24 aprile 2012

COME LE CILIEGIE


I lavori di ristrutturazione in casa sono come le ciliegie, parti che vuoi giusto assaggiarne una, e ti ritrovi a fare indigestione. L’unica differenza è il prezzo delle ciliegie, che in fondo, per quanto care possano essere, non arriveranno MAI al prezzo da pagare ad un’impresa edile. “Impresa” è proprio la parola giusta a cui penso quando mi rendo conto di quello che sta succedendo a casa mia. L’impresta TITANICA di rifare praticamente tutto nuovo.

Ma partiamo dall’inizio.
Nel lontano settembre 2008, tre o quattro giorni prima del crack delle borse mondiali, la vostra PRxT andava a firmare il rogito per l’acquisto della sua prima casa, vecchiotta e piccola, ma preziosissima per lei.
Entusiasmo alle stelle. Mutuo ventennale, ma tutto a mio carico, senza garanti e senza aiuti da parte di nessuno. Non è vero, mio fratello mi ha prestato quindicimila euro che gli ho restituito nel  minor tempo possibile (anche con gli interessi, come ringraziamento per la sua gentilezza (e abbiamo anche litigato perché non voleva gli interessi..)), ma diciamo che ho fatto tutto con i risparmi di 8 anni di lavoro, rimanendo poi  praticamente in mutande. Alla fine dei giochi, dopo il trasloco, nel conto corrente avevo solo 50 euro. Visto che mi ero svenata per l’acquisto della casa, per i mobili non avevo a disposizione nemmeno un centesimo.
Pertanto, come soluzione temporanea, ho deciso (decisione facilissima, a dire il vero) di non spendere nulla né per la ristrutturazione, né per i mobili. Mi sono arrangiata con tutto quello che c’era già dentro, e considerando che ci viveva un vecchietto di 85 anni, vedovo da 20, vi lascio immaginare il look della mia casa. L’idea era che, appena possibile, avrei fatto qualche lavoro e avrei comprato qualche mobile nuovo.
In alternativa, l’idea di riserva era che, al momento del matrimonio, saremmo stati così ricchi da vendere la mia casa e comprarne una NOSTRA più grande e più nuova in cui sbizzarrirci con l’arredamento e gli accessori.

Sì.
Certo.

Diciamo che da settembre 2008 ad oggi non è che sia passato così tanto tempo… Di essere diventati ricchi, non se ne parla… Per il matrimonio se ne andranno una cioppa di soldi… Ho dovuto restituire i soldini a mio fratello… Quindi…

Quindi abbiamo deciso di rimanere a vivere a casa mia, ma di fare comunque qualche lavorino minimo come auspicio per la nostra nuova vita insieme. Tra l’altro, col fatto che SF ha una casa in affitto, io mi sono trasferita da lui una settimana fa, in attesa che gli artigiani facciano ciò che devono fare…

Ma cosa devono fare?

Eravamo partiti con l’idea di fare SOLO il bagno, poi si è aggiunto l’impianto elettrico (che non è a norma), poi tutto l’impianto idraulico, poi di buttar giù tutte le piastrelle di rivestimento della cucina, poi di mettere la porta a muro in cucina, poi di mettere il parquet nelle due camere, poi di fare il controsoffitto in corridoio…
Ieri sera ho consegnato le chiavi al muratore capo, e mentre guardavo la mia casetta così vuota (dato che ho praticamente traslocato) mi è venuta la irrefrenabile voglia di cambiare anche il pavimento di cucina e corridoio, che mi fa oggettivamente ca.gare. Tra l’altro sogno un pavimento uguale in tutte le stanze, quindi il parquet andrebbe a farsi friggere (sebbene il muratore dica che ormai il parquet si possa mettere ovunque.. ma io non mi fido); il muratore mentre dicevo che volevo rifare tutto il pavimento della casa mi ha guardato manco fossi una pazza furiosa, al che gli ho chiesto cosa gli passasse per la testa, e sorridendo mi ha risposto: “Mi chiedo come sia possibile che tu ci abbia messo tanto tempo a prendere questa decisione”.
Eh, fratello carissimo. Come mai? Ma porc!!
Nel frattempo ci trasferiamo in bagno, gli dico un po’ di cose, e mi fa: “E la caldaia non la vuoi cambiare, è vecchissima!!”. Eheheh, lo so che è vecchissima, ma funziona. E so pure che non è bella, ma funziona. E non è tanto che funzioni, il fatto, quanto che quella nuova costa.
E, infido, mi sussurra: “Hai scelto un rivestimento così carino… che peccato per questa caldaia…”. Ahhhhhhhh. Tiro un sospirone, e usciamo dal bagno. Vedo il suo collega che guarda in un punto che i sembrava il vuoto, e mi sento tranquilla nel chiedere a cosa stesse pensando.
“Alle porte”, mi fa. “Sono vecchie.”
Son saltata su: “Ehi, basta così! Il prossimo che dice una parola, si becca un cazzotto in faccia!”.
E infatti nessuno ha fiatato più, a volte con la dolcezza si ottiene tutto, a volte invece bisogna essere più aggressivi!

Stasera passo da casa a vedere cosa stanno facendo, e a chiedere a capo chino il preventivo per il pavimento e la caldaia. Ma tanto già lo so che sto facendo il passo più lungo della gamba.
Già lo so che faremo come con la Focus.. che poi alla fine abbiamo preso la Fiesta. O come la Veneta Cucine, che alla fine abbiamo preso la Mondo Convenienza.

Io sono felicissima di tutto quello che facciamo/abbiamo e soprattutto siamo, due ragazzi che si stanno costruendo il futuro senza nessun aiuto, però uffa, ecco.

Eppure per me questi lavori di ristrutturazione sono molto importanti, e anche per SF.
Stiamo decidendo insieme, stiamo scegliendo insieme, stiamo costruendo piano piano il nostro nido.

E poi sono arrivata a saturazione.
Dopo 12 anni di sacrifici in case con altra gente, o anche da sola, con mobili vecchi e cose di seconda mano, ho bisogno di rinnovamento più dell’aria che respiro.
E ho bisogno di una casa, un luogo che mi identifichi e parli di me. Di tutto questo vecchiume ne ho davvero piene le balls.
Faremo tagli da qualche altra parte… Farò un po’ di straordinario…
Taglieremo sul viaggio di nozze (5 gg invece di 10), continuerò a non comprare abiti per il 2012 e il 2013, ma ho bisogno di mettere ordine in casa, a 36 anni credo di averne diritto.
Ho bisogno di cose nuove.
Ho bisogno di un ambiente esterno che rispecchi la luce e l’aria che ho nel cuore.
Speriamo che il preventivo sia accessibile, che già mi sto innamorando dell’idea del pavimento nuovo……
Incrociate le dita per me, ok?

Scappo.
Ciaoooooooooo, a giovedì.



P.S. I muratori sono ragazzi che conosco, quasi amici. Per questo mi sono permessa di trattarli un po’ male… Sono anche invitati al mio matrimonio, quindi… Già vi vedo, lì dietro i vostri monitor, a dire: “Ma guarda questa, che animo violento che ha!!”

18 aprile 2012

LA VITA MATRIMONIALE


Ieri sera io ed SF, scattanti come faine in crisi ipoglicemica, ci siamo recati in parrocchia per il penultimo incontro del corso prematrimoniale.
Vi avevo promesso un post sull’argomento, ed eccomi qui: spero solo di riuscire ad esprimermi bene, chè sono stanca e debilitata e magari mi mancheranno le parole giuste.
Allora…

Vi ricorderete tutti, immagino, che da circa un anno sono diventata credente, e cattolica praticante. Questo è un assunto che è doveroso fare, perché altrimenti uno, leggendo quello che scriverò, potrebbe pensare che io sia la solita prevenuta sui preti e sulle faccende di chiesa. E invece no. Non sono prevenuta per niente. Però, è doveroso specificare anche questo, non sono nemmeno minkja.
Non è che uno che trova la fede religiosa si deve per forza spappolare il cervello! Anzi, dal mio personalissimo punto di vista, avere fede amplifica i nostri talenti e acuisce l’intelletto.
Quindi io ora sono acutissima…

(Vabbè, quando smettete di ridere, potete ricominciare a leggere….)

Dicevo, ho iniziato a frequentare il corso prematrimoniale con la predisposizione neutra che in genere si ha verso l’ineluttabile. Sta cosa si deve fare per forza, quindi inutile opporsi. Impiegamo le energie, invece che per criticare a priori e sparare fango, per prendere il buono che la cosa può darci. Ci dovrà pur essere del buono, no? Questo è sempre il mio presupposto di base: ogni evento della vita porta con sé dei lati positivi, l’importante è rimanere lucidi per riconoscerli.

SF all’inizio era più sullo sco.glionato andante, ma curioso anche lui di vedere ‘cosa succede’, chè la vita spesso ci sorprende, è stato un ottimo compagno di viaggio.

Al primo incontro, pareva di essere al mercato del pesce, senza il cattivo odore però. Eravamo 23 coppie, in più c’erano famiglie del gruppo famiglia, il sacerdote, ed altri figuri non meglio identificati che facevano numero. E ci hanno accolto offrendoci la cena cucinata da signore della parrocchia. E’ stata una serata bellissima, divertente, rumorosa come piace a me, e poi abbiamo mangiato prelibatezze che ancora al pensiero mi viene l’acquolina. Ma la vera perla della serata è stata la fortuna che abbiamo avuto, io ed SF, a sederci nelle tavolate vicino ad alcune coppie di emeriti sconosciuti che presto si sono rivelati al 100% affini a noi, al nostro umorismo, ai nostri argomenti. O eravamo noi affini a loro? Poco importa, fatto sta che da quella prima serata, fino a ieri sera, il gruppetto formatosi durante quella prima cena è rimasto solido e affiatato, e costituisce, tuttora, il lato più bello della faccenda. Lo dimostra il fatto che tutti facciamo fatica a resistere ad un’ora e mezzo di corso, ma tutti noi poi rimaniamo fuori dalla sagrestia a far chiacchiere fino all’1 di notte… anche chi non ha ancora cenato, anche quando faceva un freddo suino, sempre insomma.
Bellissimo, tanto che stiamo pensando di mantenere l’appuntamento del martedì anche dopo che il corso sarà terminato, incontrandoci a casa ora di uno, ora dell’altro, ora a bere qualcosa fuori.

Ma parliamo di cose serie.
Delle 23 coppie di quella favolosa prima sera, ieri (ad un incontro dal termine) eravamo in 12 coppie.
La prima sera tutte le coppie erano formate da due persone, ieri sera almeno la metà era spaiata (l’altro/a si è dato alla macchia, e solo uno va in rappresentanza).

La voglia di vedere cosa succederà, a me personalmente, è passata.
E sapete perché?
Volete indovinare?
No dai, ve lo dico io.
Perché NON SUCCEDE MAI NIENTE.
Potremmo definire queste chiacchierate: il nulla.

E questo mi permetto di dirlo adesso, col senno di poi, perché proprio ieri pomeriggio, tornando a casa dal lavoro, ripensavo a ciò che mi aveva lasciato il corso in termini di conoscenza (nel senso di nozioni) e in termini di emozioni.
E non mi veniva in mente nulla. Non mi ricordavo nemmeno l’argomento delle varie serate.

E questo mi ha fatto paura, perché per me che mi emoziono pure a vedere una goccia d’acqua che ‘cammina’ sul vetro della finestra in un giorno di pioggia, o a sentire il suono dei clacson negli incroci all’ora di punta, la mancanza di reazione emotiva indica che davvero non si è prodotto nulla. Si è solo fatto scorrere il tempo.
Diciamo che nel primo incontro dopo quello della cena (quindi il secondo incontro) si era già detto tutto, le altre giornate sono state una noiosa, lenta, superflua ripetizione di quegli unici due concetti ripetuti poi fino allo svenimento.
Li volete sapere?
Eccoveli:
1)       Il matrimonio è una cosa difficilissima da portare avanti, e senza la presenza di Dio nella coppia si è destinati alla separazione.
2)       Non siete obbligati a sposarvi in chiesa, ma ora che lo fate, sono poi caxxi vostri perché NESSUNO potrà dividere ciò che Dio ha unito.

Poi potete cambiare un po’ l’ordine della parole, il tempo dei verbi, la punteggiatura… ma il senso è questo.

Uhm. Doppio uhm.

Grazie che me l’hai detto. Mo’ me lo segno.

Ma le gioie della famiglia e della condivisione? L’amore che supera tutti gli ostacoli? Com’è che ci siamo trovati a parlare un’ora e un quarto di quanto sia difficile, e un quarto d’ora a lezione, sì e no, di quanto sia anche bello farsi una famiglia? E allora io sono sciocca a pensare che senza il mio amore tutto sarebbe moooolto più difficile, e ad essere felicissima del sì che stiamo per dire in primo luogo l’uno all’altra?
Ha davvero senso, in un corso prematrimoniale, ripetere che se non ci lasceremo sarà solo perché abbiamo scelto il rito religioso?
Mah.

Comunque questi concetti sono ripetuti in maniera così blanda e, come dicevo, superficiale, che non mi hanno scalfito minimamente. Penso che il tempo che sto dedicando a questo argomento scrivendo questo post sia il tempo maggiore che io abbia dedicato al pensiero dei concetti espressi al corso prematrimoniale, e con questo credo di avervi detto tutto.

Allora adesso scatta la domanda.
A tutti.

Ma non divorziare è così difficile?
Ma divorziare essendosi sposati con il rito civile è così facile?
E, domanda delle domande, cosa cambia tra uno che si sposa in chiesa per far contenti i genitori (il 99% di chi lo fa) e quelli che si sposano in comune, al momento del divorzio?

Ma, soprattutto: posso non pensare già al divorzio, ora che mi sto per sposare???????????????????????

Sono così felice di passare il resto della vita con SF, e convinta della scelta che abbiamo fatto!!!
E cosa credete, che di problemi grandi non ne abbiamo avuti?
Chi, al giorno d’oggi, arriva al matrimonio completamente a digiuno delle difficoltà che ci saranno, memore di quelle che magari hanno già superato?

Non so. Forse parlo da donna adulta e responsabile, forse due ventenni non se l’aspettano che non sarà tutto rose e fiori.
Ma nel nostro corso erano tutti conviventi da anni, un paio di coppie avevano già dei figli… I problemi li conosciamo, no?

Quando vi siete sposati voi, cosa vi aspettavate dal matrimonio? In cosa vi ha deluso? In cosa invece vi ha stupito positivamente?

‘mazza, quante domande.
Ma rispondete numerosi, facciamo che ‘sta scintilla di riflessione non si spenga, ma generi una bella fiamma... 

11 aprile 2012

UN GIRO IN GIRO

Ragazzi carissimi, questa mattina sono andata al Comune, settore territorio e urbanistica, per consegnare la "comunicazione di inizio lavori" di casa mia… Devo spostare di 30 cm una porta, ma un mio amico ingegnere mi ha fatto terrorismo psicologico dicendo che ‘dura lex sed lex’, così gli ho fatto fare tutte le pratiche…

Scopro con sollievo che non devo comprare nessuna marca da bollo, poi il sollievo diminuisce quando mi dicono che devo pagare i diritti di segreteria.
Ma solo col Bancomat, niente contanti (mi è venuta in mente la mia povera mamma, che alla parola bancomat le viene l’orticaria… per lei ci sarebbe stato un comodo bollettino postale… Comodissimo… )

Prendo il numerino per andare a pagare, aspetto un quarto d’ora, poi arriva il mio turno, entro nell’ufficio, e mi trovo davanti a questa scena.
Sono in una stanza enorme, con un grande tavolo al centro.
Ci sono due persone.

Una seduta da una parte, una dall’altra.

Punto quella sbagliata, mi vien detto a grugniti di andare dall’altra collega.

Mi avvicino, mi chiede cosa devo fare, mi dice quanto devo pagare, e allunga il braccio per prendere il bancomat che avevo già in mano.
Lei stringe forte fra le sue mani il POS, manco qualcuno volesse rubarglielo. Oddio, forse qualcuno vorrebbe pure, ma io no.
Infila il mio bancomat nel POS, mi dice di digitare il pin, e quando esce lo scontrino lo passa, stendendosi praticamente sul tavolo, all’altro collega, steso sul tavolo anche lui (il tavolo era grande…).

L’altro prende lo scontrino, tutto affaticato e trafelato…
Prende un timbro, lo intinge nell’inchiostro…
E mi fa un timbro.

E si allunga sulla scrivania per darmi lo scontrino timbrato.
Che poi, io mi potevo anche avvicinare, volendo, ma ci tenevo a farlo lavorare, o quantomeno a creargli una punta di disturbo… Eccheccazz, almeno una nanopunta!!!

E che dire?

Ho ringraziato, e sono tornata in sala d’aspetto per fare l’altra fila…

…E ci pensavo…

Avranno già ordinato e messo a bilancio un rullo trasportatore?

E’ ammissibile un ufficio con due persone DUE per fare un lavoro in cui sarebbe sprecato UN SOLO bambino di 8 anni!?!?!

Per fortuna nell’altro ufficio è andata meglio.
Alle 9.10 l’impiegata ha ammesso candidamente di dover ancora accendere il pc (aprono alle 8.30), e che dovevo aspettare 10 minuti che si avviasse…
Nel frattempo potevo mettere i timbri sul fascicolo di documenti che rimaneva in mio possesso.
Non so se mi spiego.
Lei guardava Windows che si avviava, e io mettevo i timbri…
Io.
In 10 minuti avrei potuto timbrare ogni centimetro quadrato delle pareti del Comune, ma vabbè…
(E mi sarei anche divertita, ma non distraiamoci dal focus! ).

Appena tutto l’ambaradan è partito, mi ha chiesto 10 volte il mio nome e l’indirizzo di casa (tutte cose scritte su almeno 3 pagine dei documenti che le avevo portato e che aveva sotto gli occhi), e poi ha cliccato su ‘stampa’, mi ha dato la ricevuta e cordialmente mi ha salutato.

Tempo totale impiegato: 45 minuti.
Tempo realmente necessario: 1 minuto per il pagamento, e 2 per la consegna dei documenti.

Però mi ritengo fortunata lo stesso!!
Avendo chiesto 2 ore di permesso, e pagato un’ora di parcheggio, ho trovato anche il tempo di andare al bar a prendermi un ottimo caffè e di farmi un giro del palazzo.

Praticamente, quasi come essere in ferie…… Ahahahah

Ma non ero sola eh, no no!! 
C’era un mucchio di gente che pareva fosse in ferie lì, tra il bar e i dintorni del palazzo.
Peccato che non avesse preso nessun permesso…

Si trattava di dipendenti comunali.

Come? Da cosa l'ho capito? Dal fatto che erano tutti i giro senza cappotti, senza borse, avevano un badge attaccato sul petto e pareva si conoscessero.

Ma forse mi sono sbagliata. 

Sì, può essere.

4 aprile 2012

E PASSANO IL TEMPO E LE STAGIONI...

Bene bene bene, miei cari amici e lettori… Eccomi qui.
Credo di aver cominciato a scrivere un post 100 volte dall’ultima volta che ne ho pubblicato uno, ma è sempre sopraggiunta una sfi.ga lavorativa generica a farmi passare completamente la voglia.
Ora sto aspettando che finisca un’elaborazione, quindi un pochino di tempo ce l’avrei, così ne approfitto, vediamo cosa riesco a scrivere.
Dove arrivo, arrivo. Salvo e pubblico. Eccheccaz, non si può assentarsi per così tanto tempo, temo sia addirittura incostituzionale.
Allora, eravamo arrivati a me e SF che non sappiamo dove sbattere la testa per la cucina.
La cucina è stata scelta, grazie al cielo, che due giri in più per negozi e avrei deciso di andare a vivere in un camper.
Tra l’altro, contrattando un po’ (possibile che si debba contrattare per tutto??) abbiamo risparmiato circa 2000 euro su prezzo del preventivo. Non mi sembra malaccio, no?
Archiviata la pratica cucina, siamo passati alla ricerca della porta a muro che finalmente farà capolino in casa nostra nell’ingresso. Peccato che dobbiamo spostare l’apertura della stanza per motivi logistici, quindi chiama l’ingegnere, produci i documenti, fai rifare i disegni, porta le pratiche in comune… E il muratore che non mi ha ancora finito di passare i documenti necessari…
Ma che sarà mai??
In tutto ciò, aggiungete che esco da due settimane con i miei genitori a casa mia.
Li adoro con tutta me stessa, ma dopo un po’ – e scusatemi tutti per quello che sto per dire - ho bisogno dei miei spazi e mi sembra di soffocare.
In queste due settimane ho comprato l’abito da sposa!!! Sìììììììììììììììììììììììììììììì
L’avevo già visto nei miei giretti solitari, ed ero già scoppiata a piangere come una scema appena mi sono guardata allo specchio con quel vestito addosso! Ma quando ho fatto il giro degli atelier con i miei genitori, e loro, dopo averne visti 10 che mi stavano tutti ugualmente d’incanto, hanno detto all’unisono ‘E’ QUESTO!!!’ prima ancora di vedere che io stavo già, nuovamente, piangendo, ho capito che era lui. Zì zì, proprio lui, e abbiamo dato la caparra. Non vi dico niente perché SF potrebbe malauguratamente passare di qui, e mia madre mi ha intimato di non dirgli niente se no mi aspettano grandi sventure… ma mi rappresenta molto nella sua semplicità. Olè.
Poi abbiamo definito il fioraio, che in realtà è una fioraia ed è di una bravura imbarazzante. E’ una signora sulla sessantina con le mani callose e gli occhioni dolci, che vive con le mani nella terra da quarantadue anni, e che tratta i fiori manco fossero tutti figli suoi. Ad una donna così competente e adorabile non ho potuto che affidare l’allestimento floreale del mio matrimonio; sono certa che, qualsiasi cosa decideremo di fare, sarà meravigliosa.
Avremmo scelto anche le partecipazioni e le bomboniere, ma quello che ci frega è che non abbiamo ancora capito esattamente quanta gente parteciperà al nostro matrimonio. I conti ci fanno venire un po’ di capelli bianchi, siamo a circa 120 famiglie da invitare… Ma sicuramente qualcuna non parteciperà… Boh! Sì sì, avete capito bene, ho detto famiglie, non persone.
Uccidetemi adessoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo.
Che poi, da un lato tutta sta gente non ce la possiamo permettere economicamente. Dall’altro si tratta di persone care che renderebbero ancora più speciale quella giornata, e a cui io personalmente spero vivamente di non dover rinunciare… Voglio tutti i miei cari con meeee!!
Babbè… tutto bene in fondo.
Dopodomani l’impresa edile si impossesserà di casa mia.
La casa al momento è un disastro, piena di scatoloni quasi dovessimo fare un trasloco. Molte cose le getterò, molte le appoggerò in cantina, molte resteranno in mezzo alle balle fino a fine lavori (uscendone a pezzi, immagino) tipo la mitica Billy che ora giace lì, nuda e glabra, nel corridoio… Devo rifare impianto idrico, impianto elettrico, bagno, cucina, controsoffitto, pavimento nelle due camere, porta a muro… e chi più ne ha più ne metta!!!!!!! La vostra poverissima (specie a fine lavori) PRxT si trasferirà ADDIRITTURA a casa di SF per il tempo necessario a riportare la casa in uno stato vivibile, dopo di che dovrebbero arrivare un po’ di mobili nuovi (tipo la cucina e il divano) e via verso nuove avventure…
Ragazze/i, al solo rileggere l’ultima frase che ho scritto, mi viene l’asma.
Ricordo, per chi si fosse collegato in questo momento, o per chi nella vita avesse cose più importanti a cui pensare (anche se mi sembrerebbe strano… ) che io ed SF siamo SOLI qui in città, e che entrambi arriviamo a casa alle 20 la sera… e che stiamo facendo di tutto per pensare che tutto si risolverà alla grandissima, anche se vi confido sottovoce che un po’ di strizza io ce l’ho (e credo anche lui, anche se non me lo dice per mantenere il mio livello d’ansia ad un livello umano).
In tutto ciò, abbiamo iniziato (e a dire il vero stiamo già concludendo) il corso prematrimoniale presso la parrocchia in cui ci sposeremo (che poi è quella della casa in cui vivremo). Il corso di per sé non mi sembra una gran cosa, ma lo considero un’occasione fantastica per conoscere le coppie del quartiere. Ci siamo subito legati ad altre due o tre coppie simpaticissime, di spirito vivace mente fine e grande sensibilità, così alla fine il corso finisce alle 22.30 ma prima della 0.30 non riusciamo ad essere di ritorno a casa… Gran chiacchiere, grandi riflessioni, grandissime risate. Risate come se piovesse, diciamo.
L’argomento corso merita ovviamente un approfondimento maggiore, ma adesso non riesco. Ci tengo però a parlarvene, perché secondo me è utile condividere le mie riflessioni e sentire i vostri pareri.
Dunque, cosa manca?
Uff.. direte voi…
Ebbene sì. Manca di trovare le camere in albergo per ospitare i nostri invitati (capite da soli che non sapendo nemmeno quanti siano, diventa un’impresa titanica), e poi manca il viaggio di nozze.
Mancano molte cose, in realtà, ma ora siamo sul pezzo ‘viaggio di nozze’.
Considerando che i soldi saranno pressocchè finiti a settembre (anche ad agosto), l’idea era di fare qualcosa di carino spendendo il meno possibile.
Il meno possibile sarebbe gratis, quindi se qualche simpatico lettore volesse regalarci il viaggio di nozze, va bene.

Ho detto va bene.

Tutto chiaro??

: - )

Scherzoo, siamo contenti di pagarcelo da soli, come tutto il resto!! Ebbeeeebaaaa.
Il posto su cui si stanno concentrando tutti i nostri pensieri è il Marocco. Vogliamo andare lì. Diciamo che essendo bassa stagione, e calcolando una settimana, si riescono a fare belle cose con circa 1000 euro a persona. Ma l’obiettivo è di calare ancora un po’. Tra l’altro non sappiamo ancora se andare per i fatti nostri (turisti fai da noi!!) o affidarci a qualche tour operator… Certo che dai depliant il Marocco sembra proprio quello che stiamo cercando, e non si deve fare nemmeno il giro del mondo per raggiungerlo!! Suggerimenti? Osservazioni? Se andiamo da soli ci tocca fare anche il passaporto, che altrimenti non serve.
Che poi uno una volta che ce l’ha, lo deve sfruttare.. Non credete anche voi?

Per chi fosse arrivato addirittura a leggere fin qui (io non ce l’avrei fatta, giuro!!) mi sono riservata di dirvi la cosa più bella. Questa è solo per i veri afecionados.

I rapporti con la famiglia di SF si sono normalizzati.
Sì, avete capito bene.
Addirittura, e mi vengono i brividi a scriverlo, a dirlo e a pensarlo, i suoi genitori mi vogliono bene.
E sua madre, un pomeriggio che eravamo a casa del fratello di SF e che io giocavo con il mio adoratissimo nipotino, mi si è avvicinata e, senza dire niente, mi ha abbracciata.

Notare, please, le parole ‘io a casa del fratello di SF’,  ‘io che giocavo con il mio nipotino’, ‘mia suocera che mi abbraccia’, e potrei aggiungere così, a sfregio, anche un ‘il mio nipotino mi ha rubato il cuore e per lui sarei pronta a tutto’, e ‘non ci sono più tensioni riferite alla mia personcina’.

Voi non capite cosa voglia dire per me tutto questo. No. E non perché non ne siate capaci, eh! Ma perché dopo che uno ha dovuto subire tante cattiverie gratuite, così, sulla sfiducia, vedere che è bastato che mi conoscessero un po’ di più per portarli a pensare tutto il meglio su di me mi procura una gioia inenarrabile.
Non la butto sul patetico.
La butto sul ‘ricominciamo tutto da capo’, se l’amore porta amore non voglio essere certo io ad interrompere la catena.

E, in tutto ciò, io ed SF, il grande amore della mia vita, siamo sempre più uniti ed innamorati e complici, e non riesco più a concepire nemmeno per un istante la mia vita senza di lui.

E ringrazio Dio e la vita per le emozioni meravigliose di cui mi/ci sta rendendo protagonisti.

Buona Pasqua a tutti, miei cari. A presto!!