, con cui ha sempre vissuto quasi in 'simbiosi', è molto diverso. Lei "sputa", in casa, tutto quello che ha da dire, quasi senza filtri. Si scontrano spessissimo, però lei comunque dice quello che deve dire senza problemi. Forse, come dici tu, si cresce più in fretta quando si affronta un dolore così grande, non so da cosa dipenda, io so solo che quando so che i miei stanno male per colpa mia, mi sento io più male. Questo, badate bene, non mi ha spinto a non fare cose che a loro non erano gradite (anzi!) ma solo a non dirgliele... Cmq non sono tanto le mie idee che tengo nascoste, quanto i fatti. E per fatti intendo cose stupide, eh! Tipo dire che son tornata in taxi e invece sono tornata in autobus o a piedi, dire che ho cucinato e mangiato a cena e invece aver solo bevuto una tazza di tisana al finocchio... Cose così... Perchè se no scatta la tragggedia. Ahhhhhhhhhhh Se scopre che a volte non ceno mi manda in una clinica per disturbi alimentari, che ti giuro che non ho!! Detto questo, mi vuole un bene dell'anima, anzi mi adora con il modo di amare tipico di una mamma. E infatti questi giorni, alla fine, sono andati benissimo. Mi ha coccolato tantissimo (e viceversa!) e mi ha fatto dei massaggini ai piedi che al pensiero ancora mi vengono i brividi... E adesso già mi manca, uff.

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  10. @pauline: i miei sanno parecchio di me, ma ogni loro singola parola, ogni loro singolo intervento nella mia vita, è volto a rendermi come loro. Ed io non sono come loro, o forse sì, non lo so, sono ANCHE LORO E ANCHE ALTRO DA LORO. Io, ad esempio, mi vorrei sposare in comune, ma loro ne morirebbero istantaneamente. Io adoro la vita fuori casa, loro quella in casa, e anche qui ogni volta sono discussioni di disapprovazione. Io rivendico solo il mio modo di essere, per loro da sempre il modo diverso dal loro è quello sbagliato... E mio fratello è tale e quale a loro. A volte mi chiedo da dove io sia uscita... Forse dall'uovo di Pasqua!

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  11. @MammaMatta: sì, tesoro, lo so... E la cosa più triste è che quel romanzo tu ce l'hai tutto in testa, e soprattutto nel cuore... Però mi pare che si tratti di problemi un po' diversi dai miei. A me è eccesso di presenza, a te forse è l'esatto contrario... Cmq, per solidarietà, ti abbraccio forte forte.

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  12. @Libby: cara, sai dirmi chi è che non sbaglia mai, a questo mondo? Io sono la prima a dire che gli errori, quando ci si ama, vadano capiti e superati insieme, specie in una famiglia, ma il punto è che i caratteri non si possono cambiare. E allora perchè se io accetto che loro hanno certe abitudini e certe idee e certi comportamenti, loro non possono fare lo stesso con me? E' questo che mi fa impazzire. Gocce di disapprovazione stillate da quando sono nata... Però li adoro, sono due persone stupende, e con il passare degli anni sto imparando anch'io a gestire meglio le situazioni senza far emergere tutte le mie fragilità di fronte ai loro velati rimproveri (e a volte nemmeno troppo velati)...

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  13. @Vete: esatto, anche per me è esattamente la stessa cosa. Io non bevo praticamente mai, ma se esco a cena e dico che mi son fatta un bicchiere di vino, subito dicono che sono pazza e che non è che divento ubriacona ecc ecc... E allora, per non rovinarmi la vita, dico sempre che non bevo e chissenefrega. Anche perchè, ripeto, nella mia vita è previsto un bicchiere di qualcosa di alcolico sì e no una volta al mese...Ahhhhh, quanta pazienza....

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