21 dicembre 2011

CI RISENTIAMO L'ANNO NUOVO!!

Archiviata la faccenda regali, e completata l’ultima attività lavorativa che mi rimaneva sul groppone prima delle vacanze, mi preparo a salutarvi, con un pizzico di nostalgia. Mi mancherete tutti.

Quando tornerò dalle ferie e da questa traversata italica, sicuramente non sarò più la stessa.

Certo, anche se non andassi in ferie e rimanessi qui, tornerei cambiata. Si cambia ogni giorno, si fanno cose, si vede gente, si imparano cose e se ne dimenticano altre…

Ma i dieci giorni che mi aspettano segnano una svolta importante per la mia vita, nel bene o nel male. E me li voglio vivere tutti, nonostante la tensione/emozione che provo, anzi, forse proprio a maggior ragione.

Ma visto che tornerò dopo Capodanno al lavoro, volevo fermarmi un attimo a riflettere su questo 2011.

Fatto.

Ora vi posso salutare….

Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii


P.S. E voi avete riflettuto sull’anno appena trascorso? Un attimo eh, non di più!
Io mi sono divertita molto, e ho pianto molto, ho perduto persone molto care, ne ho trovate di nuove.
Io di questo 2011 non cambierei nemmeno una virgola, ennemila sfighe incluse. Perché sono qui, sorridente, a ripensarci, e io solo fatto di riuscire a farlo vuol dire che è andata bene così.
Ma ora voglio vedere cosa mi porta il 2012.

Sono curiosissima!!!
E a voi tutti auguro esattamente la stessa curiosità!
Rimanete aperti alla vita! 


16 dicembre 2011

IN VISTA DELLE VACANZE

Il Natale è alle porte, e come dicevo non ho acquistato ancora nemmeno un regalo, per nessuno.

No, non è vero. Ieri sera ho preso il primo, che se continua di questo passo sarà anche l’ultimo… Una macchinina di legno a forma di carotina per il figlio della mia maestra di yoga.

STOP.

Non ho nemmeno una idea a pagarla oro.

Tutte le mie emozioni sono concentrate sul fatto che, ta ta ta taaaaaaaa, per la prima volta in tanti anni SF verrà a casa dei miei genitori, ed io andrò a casa dei suoi.
Primo anno di vacanze insieme. Ancora non ci credo. Ancora, forse, non sono pronta. Una cosa più l’aspetti, e più si carica d’aspettativa.
Tra l’altro i miei amici hanno detto, mentre salutavano SF al telefono in viva voce, che appena arriviamo gli devono fare l’esame per vedere se è degno di me. Rendetevi conto di come si deve sentire quel povero ragazzo…

Io ovviamente so che lo adoreranno (un po’ meno di quanto lo adori io, mi auguro….), deve solo rimanere se stesso, però immagino che per lui non dev’essere facile sentirsi sotto esame. Io mi cagherei nelle mutande…

Che poi sono sotto esame sempre e comunque anch’io, ma questo è un altro discorso. Come dicevo anche nell’ultimo post, quello che succede a me lo gestisco in qualche modo, ma che una persona che amo deve essere in soggezione o in difficoltà mi dispiace, e non poco.

Vabbè, supereremo anche questo, insieme, e dopo davvero non ci fermerà più niente e più nessuno!!! Via, spediti verso i preparativi del matrimonio, senza passare dal via!

L’anno scorso come regalo di Natale ho ricevuto l’anello di fidanzamento, e la proposta di matrimonio più dolce che mi potessi immaginare.
Quest’anno chiedo a Gesù Bambino solo tanta armonia, tanta serenità, tanta complicità, tante risate, tanta dolcezza, e soprattutto tanta pazienza.
In una parola, tanto amore.

E per questo non servono tanti soldini, grazie al cielo (o no?).

Auguratemi/ci che vada tutto bene, abbiamo bisogno di pensieri positivi e del sostegno di tutti! 

14 dicembre 2011

OGGI GIRA MALE

Devo cambiare.
I casi della vita e le tranvate che sto prendendo dritte nel muso ultimamente mi stanno facendo capire che devo cambiare.
Non c’è niente da fare.

Ho sempre creduto che la diffidenza fosse un sentimento da vili, e che l’ironia fosse un bene prezioso da diffondere nel mondo.

Oggi non ci credo più, perché più sono aperta e accogliente e fiduciosa, più mi inchiappettano.

Che poi, finché inchiappettano me, chi se ne frega! Ho le spalle larghe e da lassù qualcuno mi protegge.

Ma quando a pagare le conseguenze della mia ingenuità sono gli altri, soprattutto le persone che amo, ecco che perdo tutte le mie certezze e la mia spavalderia.

E fu così che per una mia cazzata detta a cena per gioco, adesso il povero SF ci dovrà rimettere 2000 euro e una serie di sbattimenti che la metà basterebbe…

Oggi sono così demoralizzata…

Devo cucirmi la bocca.

SF dice che la gente fa le domande a trabocchetto. E che una volta che uno dice qualcosa, non è più possibile nessun recupero, perché qualsiasi altra cosa detta dopo sembra una pezza. E che più la si rimescola, e più puzza.

Io dico sempre che, tra persone civili, non esistono domande a trabocchetto.
Prima di saltare alle conclusioni su una frase detta tanto per dire se ne parla seriamente, specie se tra le persone coinvolte c’è un buon rapporto di stima e fiducia.
Così uno ha modo di chiarire.

Invece chiarire non serve a niente, molti non vogliono chiarire, molti proprio ci godono a prendere la palla al balzo su una stronzata detta tanto per e la usano a loro uso e consumo rivoltandoti la frittata.

Devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante….

Una botta in testa, please!

Che tanto dire a me di essere meno esuberante è come chiedere alla corrente del fiume di procedere verso la sua sorgente… 

12 dicembre 2011

ANCHE I RICCHI PIANGONO

Venerdì sera io ed SF siamo usciti in compagnia di un po’ amici, e amici di amici.
Tra gli amici di amici, c’era una ragazza con cui ho subito legato.

Sarò brevissima in questo post.

La tipa al momento non lavora, ma i genitori le passano tremila euro al mese per le sue spesucce personali… Le mandano la paghetta, diciamo. Ha detto che se fosse rimasta a casa, a lavorare coi suoi, ne guadagnerebbe diecimila. Ma lei per il momento si accontenta di questa cifra. Quando si stuferà di non fare niente, tornerà al paese a lavorare coi suoi…

Ecco.
La domanda è una sola, questa volta, e anche semplicissima.

Come vede il mondo una ragazza che può disporre agevolmente di una tale somma di denaro, senza dover fare assolutamente nulla per meritarsela?

Non credete che tutta la prospettiva della sua vita cambi?

Poi mi ha confessato che la sua ‘ricchezza’ le ha procurato infelicità da ragazzina, perché tutte le persone che la frequentavano (ragazzi e ragazze) puntavano più al suo malloppo che non al reale piacere della sua compagnia, ma lei sa che le vacanze di mesi e mesi in Australia, negli Stati Uniti, in America Latina e in giro per l’Europa meritano presumibilmente qualche sacrificio. (E, da qui, il titolo del mio post....).

Sì.

E anche le borse da quattromila euro che sfoggia con naturalezza, e anche i vari gioielli, e anche gli stivali da cinquecento euro presi in saldo durante un giro a Roma, e anche…
E molto altro ancora.

Io avevo stivali da 50 euro, minigonna da 6 euro, maglia da 10, borsa da 25, sciarpa da 4 e cappotto da 80, giusto per farmi fare i conti in tasca.
Giusto per dire…

Eppure non mi sentivo a disagio nemmeno un po’, ero così felice di quella che sono!
Tutta addobbata com’ero non costavo quanto la sua cintura!! Ahahahah

Non so se si tratti di fortuna o che, comunque dichiaro ufficialmente che questa è la ragazza più ricca con cui abbia mai avuto a che fare in 35 anni di età.
Ho retto benissimo il colpo.

Voi?
C’è stata qualche situazione in cui vi siete resi conto del reale dislivello economico con qualcuno, pensando che in fondo non vi manca niente di ciò che lui/lei ha?
E c’è stata qualche situazione in cui, invece, vi sono girate le balle?

A me sono girate solo un po’ quando la tipa parlava del super macchinone con interni in pelle (umana) che le hanno regalato i suoi per i 18 anni, e che ormai a suo dire è un cesso (sono passati SOLO 7 anni).
E pensavo ai giri per concessionarie che stiamo facendo io ed SF, che non ci stanno portando a nulla perché, chissà come mai, tutte le auto un po’ decenti per le nostre esigenze costano intorno ai diecimila euro e, pur rateizzando l’importo, ci sembra troppo oneroso per le nostre finanze…

Ma poi mi è venuto in mente che in autobus generalmente mi diverto tanto, quindi cosa me ne faccio di un’auto? E anche il treno non è male!! Trenitalia mi ringrazia da più di un decennio, ed io sono contenta di rendere ‘grato’ qualcuno o qualcosa!!

E niente…
Fine.

Non so bene come finire questo post, mi mancano le conclusioni.

Come quando, nei compiti in classe di italiano al liceo, non riuscivo a chiudere la riflessione, e pensavo per mezz’ora all’ultima frase da scrivere.
Oggi mezz’ora non ce l’ho.
Voi come concludereste?

Buona settimana a tutti.

P.S. Sono a quota ZERO regali per Natale. Il prossimo week-end sarà un delirio.
P.S2: Un attimo prima di pubblicare questo post, mi è arrivata la mail della mia insegnante di yoga che mi ricorda che sabato mattina c’è la nostra lezione di meditazione, e domenica abbiamo il seminario di pranayama…. Bene, vedo quello ZERO sempre più radicato come risultato finale del numero dei regali che riuscirò a comprare!! 

7 dicembre 2011

UN AMORE ALL'IMPROVVISO

A volte vi ho raccontato del mio ufficio, dei miei colleghi, del fatto che ci sono quasi solo uomini, del fatto che uso l’ironia per sopportare un sacco di situazioni un po’ maschilistico-goliardiche, del forte affetto che mi lega ad alcuni di loro, del fatto che il mio gruppo del caffè è molto affiatato, e di altre cose.
Se non avete letto i miei racconti in merito, mi spiace ma mi tocca rimproverarvi: non siete attenti!! Eheheheh

Ma in effetti non importa, siete autorizzati a non avere la pazienza di seguirmi, se potessi a volte non mi seguirei nemmeno io…

Allora, i miei colleghi/amici del caffè sono tutti sposati, tranne uno. Anzi, tranne due, ma uno di questi è fidanzato da 20 anni, quindi direi che è sposato, non trovo differenze tra una convivenza di 15 anni e un matrimonio di 5 anni…
Dicevo.
Sono tutti sposati, tutti mediamente spiritosi/brillanti/originali/folli, tutti mediamente MASCHI (con tutto ciò che comporta), ma soprattutto tutti fedeli.
Tutti dediti alla vita domestica al di fuori delle quattro mura dell’ufficio.

Circa un mese fa è arrivata da noi una nuova collega, una ragazza sveglia e intraprendente ma nel senso bello che io personalmente do al termine. Per intraprendente intendo una donna mai inopportuna o sguaiata o ocheggiante, ma pronta a parlare al momento giusto (i ‘tempi’ di un ingresso in un dialogo già avviato sono importantissimi), e sempre ‘collegata’ al discorso stesso, con un pizzico anche lei di follia e originalità.
Non è che abbiamo parlato chissà quanto fra di noi, ma avere una donna nel gruppo per me è stata una gioia dell’anima, non ce la faccio più parlare di tecniche per costruire librerie in cartongesso, uso del trapano, dimensioni dei tasselli, piacere nell’andare sul trattore, acquisto di gomme termiche e cose così. Cioè, ce la faccio, ma dopo 10 anni mi serve qualcuno con cui parlare anche di argomenti femminili. Quindi, ci stiamo ‘annusando’ piano piano, per capire quanto possiamo fidarci una dell’altra. Il processo sembrava essere lunghino, quando tutt’un tratto ieri siamo diventate praticamente amiche per la pelle.
Lei mi ha chiesto di parlare, perché c’era una cosa che doveva ASSOLUTAMENTE dire ad una donna, dato che la stava mandando in confusione.

Praticamente, amiche e amici e passanti, uno dei ragazzi del gruppo, uno di quelli più legato alla sua famiglia e ai suoi tre figli e alla sua ‘gentilmoglie’, il giorno prima l’aveva riempita di mail dichiarandosi.
Sì, proprio così, avete capito bene.
Le ha scritto che è da quando è arrivata lei, lui non sta capendo più niente della sua vita, che vorrebbe mandare tutto all’aria, moglie e figli compresi, che sta provando emozioni fortissime MAI provate prima, che è geloso se la vede ridere con altri, che gli sta esplodendo il cuore dal petto per l’intensità di quello che prova.

Non vi dico i dettagli, già solo questo dovrebbe bastare. Alla nostra collega di lui non interessa un fico secco, ma a parte questo…
Io lui lo conosco da 10 anni. E’ sempre stato un ragazzo/uomo misurato, moderato, poco ‘collegato’ ai suoi sentimenti ma molto pratico, molto concreto, molto coerente, molto presente in casa, molto votato alla vita domestica, senza vizi o curiosità o grilli per la testa. Un uomo che per molte donne è il marito ideale.

Poi un bel giorno arriva una ragazza che nemmeno ti dà confidenza più di tanto, e tu perdi la testa e sei pronto a mandare tutto al diavolo. Così. All’improvviso. E superi gli imbarazzi, le reticenze, i rischi che una confessione del genere potrebbero portare (lo sputtanamento per lui sarebbe deleterio), per una semisconosciuta.
Tanto potente può essere l’amore.
Tanto debole può essere l’amore.

Ora il ‘rifiuto’ l’ha gettato nello sconforto più totale. Tanto l’arrivo di lei l’aveva reso gioviale e sorridente, tanto questa mazzata l’ha reso il fantasma di quello (pur morigerato) che era una volta……..

Stamattina, in pausa, l’ho guardato mentre tutti ridevano per una delle tante battute a raffica delle nostre. Lui era sperso, completamente assente e ingrigito, i lati degli occhi che puntavano al pavimento.
E, per la prima volta in vita mia, l’ho visto vecchio…
E vi assicuro che vecchio non è.

E se da un lato questa storia mi ha intristito tanto, pensando che da un giorno all’altro una famiglia potrebbe essere gettata nel casino senza avere colpe (bastava che lei ci stesse, e quantomeno i due oggi sarebbero amanti), dall’altro non riesco ad essere troppo troppo severa (dentro di me) con il mio amico, che forse per la prima volta in vita sua si è innamorato. La prima volta, a quarant’anni.
E penso a quante vite passano così, nel grigiore, nell’abitudine, prima che una scheggia di vita le colpisca.
E penso a quanto sia triste vivere senza aver mai amato.
E penso a quanto sia bello amare davvero, e vivere questo miracolo meraviglioso nel cuore, ammettendo anche che un giorno potrebbe finire tutto, piuttosto che vegetare in una sana rassegnazione, che finchè è inconsapevole va anche bene, ma quando poi capisci cosa ti stai perdendo non vale più niente. Non credo si torni indietro senza conseguenze. Si può fare finta che non sia cambiato nulla, ma in fondo in fondo…

Ecco, mi piacerebbe sapere quali emozioni provoca in voi una riflessione del genere, una storia del genere.
Uno si innamora di qualcuno quando non è più o non è mai stato innamorato della persona con cui sta, o è una folgorazione ‘a prescindere’?
Dire che si sta provando un’emozione ‘MAI PROVATA PRIMA’ è solo un espediente per far capitolare la preda, o uno si dimentica di un amore nato anni prima, o è una frase sincera?
E allora, se fosse vero, come ci si fa a sposare con una donna che non si ama?

Come sempre vi scasso la minkja con le mie domande inutili, ma sono davvero curiosa delle vostre riflessioni.

Io venerdì sarò qui al lavoro, ma auguro buon week-end lunghissimo a tutti coloro che faranno ponte.

A presto!

5 dicembre 2011

DIVENTARE GRANDI

Possiamo definire il week-end appena trascorso un periodo di ‘passaggio’ tra l’età della giovinezza e della spensieratezza, e l’età adulta.

Vi comunico ufficialmente che, a partire da ieri sera alle ore 18.00, io ed SF siamo diventati definitivamente GRANDI.
Poi, per sdrammatizzare la delicatezza del momento, abbiamo deciso di impastare la massa per fare una superpizza con tanto pomodoro e tanta mozzarella. Peccato che io la mozzarella non la possa mangiare, quindi poi ho passato le seconde due ore della mia vita da adulta a prendere confidenza estrema con la tazza del cesso, e oggi non va tanto meglio.

Ma cos’è che rende adulta una persona?

I soldi.
O meglio, la mancanza di soldi.

Quando cominci a fare il conto delle uscite e delle entrate mensili e della capacità di accumulo e della capacità di sostenere gli imprevisti e delle spese che puoi limare per risparmiare quei 100 euro al mese e di quell’unica sera a cena fuori al mese a cui in fondo puoi benissimo rinunciare e a quell’unico film al cinema a bimestre con popcorn e bibita che oggettivamente è un furto e si può vedere un film a casa, ecco, quando cominci a sederti con il tuo fidanzato di domenica pomeriggio su un divano e, occhi negli occhi, invece di strappargli le mutande a morsi sei lì a pensare che le mutande costano, e, foglio excel alla mano, scrivi prospetti, ecco, dicevo…. È l’inizio della fine.
“Fine” significa smettere di mangiare le mutande del proprio partner, e cominciare a sfilargliele come quelle tristi coppie di innamorati che, prima di fare l’amore, sistemano i pantaloni e i calzini per benino sulla sedia della camera da letto, per paura che si sgualciscano. I calzini?!?!?!?!? SI possono sgualcire i calzini?!?!?!? Sì. Altrimenti perché tanti uomini lo farebbero? Oppure cominciare a fare l’amore al buio, per non consumare la corrente…

Noooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Voglio tornare bambina anch’io!!! Chi è che lo diceva la settimana scorsa? Luna? Scusami per quello che ti ho scritto nei commenti…
Io venerdì non potevo ancora capire la reale portata di un desiderio del genere, ma ora capisco perfettamente il dramma della crescita, la crisi dei trentacinquenni, la pesantezza dei problemi economici da fronteggiare…
- Insomma, cos’è successo? – vi starete chiedendo tutti.
Semplice, è successo che sabato mi sono svegliata alle 7.30 spontaneamente e ho preparato per colazione una torta di mele deliziosa (col prezioso aiuto di SF che me le ha sbucciate e ha imburrato e infarinato la teglia. Un tesoro, diciamolo!). Il fatto che io mi svegliassi all’alba in un sabato e mi alzassi con la voglia di cucinare (e non la peperonata, come un paio di volte nella vita ho già fatto, ma una TORTA), è un evento così incredibile che dovevo capire di essere alla vigilia di un cambiamento epocale nella mia vita.

Quindi, mentre guardavo la torta che lievitava nel forno e bolliva in superficie e quasi danzava (potrei guardare la roba in forno per ore….) SF mi sorprende: “Amore, oggi andiamo in giro per concessionarie d’auto. Dobbiamo comprare la macchina”.
Sì, amore………..
Io uso la stessa formula per dire, il sabato pomeriggio, che dobbiamo passare dal supermercato a comprare le cipolle…
Non so se mi spiego. Adoro questa leggerezza tutta maschile nel dare le notizie, anche le più sconvolgenti.

E niente, siamo andati in cerca di un’automobile nuova o a km 0, e i prezzi sono per noi inaccessibili, soprattutto in vista del passo che stiamo per compiere e del tempo che ci resta per farlo…. Perché tutti sappiamo che un matrimonio costa. Se poi aggiungiamo che dobbiamo anche fare dei lavori a casa, comprare tutti i mobili, e andare al matrimonio di mio fratello e del migliore amico di SF rispettivamente a giugno e ad agosto, continuando a pagare il mutuo e le bollette… ecco che il conto si fa oneroso.

E, per la prima volta in vita mia, mi sono ritrovata a pensare a coloro che le case e le auto le hanno in regalo dai genitori, e partono già con tutto il pranzo servito. Non è invidia, sia ben chiaro, sono fiera che io ed SF ci siamo guadagnati da soli tutto quello che abbiamo (e che avremo), però il pensiero l’ho fatto, e già questo dimostra che un qualcosa dentro di me è cambiato.

Così ieri pomeriggio abbiamo fatto un po’ i conti della serva, e ci siamo accorti di quante spese fisse ci siano in una casa. E noi in fondo abbiamo due stipendi. Noi ce la faremo serenamente, un passettino alla volta, purchè limitiamo le pretese e ci diamo del tempo. Ma quelli che già hanno figli? Quelli che hanno un solo stipendio? Quelli il cui unico stipendio è più basso del mio? Come caxxo fanno?

La pizza era buonissima, la torta di mele è bella e spazzolata, quel senso di amarezza invece è ancora presente.

Poi ci siamo imbattuti nella conferenza stampa della nuova finanziaria, su La7, ed è successo qualcosa.
Ho visto gente seria e credibile, dire cose terribili ma con il cuore in mano. E quando il ministro Fornero si è commosso nell’enunciare la manovra delle pensioni, io mi sono commossa con lei. Non mi sembrava vero che ci fosse qualcuno a cui spiacesse DAVVERO di quello che avevano deciso, qualcuno che davvero ci stesse mettendo la faccia, e, molto probabilmente, l’anima.

Quella conferenza stampa, con tutti i suoi limiti, mi ha aperto uno spiraglio. Va bene, andrò a lavorare con la badante che mi cambierà il catetere… ma sono pronta a fare quello che c’è da fare.
Per l’Italia, per la famiglia che formerò, per il condominio, per tutti.

Andrà tutto bene. In qualche modo, andrà tutto bene.

(Uhm… forse alle 22 di ieri sono tornata ragazzina…)

Buona settimana a tutti!!!