29 aprile 2011

EVVIVA (ossia, non è morta!)

Con addirittura mezz'ora di anticipo nella mia personalissima tabella di marcia,

HO FINIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIITO

tutto quello che dovevo fare nel mese di aprile.
Certo, da lunedì sarà maggio, ma insomma, eccheccazz, un passo alla volta dovrà pur finire sto tormento!!

Così entusiasta per il risultato raggiunto, ma impossibilitata a comunicarlo al mondo REALE per mancanza di un indirizzo e-mail da svago, ho provato ad aprirne uno con l 'unico account famoso a cui non avevo pensato. yhaoo.
Ed eccolo, fresco fresco di giornata, appena munto diciamo!

 
Che dire? Con questo dovrei poter ricevere e rispondere anche dal pc del lavoro, come le persone normali (diciamo).
 
Appena posso magari scrivo io ai pochi indirizzi che ho.
Sempre sperando di non finire, miseramente, in spam.
Se vi va, anche solo per un salutino (visto che maggio sarà alla stregua di aprile, quindi un inferno), sappiate che ora vi posso rispondere! EVVIVAAAAA
 
Non sto più nella pelle. Vi sto anche scrivendo qui nel blog!!
 
Sapete che faccio, adesso?
In una superbotta di vita, vado a fare la spesa al supermercato! 
Ehi ehi, poco ad invidiarmi, oggi il divertimento me lo pappo tutto io...
 
Un supersaluto a tutti, vi ringrazio per le parole di incoraggiamento nel post precedente, le ho appena lette..... :-)
 
Scappoooooo
 
P.S. Il 22 lì nell'indirizzo, ovviamente, non essendo io un uomo, non è la lunghezza di niente...
E, ahimè, non è nemmeno la mia età. Era l'unico numero disponibile quando cercavo di crearmi un account EVVIVA!! Non so perchè ve l'abbia precisato... Sono così elettrica che vi scriverei pure il pin del mio bancomat. Meglio che chiuda, orsù!
 
Ariciaooooo 
 

14 aprile 2011

STATE TRANQUILLI

1) Devo concentrare 22 giorni di lavoro in 9 giornate lavorative entro la fine di aprile.
2) Devo concentrare 34 giorni di lavoro in 10 giornate lavorative dalla fine di aprile al 16 maggio.

Scusatemi se non partecipo più alle attività blogghistiche, non apro nemmeno internet per non lasciarmi indurre in tentazione.

A presto. Sigh.

6 aprile 2011

FULMINE A CIEL SERENO

Stanotte ho sognato che ero madre.
Avevo un bimbo stupendissimo, piccolissimo, tutto mio, e gli davo da mangiare.
C'era mia madre che stava per imboccarlo, ma io le piantavo una sfuriata in faccia perchè dicevo che finchè c'ero io quello era un mio compito e il bambino doveva ricevere cibo solo da me, che non si doveva permettere più e cose così.
Mentre urlavo il bimbo, nella scena, non c'era, o cmq io non lo vedevo.
Poi ci sono io che ho in braccio questo angioletto delizioso, e gli do la pappa mentre lo guardo negli occhi, e anche lui mi guarda teneramente. E lui mangia di gusto, come me da piccola.
E sono la donna più felice del mondo, di una felicità che non credo di aver mai provato prima.
Quando mi sono svegliata, senza quel cucciolotto accanto a me, un cucciolotto di cui avvertivo ancora il calore tra le braccia, mi sono sentita smarrita...
Ed è da stamattina che sono strana, un po' svampita...
Non capisco.
Fino a ieri io e il senso di maternità viaggiavamo su due binari decisamente paralleli, ma così paralleli che se si incontravano nemmeno si salutavano (cit.).
E oggi?
Qual faccino... Quegli occhioni... Quella pace nel mio cuore...
Cosa mi sta succedendo?
Mi devo far vedere da uno bravo?
Io credevo che certi 'desideri' si avvertissero un po' per volta, tipo che un giorno proprio non vuoi figli, il giorno dopo non ne vuoi e basta, il terzo giorno speri che non succeda, il quarto non scarti l'ipotesi che avvenga, il quinto non pensi niente, il sesto ti chiedi apperò se succedesse come la prenderei, il settimo ti riposi (cit.), l'ottavo dici che non ti dispiacerebbe, il nono cominci a desiderare la gravidanza, e almeno al decimo ti sembra di impazzire perchè ancora non hai un figlio!
Come cacchio ho fatto a bruciare così tutte le tappe?
Ora vedo se mi passa, magari guarisco.
Magari riesco ad essere ancora felice come lo ero fino a ieri.
SF la settimana scorsa, parlando di figli di alcuni nostri amici, ha detto che dipende tutto da me. Che per lui un momento vale l'altro. Che lui è pronto per un figlio.
E ovviamente l'ho preso per il culo, come faccio tutte le volte che lui mi dice che se dovessi rimanere incinta, lui ne sarebbe felice.
Ma la frase: "Dipende tutto da te" mi ha toccato più profondamente di quanto immaginassi, forse.
Anzi, ora tolgo il forse.
Non ci capisco più  niente...
A voi, amiche e amici, quando è arrivato l'istinto materno/paterno, se è arrivato?
E' stato un processo lento, o si è manifestato all'improvviso, come un brufolo sul naso la mattina del giorno in cui hai l'appuntamento più importante della tua vita?
Sono confusa ma felice...

5 aprile 2011

CHE TI STRILLI?

Ma che si strilla la gente alle sette e mezza di mattina?
Com'è possibile che hanno tutti 'sta dannata voglia di parlare e parlare e parlare in un orario in cui io a mala pena riesco a dire 'buongiorno' all'autista dell'autobus?
E, soprattutto, come fanno tutti a conoscere delle persone che, dall'altra parte del filo, hanno tutta questa incontenibile voglia di comunicare appena svegli?
Ma, e ripeto la domanda più importante, che si strillano?????
Perchè urlano? 
Ho un gran mal di testa, nato con la conversazione di una romana doc che ha intrattenuto tutto l'uditorio con i problemi del figlio che fa la pipì a letto (sviscerando anche l'ovvio), consolidato con un veneto cinquantenne che amoreggiava a tono sostenuto con una tipa forse diciottenne (visto lo slang gggiovane che usava), accresciuto con una filippina che sbraitava chissà che cosa ma sempre col sorriso sulle labbra (quindi presumo che stesse solo 'raccontando' un fatto) ed esploso definitivamente con un africano dell'Africa nerissima che si è incavolato di brutto e che per poco non gettava il cellulare dal finestrino.
Avrei voluto saltare su una sedia e strillare 'ZITTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII', ma poi mi sono resa conto che sarei passata io per maleducata, e mi sono trattenuta. A quel punto il mio mal di testa era conclamato.
Ora, non per essere pedante, e non per fare la rompiscatole intollerante e refrattaria alla tecnologia... ma c'è proprio bisogno di riempire tutto il tempo libero di cui si è provvisti bruciandosi gli ultimi neuroni al telefono? Ma un po' di riposo, a sto cervello, glielo vogliamo dare?
E soprattutto, che cazzo vi gridate?!?!?!??!?!?!?!?
Che poi ci sono ragazzi/e e signori/e di ogni ordine e grado, che concludono una conversazione e si mettono lì a scorrere la rubrica cercando fra i nomi chi sarà il prossimo a cui scassare la minkja... Ed esordiscono dicendo: "Ehi, XYZ, come stai?? Ti stavo proprio pensando e mi son detta: vediamo che dice XYZ... Bla bla bla...".
Falsi e bugiardi!!!
Se non aveste letto quel nome sulla rubrica, e se aveste avuto un libro tra le mani o un pensiero da coccolare nel vostro cervello, col cactus che avreste chiamato proprio XYZ!
Ma va bene, stavate pensando proprio a lui... E adesso che l'hai beccato e che puoi farci due chiacchiere, perchè, cribbio santissimo, urli???????
Scusate ragazzi... è che secondo me il chiasso gratuito è una delle mie prime fonti di stress. I rumori mi alterano il battito cardiaco e la pressione sanguigna...
Se solo sentiste le ulra del mio capo, in questo momento, in direzione di un collega sessantenne, verrebbero i brividi anche a voi...
Ed è solo martedì.
E voi avete qualcosa che vi fa andare fuori dai gangheri? Qualcosa di 'diffuso' e contro cui nulla potete, ma che vi altera il vostro stato di serenità?
P.S: Ognuno è libero di parlare al telefono con chi vuole quanto e quando vuole e al volume di voce che vuole. A me basterebbe solo un pochino di rispetto per chi è accanto, e magari ha solo voglia di ripassarsi con la memoria lo splendido week-end appena trascorso, o di rilassarsi guardando le nonnine che escono dal panificio con la busta del pane fresco in mano, o il cane che fa pipì vicino ad un cassonetto... Insomma... Io mi rilasso guardando la città che si sveglia (al mattino) e che torna alla base (la sera), ma riesco a farlo solo se non sono nel frastuono... Chiedo troppo? Evidentemente, sì...
P.S.2: Il mio collega sessantenne, vittima della sfuriata del mio capo, in questo momento è un uomo distrutto, con la faccia stravolta. Se fosse mio padre, al solo pensiero che un cazzone possa trattarlo così a pesci in faccia mi verrebbe voglia di andare di là e riepire il cazzone suddetto di calci e pugni. E pensare che siamo in un posto distintissimo...........