30 novembre 2011

RUBANDO PAROLE ALTRUI

Leggo in vari blog riflessioni sull'amicizia, sull'amore, sulla vita di coppia...


Leggo, e avrei molte cose da dire, ma non ci riesco bene.


Solo una riflessione mi scoppia nel cuore, e devo farla prima di andare (ho fatto una promessa ad una persona speciale, e alle 17.30 devo uscire da qui...).


Io non sono una scrittrice, nè una poetessa, nè una psicologa, nè una suora, nè un'educatrice, nè una mediatrice, nè niente. Sono una programmatrice informatica, peraltro anche mediocre e con scarsa attitudine alle macchine in genere.


Dico solo una cosa, e ciascuno è libero di seguire il mio consiglio o meno.


Non schifate la gente. Non allontanatela. Non giudicatela. Non chiudetevi nel vostro mondo perchè nessuno vi capisce. Le altre persone potrebbero pensare esattamente la stessa cosa su di voi. E chi ne gioverebbe?
Se qualcuno non ci convince, se qualcuno ci fa star male, se qualcuno ci ha deluso o non è stato all'altezza delle nostre aspettative, prima di qualsiasi reazione, prima di alzare qualsiasi muro, mettiamoci nei suoi panni.
Sempre.
E poi, se proprio decidiamo che il rapporto non può essere recuperato, giudichiamo male 'QUEL' rapporto, e non il sentimento in genere.
E' normale voler bene a qualcuno, è normale farci un percorso insieme, fa bene all'anima.


Poi si cambia.
Possiamo cambiare noi.
Possono cambiare loro.


(E lo diceva anche Rocky Balboa, no?)


Ma quello che c'è stato, nessuno potrà mai togliercelo.


E poi, finisce un'amicizia? Si perde qualche amica per strada?


Pazienza.


Ci si rialza, e si ricomincia a cercare, a mettersi in gioco, ad accogliere chi abbiamo di fronte, a guardarla negli occhi.
E si ricomincia sempre, tutti i giorni, ora con più vigore, ora con più stanchezza, ma si ricomincia.
E questo non vuol dire essere amicI di tutti.
Vuol dire saper voler bene in maniera gratuita, che è quello che ciascuno si augura per sè, ma pochi sanno donare agli altri.


Voler bene a un gatto non vuol dire non poter voler bene alla persona che ho di fronte, e se il collega mi ha trattato male non vuol dire che un altro mi tratterà male allo stesso modo, e se un'amica mi ha fottuto il fidanzato o il marito... vediamo come sarà la prossima! Anche la prossima lo farà? Stiamo a vedere!! 


Il segreto è rimanere 'aperti' alle nuove esperienze. 
Cadere e rialzarsi.
Con l'animo arido, non si vive meglio.
O almeno, io credo di no.


O sì?


Se qualcuno mi dice che senza amici sta bene, per me va benissimo. Ma lo invito a riflettere se è proprio vero che sia così...


Se solo sapeste quante incu.late ho preso io. A bizzeffe. Ma non fa niente. 
Con tutti i miei più cari amici ho scambiato pezzi di cuore, spero che tutti, anche quelli che si sono persi strada facendo, conservino i pezzi del mio così come io conservo i pezzi dei loro, con tenerezza...


Vi lascio con le parole di Kahlil Gibran, uno che a parole era senz'altro più bravo di me...


Buona serata a tutti, e vi prego... non mi mandate subito affancù... :-)






Sull'amicizia 
E un adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.
Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.
E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.

Sull'amore 
Allora Almitra disse: parlaci dell'Amore.
E lui sollevò la stessa e scrutò il popolo e su di esso calò una grande quiete. E con voce ferma disse:
Quando l'amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.
Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra.
Come covoni di grano vi accoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi staccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.
Ma se per paura cercherete nell'amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto il vostro riso e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge che da se stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire:" Ho Dio nel cuore ", ma piuttosto, " Io sono nel cuore di Dio ".
E non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni è lui che vi guida.
L'amore non vuole che compiersi.
Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri, i vostri desideri hanno da essere questi:
Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia nella notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore,
E sanguinare condiscendenti e gioiosi.
Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'amore;
Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
Grati, rincasare la sera;
E addormentarsi con una preghiera in cuore per l'amato e un canto di lode sulle labbra.

Sul matrimonio 
Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il Matrimonio, maestro ?
E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
E tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.

29 novembre 2011

SIETE CURIOSI? Parte seconda...

Allora, miei carissimi lettori, ci siamo.
Non mi sembra ancora vero, quindi forse questo è un sogno e mi sveglierò triste e delusa, e magari anche single!
Però, è fatta.
Sono ufficialmente una donna che conosce il giorno e l’ora in cui, a meno di cataclismi e sfig.he dell’ultim’ora e impedimenti di un certo tenore, si sposerà.
E non li conosco solo io (chè molte donne che conosco avevano già deciso il mese il giorno e l’ora del loro matrimonio quando facevamo la seconda media…), ma anche il mio fidanzato, il parroco della mia parrocchia, nonché i miei genitori, mio fratello, e, spero presto, anche i miei suoceri.

E so che lo volete sapere anche voi, anche se mi rendo conto che non vi cambierà certo la vita…
Ma me la voglio tirare un po’, come mio solito d’altronde.

Pertanto parto dall’inizio.

SF è uscito prima dal lavoro, ed è venuto a casa mia. Alle ore 19.10 eravamo seduti sul divano di casa mia, mani nella mani, a dire ‘ODDIOODDIOODDIOODDIOODDIOODDIOODDIO!!!!!’, e poi: sei sicura? Sì. Sei sicuro? Sì.
Sicuro sicuro? Sì. Sicura sicura? Sì.
Evviva!
Diamoci un bacetto.
Slinguazzata di rito, ma ancora si percepiva un maldissimulato senso di agitazione.
Allora SF ha imbracciato la chitarra, e come antistress si è messo a schitarrare un po’ una tarantella calabrese, mentre io mi sono fatta un balletto che era però più una pizzica salentina che una tarantella, ma ci stava bene lo stesso, secondo me.

E tra una schitarrata e una pizzicata e un paio di pizzicotti qua e là, ci siamo rislinguazzati e ci siam messi i cappotti, pronti per il grande passo.

Tutto stava per diventare reale. Da quel momento in poi, c’era da fare sul serio.

Il parroco era in sacrestia, ma noi la sacrestia non sapevamo nemmeno dove fosse. Quindi abbiamo pensato di infilarci in chiesa, sperando che l’Altissimo ci illuminasse la strada (in tutti i sensi).
Che strana la chiesa, vuota e buia, alle 19.30… c’erano le candele accese sotto il tabernacolo… e l’immagine di Cristo in croce che, lì dietro all’altare, si mostrava e si celava e sembrava quasi danzare per effetto delle nostre ombre.
Mi sono emozionata moltissimo, direi che mi sono commossa… e l’agitazione è passata.
Poi dall’unica porticina esistente in chiesa, sono uscite due vecchine pie (?!) che hanno detto: “cari, volete sapere la strada per la sacrestia? Don XXX vi sta aspettando…”.
Lo sapevo che la direzione ci sarebbe stata mostrata chiaramente, confidavo in qualcosa di più mistico, ma in fondo il Signore sceglie sempre i modi più impensabili per indicarci la strada… E questa volta ha scelto un modo nemmeno tanto impensabile… : - D

E Don XXX ci ha accolti, e ci ha fatto pochissime domande, più cha altro ne abbiamo fatte noi a lui, curiosissimi sul da farsi e completamente ignoranti in materia.

Fondamentalmente serve solo il certificato di battesimo, uso matrimonio.

Poi ha detto che sarebbe opportuno avere anche un certificato di ‘stato libero’, in cui si dichiari che nella nostra vita ‘prima di trasferirci qui’ non siamo stati sposati.
E lì ho fatto una gag prestigiosa, chiedendo ad SF di procurarsi questo documento perché mi sarebbe piaciuto molto sapere se non fosse già sposato!! Ahahaha
Gag da sacrestia! Ma posso fare di meglio, mi manca la pratica!!
Il prete ha apprezzato, si è fatto una grassa risata, e niente, ci ha detto quando comincia il corso prematrimoniale, e ha scritto su un post-it (molto professionale, altroché) la data e l’ora che abbiamo suggerito noi, e che per fortuna era libera:
Eccola:
TA TAAAAAAAA
Sabato otto settembre duemiladodici, ore undici.
TA TAAAAAAAA

A presto a presto, ci vediamo ci vediamo… e ce ne siamo andati.
EVVIVAAAAAAAAAAAAAA

E basta.
- E che sarà mai? – vi starete chiedendo.
Me lo sto chiedendo pure io.
Eppure, non so perché, ma ho un sorriso da ebete stampato sulla faccia, oggi. E un gran senso di leggerezza...

Sarà che sono molto felice…  

(Anche perchè la mia dieta finora non sta funzionando affatto!!! :-) )  

28 novembre 2011

SIETE CURIOSI?

VI TOCCA ATTENDERE!!!

Ragazze, grazie a tutte, ma proprio a tutte per i commenti al post di giovedì.
Non vi rispondo singolarmente perché oggi non ho avuto molto tempo, comunque concordo con chi dice che avere una data certa rende tutta la faccenda più reale. Davvero grazie per aver condiviso le vostre testimonianze e le vostre esperienze con me, siete fantastiche tutte.

In chiesa ci andiamo stasera.
Il parroco sabato mattina, quando ho telefonato per prendere un appuntamento, ha detto che era troppo occupato per riceverci, perchè è iniziato l'avvento e poi ci sono le messe e le confessioni e i gruppi di ragazzi e i gruppi di genitori e chi più ne ha più ne metta. Quindi per il week-end proprio non ce la faceva…

Poi mi ha chiesto quanto tempo avevamo intenzione di intrattenerci da lui.

La domanda mi ha lasciato abbastanza di stucco, perché capite bene che io che caxxo ne so di quello che dobbiamo dirci? Così, mantenendo il profilo basso della stupidella, ho detto che questo avrebbe dovuto dirmelo lui, perché per me era la prima volta che chiedevo ad un sacerdote di fissare la data del matrimonio…………………………………………..

E lui: “Ehmmmmmm…..”
…….
“Uhmmmmmmmmmm”
………
“Ehmmmmmm…..”
“Uhmmmmmmmmmm”
“Ehmmmmmm…..”
“Uhmmmmmmmmmm”
…..
“Ehmmmmmm…..”
“Uhmmmmmmmmmm”

“Ci vediamo lunedì mattina”.

Inutile dire che ho dovuto informarlo che noi di mattina lavoriamo (sigh) e che saremmo stati disponibili solo di sera. Così ha detto di passare lunedì alle 17.00.

Ho fatto un sospirone per mangiarmi la lingua, e ho detto, più gentile e 'moinosa' possibile, che prima delle 19.30 era impossibile che fossimo in zona.
E allora, suo malgrado, ci aspetta per le 19.30 in parrocchia. Ha detto che forse basteranno 5 minuti.
E possibile che in tutto il week-end non sei riuscito a ritagliarti 5 minuti per noi????
Ma va bene così, ci vuole calma e sangue freddo.
Inspirare.
Pausa.
Espirare.
All’idea che stasera, all’ora di cena, potrei sapere il giorno esatto in cui convolerò a (giuste?) nozze col mio adorato SF mi mette addosso un’emozione che non immaginate.

Ah, come previsto, sabato mattina SF si è svegliato con un fremito, e si trattava di sesso…. Conosco i miei polli, ahahahaha.

Appena possibile, vi aggiorno definitivamente e non vi rompo più le palle (forse). 

24 novembre 2011

SERVE UNA SPINTARELLA

Domani sarò in ferie.
Quando abbiamo messo giù il piano ferie, in febbraio (sì, sì... è assurdo) avevo preso questa giornata sperando di poter partire per un week-end romanticone. Poi però il viaggio a Roma di fine ottobre ci ha fatto saltare un po' i piani (economici) e quindi me ne sto a casa.


Forse (dico forse) sabato andiamo a parlare con il sacerdote per fissare la data delle nozze, anche se il sacerdote della mia parrocchia è tanto bravo nelle omelie quanto scorbutico nella vita reale. Sarà un bel problema riuscire a stabilire un certo dialogo con lui, non va per il sottile e io quando sono molto emozionata o agitata ho bisogno di persone gentili e accomodanti, che usino molte perifrasi e mi coccolino in qualche modo, altrimenti il mio primo istinto è di andar via (in malo modo, tra l'altro)....


Staremo a vedere.


L'ingranaggio di questo matrimonio non parte. Non parte affatto. 
Non avendo la data, ci sentiamo autorizzati a non cercare il ristorante/villa, a non cercare l'abito, a non pensare alla lista degli invitati, a non decidere dove abiteremo, figurarsi poi se pensiamo alle bomboniere, alla lista nozze o al viaggio di nozze.


La verità è una soltanto.
A me di organizzare il mio matrimonio non va proprio per niente.


Vorrei coronare il nostro amore senza tutti quei fronzoli di cui sembra non si possa fare a meno.
Io vorrei farne a meno.
L'ho detto che sono una donna atipica, no? 


Vedo mia cognata, la ragazza di mio fratello, che ha già fatto partire l'ingranaggio del suo matrimonio. 
Avete presente quelle donne che sembra che si sposino da sole? Che vogliono coronare tutti i loro desideri custoditi gelosamente sin da bambine, che sanno esattamente come dev'essere il loro abito, quale dev'essere il 'colore' della cerimonia, i fiori da scegliere, la location, la chiesa, la data, le letture durante la messa, la casa, la cucina, le porte, le mattonelle del bagno... 
Ecco, loro.


Io non ne ho la più pallida idea, e non me ne potrebbe fregare di meno del colore dei fiori sul tavolo, ma più che altro io ho bisogno di condividere qualsiasi scelta. 
Io non posso prescindere dal parere di SF. 
Senza di lui, io non riesco a decidere nemmeno il mese del matrimonio, nemmeno la chiesa, nemmeno la casa (se rimaniamo da me, se andiamo da lui, se prendiamo una terza casa) e non è che non ci riesca perchè sono incapace. 
Non riesco a farlo perchè il matrimonio è il NOSTRO, e dev'essere un momento piacevole per entrambi, deve parlare di noi, non solo di me.


Solo che c'è un piccolo problema. Se uno dei due non si impone su qualcosa, non si va da nessuna parte.


Ci vuole uno dei due che prenda l'iniziativa. La democrazia è bella, ma mi accorgo mio malgrado che anche la monarchia a volte ha un suo perchè... Quindi, con l'anello e la proposta ha fatto il primo passo lui, ora tocca a me.


Quindi ieri ho detto: "Amore, questo week-end andiamo in chiesa a parlare col sacerdote". E lui: "Ah, OK".


Detto-fatto.


Certo, ora io (illusa) mi aspetto che lui sabato mattina apra gli occhi e mi dica: "Amore, sono tutto un fremito e non sto parlando di sesso... Dai, andiamo a fissare la data!!!!" ma succederà che lui proprio se ne scorderà, e mi toccherà fare la parte della rompiballe... 
Ma sento che serve una spintarella, altrimenti fosse per noi e per il nostro 'rispetto dei tempi e dei modi' dell'altro, staremmo fermi immobili fino al 2050, se va bene... 


Ma voi, amiche, ditemi: chi ha organizzato il vostro matrimonio (o chi lo sta organizzando, o chi lo organizzerà)? Eravate terrorizzate come me dai preparativi? 
LaCandy, di te sappiamo tutto ormai...Ahahaha


Ma davvero, amiche e amici, è normale che non abbia voglia di organizzare la cerimonia del mio matrimonio?
Possibile che io sia così strana?


Io voglio solo stare sempre e per sempre con l'uomo che amo!! 
PUNTO!
Di tutto il resto non me ne fotte una beata fava!!! 


Fosse per me saremmo sposati da 6 mesi dopo esserci conosciuti, anzi forse dopo 2. Il vincolo non mi fa alcuna paura, sono stra-convinta di questo...


La cerimonia classica invece è un'esigenza di SF, è il suo sogno... E io non voglio deluderlo...


Ma sarò all'altezza? 


E pensare che il 99% delle donne del mondo sarebbe strafelice di un uomo così... 


E anch'io lo sono, certo! 


Forse temo solo di non essere capace, di sbagliare tutto, di mostrare la mia inettitudine di fronte a cosa che le altre donne sanno fare benissimo. 


Mah, per ora non aggiungo altro. Direi che vi farò sapere. 


Con un po' di pazienza si fa tutto, no? (Mica sono più minkjia delle altre!!! Spero!!! Ahahahah )


P.S. Forse è solo che in questa fase mi mancano un po' mia madre e le mie amiche storiche... Forse.

23 novembre 2011

BIANCA

Ieri sera, tornata a casa dopo un’ora e mezzo di yoga matto e dispetatissimo, e quindi con tutti i muscoli allungati e le articolazioni disarticolate, ho fatto l’unica cosa al mondo che proprio non si dovrebbe fare.
Sono sprofondata nel divano.

Ero sola.

Sola e sciolta.

Il divano non so se lo sappiate già ma incricca tutti i muscoli.
Ecco, sono affondata nel divano, poi mi sono alzata e mi sono fatta una tisana al finocchio, e poi mi sono rituffata e ho acceso la TV.

No, sto mentendo. Nell’ordine, sono entrata, ho acceso il riscaldamento, mi sono lavata le mani, ho fatto pipì, mi sono rilavata le mani, mi sono tolta le scarpe, mi sono tolta tutto il resto, mi sono messa una tuta calda e le ciabattine turchesi, e mi sono tuffata sul divano, copertina alla mano. Poi mi sono alzata… (e il resto lo sapete già).
Avevo proprio voglia di dormire. Erano le 21.30, ma sarei andata volentieri a letto.

Quando c’è SF, il suo viso e il suo sorriso mi riempiono di energie, e riesco a reggere anche fino alle 23.30 o più prima di crollare dal sonno!!!
Quando lui non c’è, lascio libero sfogo al mio bisogno primario in assoluto: DORMIRE.

Quindi ero già lì che pregustavo di finire di bere la tisana e andare a letto, quando, facendo zapping disinteressato nei 200 canali del digitale terrestre, mi sono imbattuta in lui.
Il caro, vecchio ma all’epoca giovane, Nanni Moretti, in una delle prime scene del film ‘Bianca’, che adoro.
A dire il vero adoro sia Nanni che i suoi vecchi film, non finisce mai di stupirmi e divertirmi, secondo me i suoi personaggi sono geniali.

E così una serata che era partita con la previsione di annoiarmi un po’ e andare a dormire presto, si è rinvigorita con questo bel regalo che ha voluto farmi La7d. GRAZIE!!

Se non avete visto il film e volete vederlo, INTERROMPETE QUI LA LETTURA.

Non so se conosciate già la trama del film, in caso potete leggerla qui ,  
quello di cui volevo parlarvi è la mania del protagonista, Michele, di osservare ossessivamente le coppie di innamorati accanto a lui (ma anche semplicemente quelle incrociate per strada, al parco, o in spiaggia) e cercare di indovinare, da un dettaglio o una parola o un look (e soprattutto dal tipo di scarpe indossate) se quella coppia è affiatata o se se la stanno solo raccontando.
E se per lui la coppia è unita, deve rimanere unita per sempre. Non esistono motivi di allontanamento, non esiste che si alzi la voce nemmeno per una discussione, non esiste che si frequenti altra gente.

L’amore dev’essere PURO e totale, una persona deve appartenere integralmente all’altra, e non ci devono essere fantasmi del passato o dubbi o screzi di alcuna sorta.

E infatti, quando instaura un tentativo di relazione con Laura Morante, dopo poco la lascia, con queste parole: ‘

-Non è giusto che noi continuiamo a vederci. Io magari sarò imperfetto,

 però voglio essere coerente: non ci dobbiamo più vedere. Mai più.
-Ma perché? -La felicità è una cosa seria, no? Ecco, allora: se c'è, 
dev'essere assoluta.
-E che vuoi dire? 
-Vuol dire senza ombre, senza pena. E difficile per tutti, per me invece è 
 impossibile: forse non ci sono abituato.

E il dialogo continua con
-Tu sei pazzo!
-E non sono pazzi quelli che accettano tutto? Io almeno dico "questo è sano, 

questo è malato", "questo è bello oppure è brutto", "qui c'è il bene, 
qui c'è il male".

Ve la faccio breve. Nell’ultimo monologo, nella scena in cui lui si consegna alla polizia, c’è tutta l’essenza del film (che vi consiglio fortemente di vedere, nel caso non l’aveste capito…)

-Sono io quello che cerca, [...] sono stato io.
-Ma perché? Erano suoi amici, che cosa Le avevano fatto?
-Mi avevano deluso. Gli amici ti deludono, la gente normale no. A me piacciono le coppie felici. Io li aiuto, li indirizzo sulla strada giusta, gli dò consigli. Però non li seguo più quando fanno quegli errori così stupidi. Cominciano a dirsi le bugie, poi si separano, poi ritornano a stare insieme. Però è troppo tardi, perché ormai sono feriti... e cattivi... e allora non li voglio più vedere. Una volta era più facile giudicare. Come con le scarpe: c'erano solo alcuni modelli, molto caratterizzati; erano quel tipo di scarpa e basta. Ora invece tutto è più confuso, uno stile si è intrecciato a un altro: le cose non sono più nette.
-No, scusi, stavamo parlando dei suoi amici...
-Sì, gli amici non possono comportarsi così.
-Perché io mica divento amico del primo che incontro. Io decido di voler bene, scelgo. E quando scelgo, è per sempre.

(Tutte le frasi più celebri del film sono racchiuse qui, potete dare un’occhiata per capire il surrealismo dei discorsi).

******** ORA POTETE RICOMINCIARE A LEGGERE ********

Allora, di cosa volevo parlare con voi?
Non della relazione perfetta, o della felicità assoluta e senza macchia, chè chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Voglio parlare del fatto che anch’io, come il  protagonista Michele Apicella, non sopporto di sapere che alcune coppie di amici, che marchio come ‘felici e innamorate’, all’improvviso (per me) scoppino.

Non reggo le separazioni altrui, specie se sono amica di entrambi. Ma anche se sono amica solo di uno dei due. E a volte, onestamente, anche se non sono amica di nessuno dei due…

Ci sono coppie che riconosco come solide. E non dal tipo di scarpe che indossano, o dai dettagli su cui si fermava Michele… No.
Io “sento” che alcune persone si amano.
Forse me l’invento, forse mi piace pensarlo, forse io stessa ho bisogno di crederci per me, per non dover ammettere che si tratti, nel 99% delle relazioni, di rapporti basati su opportunismo/abitudine/teoriadelmenopeggio.

Ma continuo a voler pensare che sia vero che l’amore esiste, lo stesso amore che so di provare io.

E quando scopro che qualcosa si è rotto, che due persone all’apparenza indivisibili si separano, soffro. Anche se, oggettivamente, non me ne dovrebbe fregare niente.

Ovviamente non ho ancora ucciso nessuno per questo… Lo scrivo nel caso qualcuno mi stesse intercettando… :-)

Però ecco, è così.

L’esperienza mi ha insegnato che per ogni storia che finisce, ce n’è una pronta a rinascere se si lascia il cuore aperto e pronto ad accoglierlo, ma questa è un’altra storia.

Voi come vivete le separazioni di persone che conoscete, o che comunque credete siano felicemente innamorati?
Avete anche voi delle coppie ‘preferite’, su cui puntereste tutto, e per cui siete arrivati a dire ‘No, se si mollano loro, è la fine..’ ?
Da cosa capite che due persone si amano davvero?
Parlo di vita reale… Il mondo blog lo lascerei da parte, dato che qui abbiamo sempre solo una versione della realtà, e molto spesso è distorta (e comunque limitata, e comunque spesso leggiamo solo quello che vogliamo leggere, e non siamo nemmeno capaci di spiegarci bene)…

Oggi va un po’ così…
Una coppia di amici che credevo solida, si è mollata all’inizio del mese per colpa della distanza… e una coppia di amici che secondo me proprio non funziona è tornata insieme dopo una separazione di 15 giorni.

Io non c’entro niente in nessuno dei due casi, eh! 
Entrambe le notizie le ho scoperte stamattina… 

E comunque, alla fine, ieri sera sono andata a letto alle 23.15... 
E ho dormito meravigliosamente sette ore e mezzo! 
Grazie, Nanni.


22 novembre 2011

IL LAVORO NOBILITA (?)

Ho dei grossi, grossissimi problemi col mio capo.
No, non parlo della mia testa. Con quella non ho più rapporti dagli anni 60…
Parlo del responsabile, del comandante della truppa, del capitano di bordo, del boss, del leader, del titolare, del direttore ai lavori, del supercapogalatticol’illustrissimo.
Che proprio il mio vero capo non è, essendo io una consulente ed avendo un altro signore che mi firma tutti i mesi (circa) il bonifico dello stipendio...
Ma è uguale. Chiunque mi dia ordini, per me è un capo, e visto che qui dentro me ne danno praticamente tutti, sono messa davvero benissimo.

Comunque, senza tergiversare, quello con cui ho grossissimi problemi è la persona che dichiaratamente tira le fila qui dentro.
E la cosa non mi fa stare per niente tranquilla, perché io adoro il mio lavoro, adoro i miei colleghi, adoro il clima che si è creato qui in ufficio, adoro TUTTO, e cominciare a pensare di dover venire al lavoro con il senso di nausea mi fa venire la nausea. Ehm.. Uhm… Un attimo, che vado a vomitare.

Il problema è caratteriale, ormai è ufficiale. Non ci prendiamo per un cactus.
E fin qui, è pacifico. Un altro collega, quando gli ho detto questa mia considerazione, mi ha risposto limpido: “E che te frega? Mica vi dovete sposare?”
E in linea teorica, la risposta calza a pennello.
In linea pratica, invece, NO, perché paradossalmente interagisco per più tempo con le persone del lavoro, che con il mio fidanzato, e pensare di avere PAURA di fare qualsiasi cosa (facendone centinaia al giorno) è davvero poco promettente.
Ragazzi, quando si arrabbia, incute davvero terrore.
E la cosa sconvolgente è che i motivi sono i più disparati, non sono sistematici, e non se ne può mai prevedere l’intensità!!
Ecco, i suoi attacchi d’ira sono paragonabili ad un terremoto, nel giorno in cui tutti i sismografi sono rotti. Non so se mi spiego…

Quindi, vivo costantemente sotto scacco.

Ieri, alla fine di un lavoro enorme commissionato da lui in persona, ho scritto a lui e al suo vice una mail con il riassunto di tutto quello che era stato fatto (l’illustrissimo me l’aveva già fatto correggere 2 volte perché c’erano delle virgole che non lo convincevano in un testo…………………………………..) e dopo due minuti il suo vice, in scrivania accanto a me, mi ha detto: OTTIMO, e lui, fisicamente lontano, mi ha scritto: ‘Il tuo linguaggio è inaccettabile… NON ti permettere mai più… qui comando IO e cose del genere le dico solo IO……. Domattina vieni SUBITO nel MIO ufficio e chiariamo la faccenda……… NON si verifichi MAI più….. “
E io ci ho letto anche un vaffancù ma probabilmente quello me lo sono solo immaginato.

E tutto perché avevo scritto, udite udite che volgarità e inammissibilità e audacia e prepotenza e arroganza e spocchia (sono veramente una donna spregevole!!!):
‘Attendo le vostre considerazioni; in mancanza di risposte negative da parte vostra, a fine mese comunicherò i dati al cliente XYZ’.

Ecco. Ora linciatemi. Non son degna del vostro affetto. Se ci fosse ancora “lui” saprebbe cosa fare dei tipi come me! Ne farebbe polpette!!!

Ieri sera a casa con SF ci siamo allenati a preparare un discorso che questa mattina avrebbe fatto rimanere bassi i toni durante il ‘confronto’.
Lui, fresco fresco di corso di mediazione, mi ha dato qualche dritta di comunicazione, io mi sentivo solo stupida.
Il punto nodale del discorso è:
1)       ‘Non chiedere scusa, ma mostrarsi sereni della scelta che si è fatta’. Della serie: excusatio non petita accusatio manifesta.
2)       ‘Dire che si è capita la sua obiezione’. Della serie: non sei un cretino.
3)       ‘Spiegare con altre parole il motivo che ci ha spinto a dire/scrivere quello che abbiamo detto/scritto. Della serie: non sono una cretina nemmeno io.
4)       ‘Attendere che l’interlocutore esponga le motivazioni che l’hanno spinto alla reazione (eccessiva). Della serie: tu come hai elaborato le mie parole?
5)       ‘Solo a quel punto, mostrarsi dispiaciuti del fraintendimento’. Della serie: se hai capito così, capisco che ci sei rimasto male e mi dispiace aver generato il malinteso.
6)       ‘Chiedere quali sarebbero state le parole ‘giuste’ da utilizzare per evitare che la situazione si ripeta’: della serie: attacca il ciuccio dove vuole il padrone…
7)       ‘Attendere la risposta’: Della serie: vediamo cosa ha nella testa.
8)       ‘Rispondere: ‘se ho capito bene, mi hai detto che…’ e ripetere esattamente le sue stesse parole: Della serie: vediamo se ho capito bene io e se ti sei ascoltato bene tu mentre mi parlavi.
9)       ‘Attendere la fatidica frase: “Sì, hai capito bene”: Della serie: mo’ me lo segno e vediamo se la prossima volta ti va bene…
10)   ‘Salutare cordialmente e allontanarsi a testa alta’. Della serie: l’agonia è finita.

Questo in un mondo ideale, in cui sia io che lui (o l’interlocutore di turno) abbiamo sott’occhio i 10 punti da rispettare.
In un mondo reale, stanotte non ho dormito bene, e ho fatto dei sogni pessimi in cui lui mi strillava in faccia le cose orribili della volta scorsa (dell’ultima lite, per intenderci, risalente a meno di 20 giorni fa), e mi sono svegliata già con le palpitazioni. In un mondo reale, sono arrivata in ufficio a testa bassa, dissimulando l’agitazione che avevo addosso con un paio di battute poco riuscite (ed è una cosa indegna, visto che la mattina sono sempre frizzantissima!!). In un mondo reale, per chiamarmi a rapporto appena è arrivato mi ha cacciato dietro un urlo che mi ha mandato in tilt. In un mondo reale, sono entrata al suo cospetto e manco mi ricordavo più il mio nome cognome o nick. In un mondo reale, ho visto il suo sguardo strabordante di odio, di rancore represso, del peso delle responsabilità, del carico di lavoro e delle pressioni dei suoi superiori, del momento storico dell’azienda, di insoddisfazioni personali, e molto altro ancora.
Ma soprattutto rabbia e frustrazione.
E mi ha fatto una gran pena.
Sono rimasta muta al suo cospetto, incapace di proferire verbo sostantivo o aggettivo (e nemmeno monosillabo, a dire il vero!), in attesa della svalangata di rimproveri e urla che ormai caratterizza il nostro rapporto.

E sapete cos’è successo.

Con lo stesso sguardo rabbioso, ma guardandomi tipo l’orecchio o la guancia (non so), mi ha detto: ‘Va tutto bene. Grazie. Puoi andare’.

?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?

Uhm.
Non chiedo di capire. Ci sono cose al mondo che non si capiscono e si accettano dogmaticamente.
Chiedo solo di riuscire a sopportare.
In fondo io ho una bella vita, e, tra alti e bassi, mi ritengo soddisfatta.
Lui?

Può il lavoro abbruttire così? E soprattutto, è giusto?
Secondo voi, è il lavoro che gli ha rovinato la vita, o piuttosto la vita andata un po’ in malora ad avergli rovinato l’approccio al lavoro?

Nel primo caso, voi sareste disposti, per un mucchio di soldi e la carriera e il successo, ad avere per sempre ‘quello sguardo’?
E, nel secondo… Provereste a rimettere a posto in qualche modo la vostra vita, o vi accartoccereste nella semplice espressione ‘Ormai è andata così, vi odio tutti…..’ ?

Ci vuole tanta pazienza…..

17 novembre 2011

GIUSTO PER RIMANERE IN TEMA...


Stamattina sono andata dalla ginecologa, così, perché era da due anni che non mi mettevo patata al vento e gambe all’aria con una donna e cominciavo ad avvertirne la mancanza…
Dicono sia esperienza da ripetere una volta all’anno...

Tutto abbastanza bene, nella norma diciamo, se non fosse che quest’anno, tutt’in una volta, sono diventata ‘vecchia’.

Cioè, sono entrata nella fascia d’età a partire dalla quale sembra che rimanere incinta sia difficile, quasi impossibile.

Che poi uno si aspetta che quest’età sia, chessò, 45 anni. E invece no. 35.

Sono entrata lì agitata per un paio di vecchi problemi che avevo paura non si fossero risolti, e sono uscita agitata per gli stessi due vecchi problemi di quando sono entrata, più un altro ancora più fastidioso.

Insomma, eccovi in brevissimo il nostro scambio su cui vorrei concentrare la vostra attenzione (e poi dici che uno non ci deve rimanere male…):

LEI: Quindi, quanti anni ha?
IO: 35
LEI: Figli?
IO: Non ancora. Ci stiamo pensando, l’anno prossimo in teoria io e il mio fidanzato ci sposiamo.
LEI: E cosa aspettate per fare un figlio?
IO: Ehm… non lo so… aspettiamo il momento giusto.
LEI: Ma lo sa che alla sua età c’è poco da rimandare? Che dopo i 35 anni la fertilità si dimezza quasi? Che potrebbe poi essere troppo tardi per fare qualsiasi cura in caso di problemi?
IO: Maaa
LEI: Ma niente!! Questo è un treno che passa una volta sola!! Dovete impegnarvi, dovete verificare che sia tutto a posto e questo si può vedere dopo almeno 6 mesi di tentativi. E’ importantissimo!!!
IO: Sì, maaa
LEI: Se poi lei ha dei problemi psicologici e non vuole un figlio, questo è un altro discorso, forse le serve un percorso con uno specialista.
IO: No, maaa
LEI: Il suo fidanzato quanti anni ha?
IO: 31
LEI: Ah! Lui è giovane!! Questo è un bel vantaggio. Ma lei, lei non è più giovane. Cioè, sembra giovane, ma biologicamente non lo è. Biologicamente lei è ‘anziana’. Non vecchia, ma anziana.
IO: Ah. Immaginavo.
LEI: Vi dovete sbrigare.
IO: Ho capito.
LEI: Intanto le prescrivo tutte le analisi ‘in vista di’, mi raccomando le faccia il mese prossimo così vediamo se è tutto a posto, se lei ovula regolarmente, se i dosaggi vanno bene, se non ha virus pericolosi per il bambino e per lei, e partiamo da lì come base. Poi al massimo controlliamo le tube, e facciamo altri tipi di indagini più invasive. Ora forse è presto.
IO: Ok.
LEI: E’ importante.
IO: Sì.
LEI: Vi dovete sbrigare.
IO: Ho capito.
LEI: Poi al massimo controlliamo le tube.
IO: Uhm. Ma io ho sempre cercato di evitare una gravidanza, non ci ho mai provato nemmeno una volta!
LEI: Le dicevo che ha un problema.
IO: Ma di cosa?
LEI: Perché non dovrebbe desiderare un figlio alla sua età?
IO: Ma io lo desidero.
LEI: E allora cosa aspettate? Sbrigatevi!!
IO: Ma noi…
LEI: Si levi i pantaloni e le mutande e……………………..

No, questa storia non finisce con ‘e vaffangul’, ma con una normale visita che tutte le mie lettrici conoscono.

Poi sono andata a fare l’ecografia al seno, prima volta nella vita, dato che mi mancava tra le pratiche erot.iche segnate sul taccuino un vecchiardo che mi spupazzava le tette in libertà! Ora non mi manca più!

E anche lui, con un piede nella fossa e più rughe della Montalcini, mi ha detto che… “Eh eh, signora! (GRRRRRRRRRRRR), stiamo notando un anticipo dei tumori al seno ultimamente, già a 36 o 37 anni le donne si ammalano, ma se preso in tempo, il tumore può essere curato. Mi raccomando, da ora in poi, si faccia un controllo ogni mese da sola, e una volta all’anno si faccia un’ecografia o, dai 40, la mammografia.
Sa, 35 anni è un’età di passaggio. Cambia tutto nel corpo delle donne. Tutto comincia a degenerare. Per il momento comunque va tutto bene.”

Estigrancaxxi.

Stigrandissimicaxxi.

Un po’ scossa, ho chiamato mia madre, per avere un piccolo conforto sul fatto che fossi ancora una bambina…
Le ho detto sta cosa della gravidanza, dell’età, degli esami, e la sua risposta, LAPIDARIA, è stata: “Non dar retta a quella scema, ormai i figli si fanno a tutte le età. Prima ti devi sposare”.
Stizzita le ho chiesto “E vabbè, se arrivasse adesso, cosa succederebbe?”
E lei, ancora più stizzita di me: “Non lo dire nemmeno per scherzo. Fa freddo? … ”.

Le mie palle sono rotolate tutt’e due, e tutte d’un botto, sotto la prima macchina che è passata…

Sigh.

15 novembre 2011

OGNI PROMESSA E' DEBITO

Ogni promessa è debito, come disse il saggio.
Vi ho promesso un post sulle vecchiette che spingono per uscire dall'autobus prima ancora che le porte si siano aperte, ed è tutta la notte che penso a cosa scrivervi. Che io mantengo la parola, altroché. Io vi assicuro che non ho chiuso occhio nemmeno per un minuto, perché in effetti il pensiero era di quelli che toglie il respiro e (giustappunto) il sonno.

Che poi non so come sia potuto succedere, ma mi sono trovata sulla costiera amalfitana a correre con le anatre, per chilometri e chilometri. E considerando che le uniche corse che faccio sono quelle per non perdere l’autobus (e nemmeno sempre, a volte lo faccio andare e aspetto il successivo) capirete come io sia stanca stamattina. Ora Only sverrà, lo so. Preparatele i sali… (ahahah)

Che dire? L’autobus è il posto in cui passo 4 ore al giorno, e di umanità ne ho viste tantissime. Da quando ho l’ipod, in effetti, perdo gran parte del divertimento, perché con la mia musica nelle orecchie non riesco più ad origliare (mio malgrado, sia chiaro!) i discorsi della gente, anche se qualcuno al telefono strilla così tanto che riesce a farsi sentire benissimo…
Però, non avendo il sonoro delle conversazioni, riesco a prestare maggiore attenzione alla mimica, alle espressioni del volto, alla gestualità delle mani. E spesso mi costruisco nella mente intere conversazioni di cui giurerei di aver capito tutto, pur non avendo inteso nemmeno una sillaba. E questo, a prescindere dalla nazionalità delle cavie dei miei esperimenti…

Quelli che mi danno minore soddisfazione però sono i nordeuropei, che non muovono le mani manco a pagarli. E anche a mimica facciale sono messi male, il massimo della partecipazione viene espressa da piccoli sorrisini timidi. Mi devo esercitare meglio con gli impercettibili movimenti del bulbo oculare…
Il corso base dell’interpretazione dei gesti, a mio avviso, è dato dagli africani, anche se il fatto che strillino anche per dire “ciao” dà sempre a chi li guarda l’impressione che siano sul punto di litigare con qualcuno… Ma diciamo che se si stanno divertendo non riescono proprio a nasconderlo… E nemmeno, ovvio, se stanno litigando.

Le vecchiette invece sono silenziose. Certo, non quelle sorde, ma mediamente si fanno i fatti loro. A volte attaccano a parlarmi anche se ho le cuffiette nelle orecchie, e me ne accorgo dopo un tempo imprecisato, ma solo perché mi sento un po’ osservata… E infatti in quei casi aspettano una risposta che faccio fatica a dare. Metto su la faccia dell’idiota, e chiedo di ripetere liberandomi un orecchio. La faccia dell’idiota in questi casi mi riesce benissimo.

Qualche giorno fa una vecchietta mi ha commosso tantissimo.
Diceva di sentirsi sola, che stava male ma non voleva dare disturbo ai figli che lavorano tanto e sono sempre impegnati. Aveva preso una botta in testa, pensate, andando a pulire casa del figlio e della nuora, e adesso stava andando al pronto soccorso in autobus da sola perché non aveva i soldi per il taxi…
Poi il figlio ha chiamato, e lei non ha fatto parola della ferita che aveva sulla testa, gli ha detto che andava tutto bene e che stava tornando a casa… E, quando ha messo giù, ha colto nel mio sguardo un certo rimprovero per non aver avvisato il figlio del suo stato di salute, e lei mi ha detto, con gli occhi umidi, che solo una madre può capire cosa si prova a sapere che i figli sono preoccupati per i loro genitori. Una madre è madre fino alla morte. Una madre protegge. Una madre risolve i problemi, non ne dà.

E ho pensato ai miei genitori, soli a più di 800 km di distanza da me e da mio fratello, con l’età che avanza.

Ci sentiamo tutti i giorni, ma a Natale dell’anno scorso mi hanno detto che in settembre, quindi più di tre mesi prima, avevano subito uno scippo violento ad opera di un balordo che li aveva scaraventati in terra per prendere la borsetta di mia madre, a braccetto con mio padre, di mattina, in centro. Non si erano fatti niente di grave, a parte qualche livido e qualche botta (per fortuna!), ma da allora mio padre accusava tremori alle mani e mia madre non riusciva più a dormire senza incubi.
E non avevano detto niente né a me, né a mio fratello!! E ci sentiamo tutti i giorni!!
Mi sono arrabbiata moltissimo, pensando (anche questa volta, lo so è un mio difetto) a quante altre cose ci hanno tenuto nascoste per proteggerci, ma in tal modo sentendosi sempre più soli e abbandonati… Poveri…

Quella vecchietta sull’autobus mi ha riportato su il ricordo di questo episodio, e mi ha fatto, come al solito, riflettere.
Tutta la vita mi fa riflettere, tutti gli incontri mi spingono a capire, nulla secondo me avviene per caso, soprattutto gli incontri.

Le ho chiesto se gradiva che l’accompagnassi io al pronto soccorso, che ero preoccupata che ci andasse sola, mi ha preso le mani e guardandomi negli occhi (umidi i suoi, umidi i miei) mi ha detto che secondo lei Dio non esiste, ma gli angeli sì. E l’ho accompagnata, tenendola per mano tutto il tempo. Era così smarrita…
Io non avevo potuto esserci quando i miei genitori sono stati portati al pronto soccorso dopo lo scippo, ma in quel momento potevo fare qualcosa. E so per certo che accanto a loro c’è stato qualcuno, un passante senz’altro, che si è preso cura di loro, ha chiamato l’ambulanza, li ha tirati su e ha fatto loro compagnia in ospedale.

Le energie si scambiano.
Le buone come le cattive, ma potendo scegliere preferisco che si scambino le buone, sono ancora così stupida da volerlo credere, e adoperarmi affinché almeno da parte mia sia così.

E poi ci sono le vecchiette che appena l’autobus si ferma iniziano a spingere per scendere, senza verificare se le porte si siano aperte. E io vorrei pure far circolare energia positiva e aiutarle nel loro intento, ma dopo un paio di volte che mi sono spiaccicata ho inteso che forse erano loro nel torto, e che dalla porta chiusa non si riusciva a passare…
E poi ho capito. L’ho capito stanotte, mentre sudavo gareggiando con le anatre lungo tutta la costiera amalfitana e gettavo un gran sudore.
Le vecchiette non sono incattivite con la vita, mi spingono per il semplice motivo (validissimo) che io sono troppo alta, e loro, porelle,  non vedono se la porta sia già aperta o meno.

Bene, finalmente posso recuperare il sonno perduto.
Buonanott… ehm.. buona giornata a tutti!