17 agosto 2012

DICHIARAZIONE D'AMORE


Ho dieci ricchissimi minuti per lasciare alla rete, prima delle mie vacanze, un saluto che sia un pochino più strutturato del post di ieri scritto in preda alla noia e alla voglia di scambiare due chiacchiere.

Però lasciare per un mese in evidenza la barzelletta minkjia rovina la mia immagine, peraltro già sufficientemente danneggiata da post lagnosi che non mi fanno onore e non mi rendono proprio giustizia.

Che io di natura non mi lagno mai.
Che la vita mi piace, e mi piace anche godermi ogni impedimento che si frappone all’obiettivo, per vedere come va a finire la faccenda.
Per vedere come me la cavo, per valutare le mie capacità e anche per migliorare la mia autostima, perché amici cari vi assicuro che quello che non uccide, fortifica.

Ohh, se fortifica!!

Amici miei, mi sposo.
Mi fa un certo effetto scriverlo, e ancora di più leggerlo.

Io mi sposo.
Io, la paladina della singletudine.
Io, la sostenitrice della libertà ad ogni costo.
Io, la personificazione della convinzione che al mondo avrei potuto trovare un ‘corpo’ con molta facilità, ma nessun Uomo da amare per tutta la vita.
Io, che ho cominciato a frequentare gli uomini per sfida, stimandoli davvero poco.
Io, che fondamentalmente non stimavo affatto ME, e mi difendevo come potevo, arrancando, tuffandomi in storie sbagliate che mi lasciavano sempre un grande, infinito, profondo senso di sconfitta.
Io, che cercavo di salvare chiunque mi stesse intorno, con l’unico grande e immenso desiderio di essere salvata a mia volta, ma troppo orgogliosa per riconoscerlo anche solo a me stessa.
Io, che al solo pensiero di com’ero quando ho conosciuto SF, di quando fossi devastata nell’anima e nel corpo, di quanto mancassi di equilibrio e obiettivi… al solo pensiero mi metto a piangere adesso.
Io, che non ho mai tenuto il conto di quanto, nella vita, ho dato, né di quanto ho ricevuto, pur vivendo perennemente con quella sensazione amara di aver speso tanto… Troppo…
Io, che in mezzo a tutti i casini e i problemi e le cadute e le rialzate e le pugnalate e le delusioni e le aspettative disilluse, all’esistenza del Grande Amore non ho mai smesso di credere, anche se non osavo sperare che ce ne potesse essere una fetta anche per me..

Io. Mi. Sposo.

E mi viene da piangere e da ridere, da urlarlo e da sussurrarlo, da abbracciare il mondo e da non farmi sfiorare per non rompermi, non adesso, no, vi prego..
Adesso no.

Io mi sto per sposare con l’unico uomo che, a guardarlo, vedo Dio.

Credo che questo sia il miracolo più grande che la vita mi abbia donato.
Amare, ed essere amata a mia volta.
Con tutta questa intensità.
Con passione, con ardore, con comprensione, con sostegno, con fantasia, con supporto, con accettazione totale di ciò che siamo stati, di ciò che siamo ora, e di ciò che forse diventeremo o forse non diventeremo mai.
Amare, come solo SF, il mio SF, mi ha insegnato a fare, con il suo esempio.

Mi ha trovata frantumata in mille pezzi, e con pazienza li ha rimessi insieme, uno ad uno al loro posto. E mi ha fatto tornare a vedere il sole nei piccoli gesti quotidiani, nelle azioni più semplici, quando per me era solo buio pesto.

A volte mi chiedo chi gliel’abbia fatto fare…
Ma poi mi guarda, perde i suoi occhi nei miei, e capisco che il miracolo è stato compiuto anche per lui, perché io sono esattamente tutto quello che nella vita aveva sempre cercato e sognato di incontrare.

Io.
Non un’altra più bella, più ricca, più elegante, più organizzata, più permissiva, più sexy, più equilibrata, più una cosa qualunque.
No.
Io.

E quando mi dice: “Sei mia. Sono tuo”, non c’è neanche una benché minima nota di possesso.
Noi ci apparteniamo perché siamo fatti l’uno per l’altra, e siamo totalmente liberi di donarci l’uno all’altra, ogni giorno.

Ti amo tanto, amore mio.
Restami sempre accanto.
Facciamo in modo di dare un valore vero alle parole “Io accolgo te… tutti i giorni della mia vita”.

E’ l’unico desiderio che ho.

P.S. Ci riaggiorniamo tra un mesetto, stasera alle 19 massimo sarò ufficialmente in ferie (e senza computer).

16 agosto 2012

MI PRENDE...

Mi prende male verificare con mano che nessuno dei miei blogger amici sia in linea, oggi..
E non parlo solo del peso, chè su quello preferisco sempre glissare, quanto del fatto che mi sento tanto sola... 

Ma siete tutti in vacanza?!?!?

Offrirò una barzelletta stupida al primo che passa di qui, e mi lascia un segno del passaggio.
Anche un insulto. 

Potrei offrire addirittura 10 euro, ma non vorrei che il/la malcapitato/a si sentisse comprato/a...... 

Venghino venghino, si'ori e si'ore!! 


13 agosto 2012

DEVE PASSARE LA NOTTATA

Io ci sono, eh!
Non crediate che me la sia data a gambe, che stia spaparanzata a mostrar le chiappe chiare, che mi nutra di sole cuore e amore.

Sono qui, al lavoro, precisa e puntale come un orologio svizzero, anche se a me sta cosa degli orologi svizzeri non mi ha mai convinto più di tanto, secondo me è tutta una montatura per non far credere che l'unica cosa in cui gli svizzeri erano bravi fosse allevare mucche lilla.

Mah.

La città non si è svuotata in questo caldo agosto, in compenso il numero di corse è più che dimezzato, e gli autobus si sono anche notevolmente rimpiccioliti, fatto sta che per arrivare al lavoro ci metto venti minuti più che in inverno, e resto comunque in piedi. E anche per tornare a casa. Forse non mi ero spiegata bene.

Vi farà piacere sapere che sono tornata a vivere a casa mia. 
Sì. 
Ieri. 
Lo so che ormai non ci speravate più, e a dire il vero nemmeno io.
I lavori sono finiti perchè li abbiamo fatti finire in maniera coercitiva, altrimenti scommetto che sarebbero ancora in corso. All'ennesimo danno che mi hanno fatto (hanno rotto un vetro, con promessa di sostituirmelo), non ci ho visto più e li ho mandati via, tutti.
Ad SF è partito lo schizzo (con rispetto parlando) esattamente nello stesso istante in cui è partito a me.

Basta.
Li abbiamo gentilmente invitati a levarsi dalla scatole, che per noi la ristrutturazione finiva lì. Non ci importava che mancavano delle cose, l'importante era che uscissero per sempre dalla nostra vita.
Abbiamo saldato il giorno dopo, estorcendo un piccolissimo sconto che non basterà nemmeno per cambiare il vetro rotto della porta, e abbiamo concordato di non parlarne mai più, perchè noi non siamo i tipi da farci abbattere da quattro cretini incompetenti.
Noi ci amiamo.
Noi ci stiamo per sposare.

Ecco, ragazzi, in quel momento, fantastico maledettissimo momento, abbiamo realizzato che mancava un mese e mezzo al giorno delle nozze, e noi non avevamo fatto ancora niente di niente, tanto eravamo stati assorbiti dalle difficoltà casalinghe. 
Dalla consapevolezza al panico, il passo è stato brevissimo.

Si è aggiunto un periodaccio al lavoro che non augurerei al mio peggior nemico, con continue e furibonde liti col capo, che temo mi porteranno rapidamente verso l'esaurimento nervoso, anzi direi verso il licenziamento o le dimissioni, vediamo.

E la cosa bella di tutto ciò è che sono felicissimi di sposarmi, felicissima di aver ristrutturato casa, felicissima di fare il lavoro che faccio... Solo che sono davvero troppo, troppo sotto pressione, e sento che prima o poi faccio  una cazzata, una scelta inopportuna, un gesto inconsulto.

Tipo, alla prova del pranzo di nozze, io ed SF ci siamo scolati una bottiglia di Pignoletto fermo in mezz'ora. Che alla fine della fiera mica era più tanto fermo... E io mica mi sentivo tanto bene, e nemmeno SF... poi abbiamo visto nell'ordine: 1) che la bottiglia era finita, 2) che era di 14 gradi e mezzo... e abbiamo cominciato a ridere che non ci fermavamo più. E pensate che avevamo detto, al gestore del ristorante, che non serviva che ci portasse una bottiglia intera, chè per fare un assaggio sarebbe bastato anche un mezzo calice... 
Capite? 
Siamo fuori di noi.
Ora l'alcool.
E poi, di questo passo, dove andremo a finire?
A ballare l'Alligalli un po' smutandati sulle spiagge della Riviera?

L'unica forma di svago che ci resta, al di fuori del vizio alcolico di cui vi ho già parlato, è Fringe, una serie televisiva che mi hanno passato alcuni colleghi che mi risulta così schifosa da fungere da droga. E' l'unica cosa che riesca, per 40 minuti al giorno, a non farmi pensare al casino di cose che ci sono da fare, e al tempo che non abbiamo. Agosto non aiuta nell'organizzare qualcosa, non so se lo sapete. Metà dei fornitori a cui abbiamo lasciato acconti è andato in ferie prima che lo ricontattassimo per definire (mi vengono in mente fiori, fedi, auto, nonchè il truccatore che mi sarebbe piaciuto mi truccasse), quindi è tutto rimandato alla prima settimana di settembre. E se fate un rapido calcolo, e considerate che io mi sposo l'8 settembre... 

Ora mi capite?

Aggiungiamo che, dopo le pulizie del caso, io ho dovuto fare il trasloco da casa di SF a casa mia, e lui da casa sua.. a casa mia... e che dobbiamo far stare due case da 50 metri in una di 50... 
Oh, fate voi!! 
Non vedo l'ora, VI GIURO, che arrivi l'8 settembre, e come va, va.

Io voglio SOLO diventare la moglie di quell'uomo straordinario che è SF, e che oggi compie gli anni. (Auguri, amore mio). 
Voglio avere la nostra casetta, le nostre abitudini, le nostre belle chiacchierate, le nostre sessioni di ses.so selvaggio, le nostre cenette al lume di candela, le nostre pizze da asporto stravaccati sul divano, le nostre passeggiate a caz.zeggio fino a notte fonda, le nostre levatacce per andare ad ammirare l'alba in collina, i nostri super giochi di parole, le gare di barzellette, gli sfoghi in cui io strippo e lui mi coccola fino a farmi pensare di essere la persona più fortunata e felice del mondo.
Non voglio niente di che.
Ho solo bisogno di tornare alla vita normale, perchè in questo 2012 abbiamo avuto davvero troppo, troppo stress, e siamo esausti.
Ancora qualche giorno,  poi cominciano le vacanze.
Tornerò al lavoro da donna sposata, ancora non ci credo. Ancora non realizzo. 
Non credo stia succedendo a me.
Sono in uno stato di trance.

In questo periodo, tuttavia, ho notato che l'amore che io ed SF proviamo l'uno per l'altro ci ha tanto aiutato a superare le difficoltà. 
Quindi, la domanda è: ma come si fa a superare uniti l'organizzazione di un matrimonio, una ristrutturazione di casa, e a mollarsi dopo due mesi di matrimonio? 
Ma porca trota, due miei amici si sono lasciati dopo due mesi, DUE!!! 
Hanno scoperto che non si amavano più. O forse non si erano mai amati.

Ma scoprilo prima, no? E te ne vai al mare o in montagna, a strombazzare con il primo che capita! 

Tutta salute!!!!!

Scusate, ve lo dicevo che vaneggio. Fate finta che non abbia scritto niente, a parte la frase sugli allevatori di mucche lilla, di cui vado molto fiera (senza motivo, tra 'altro).

Se mi percepite schizzata, vi tranquillizzo subito: lo sono.

Però sento che queste vacanze mi rigenereranno. Farò il carico di sole, luce e leggerezza, in attesa del grande giorno. E, al ritorno, cominceremo a pensare a tutto quello che manca. Tanto abbiamo addirittura 5 giorni!!!

Ciao ragazzi, lo so che siete quasi tutti in ferie... ma tanto prima o poi passate da qui, ne sono certa, e vi beccate dritti sul muso i miei salutoni!
Byeeeeeeee

26 luglio 2012

LAGNA

Povera me....


E stamattina si è aggiunto anche un attacco di ipotensione... pressione 90/60... che ad aggiungerci  un 90 in più avrei finalmente raggiunto le misure perfette.


Benvenuti all'angolo della commiserazione..
Povera me...


Oh, non so cos'altro aggiungere... 


....


.....


.......


.........


Oh, non so cos'altro aggiungere... tipo disco che si incanta... 
Si dice 'disco che si incanta', è italiano, o è un mio regionalismo? 


Ora non so davvero cos'altro aggiungere... 
Oh....


P.S. Questo sì che è un post da premio Nobel per la letteratura. Estigrancactus! 
(Ci tengo a farvi presente che almeno il mio metro di giudizio sulla bellezza di un post è rimasto valido... 
Non vorrei crediate che mi sia del tutto rincojonita... :-)
Anche se... )



12 luglio 2012

C'E' UN PO' DA INCROCIARE


La situazione ‘ristrutturazione’ sta assumendo contorni tragicomici.

E la parte comica dipende solo dal fatto che spesso sono vittima di risolini isterici ai confini della follia.

Tutto il resto, è tragico.

I muratori mi hanno suggerito di cambiare il contatore del gas, che era mooolto vecchio (data impressa, 1953) per metterne uno figo intorno a cui fare un bel mobiletto in cartongesso. Il tipo della società del gas è venuto per cambiarlo, ha aperto il gas e ha scoperto che l’idraulico aveva lasciato tutti i tubi ( di caldaia e cucina) belli aperti, così ha cominciato ad urlarmi in faccia dicendo che sono una sciagurata e che il palazzo sarebbe potuto scoppiare per colpa mia e potevano morire tutti e pìppete e pàppete, e per farla breve mi ha staccato il gas e ha detto che finché non ci sarà la certificazione di tenuta dell’impianto, non me lo riaprono manco a spingere.

Facciamo una lavata di capo all’idraulico, che ci dice che siamo stati noi dei minkja a far entrare gente senza che ce l’avesse suggerito lui. Il muratore nicchia, non sa non dice, sicché la colpa è la nostra. Vabbè, facci la prova di tenuta, e tutto tornerà a posto. Sto parlando di più di un mese fa.
Ogni tre o quattro giorni abbiamo chiesto se avessero fatto sta benedetta prova di tenuta, e ogni tre o quattro giorni la risposta era sempre la stessa: “ma per chi ci avete preso? Siamo dei professionisti!! E’ da 20 anni che facciamo impianti, che facciamo prove di tenuta, che facciamo sto lavoro” e ancora pìppete e pàppete.

Il 3 luglio, a casa quasi completamente finita, con cucina montata e libreria montata e mobili del soggiorno montati e bagno completamente montato ecc.. chiamo il tipo del gas che, appena entra, fa una prova di tenuta e dopo 10 minuti ci dice che l’impianto non tiene, che c’è una perdita considerevole, e che non riapre niente, anzi! 60 euro per la chiamata, e se ne va. Chiamiamo un altro idraulico, che ci dice la stessa cosa, aggiungendo le agghiaccianti parole: “Qui devo rompere tutto, e rifare l’impianto”.

Io ed SF abbiamo avuto un momento di vacillamento, a me è mancata la forza nelle gambe e nelle braccia, e anche il resto del corpo mica stava tanto bene… Paghiamo 70 euro a lui, e chiamiamo l’idraulico che ci ha fatto i lavori e che ci ha giurato per un mese che era tutto a posto. Nemmeno il tempo di infilare il barometro, che dice: “Sì, qui c’è una perdita”, adesso la cerchiamo.

Ve la faccio breve. Siamo al 12 luglio, e ancora non l’abbiamo trovata. Che secondo me i cercatori d’oro negli Stati Uniti hanno avuto più fortuna in molto meno tempo. E pure chi cerca un ago in un pagliaio. Nel frattempo sono emerse mille magagne nei lavori fatti, dovute alla poca furbizia e all’eccesso di fiducia nel prossimo e alla mancanza di tempo e all’incapacità di fare i cani da guardia della sottoscritta e del suo futuro marito, nonché alla strafottenza dell’impresa che ha curato i lavori, e che ci ha trattato come gli ultimi degli stron.zi.

E nonostante la casa non sia ancora agibile, il geometra è venuto a dirci che l’impresa vuole essere interamente pagata. Ce l’ha detto nonostante io ed SF siamo stati due ore due a fare la lista delle porcherie che ci hanno fatto. Loro vogliono i soldi.

O voi lettori assidui di questo blog, o voi lettori occasionali, passanti, chiunque voi siate, leggete attentamente quello che sto per scrivere:

1)       NON fate MAI coincidere l’organizzazione di una cosa importante qualsiasi (il matrimonio, la nascita di un figlio, un progetto importante al lavoro, la messa in piega e la limatura delle unghie dei piedi) con una ristrutturazione di casa, perché pur essendo le persone più pacifiche e meno esigenti e scassaminkja della terra, prima o poi qualcuno ve le farà girare a mulinello e maledirete il giorno di inizio dei lavori.
2)       NON pensate MAI che tanto state avendo a che fare con dei professionisti seri e affermati, che hanno occhio clinico e che si prenderanno cura spontaneamente delle cose che non vanno, come se stessero ristrutturando casa propria. NON SARA’ COSI’.
3)       NON lasciate che pensino che vi vada bene tutto quello che fanno, perché secondo voi in un ambiente sereno e dove si sentono apprezzati loro lavorano meglio, mentre invece in un ambiente sereno in cui voi fate i complimenti per le prime cose belle che fanno, abbassano tutti i livelli di qualità, e cominciano a dedicare tutte le attenzioni all’altro appartamento che nel frattempo hanno già cominciato a ristrutturare.
4)       NON CREDETE MAI alle stime dei tempi che vi vengono fatte. Oppure credeteci, ma moltiplicate per il fattore 4. Ecco, forse così vi siete avvicinati (ma ancora per difetto) al tempo che realmente ci impiegheranno, ma sempre e solo dopo che gli avrete fatto la voce grossa. Se no, moltiplicate per 5.

Nel frattempo i miei genitori sono soli soletti a casa di mio fratello, che sono in viaggio di nozze, e aspettano da due settimane di venire da me per aiutarmi un po’, ma quando sembra che il giorno sia arrivato, ecco che subentra un nuovo inghippo e salta tutto. Ora hanno detto che domani sera, caschi il mondo, loro saranno a casa mia.
Casa mia è completamente inagibile, mi hanno aperto l’acqua ieri sera (perché lo scarico del lavandino del bagno e il rubinetto della vasca perdevano, e a dire il vero perdono ancora ma un po’ meno), ma i miei si sono fissati che prima di tornare in terra di sud devono venire a vedere in che condizioni siamo. Nel frattempo, nessuno ha potuto pulire nemmeno un angolo di casa perché è ancora un porto di mare, e il frigo è completamente vuoto, e le chiavi sono ancora in mano ai muratori, e il gas non si sa quando e se ce lo apriranno (né se dovremo rispaccare il pavimento nuovo per rifare l’impianto che perde) e chi più ne ha più ne metta.

E se penso che fra meno di due mesi io ed SF ci sposiamo (e siamo ancora non in alto mare, di più), mi viene da svenire.

Sabato mattina scorso ho fatto la prima prova dell’abito. Un sogno. Sarei voluta rimanere nell’atelier tutto il giorno, tutta la vita, con quell’abito addosso che mi dava un senso di serenità e fiducia.
Della serie: andrà tutto bene, vedrai.
Anche nel camerino.. sì, sarei rimasta nel camerino per mesi, a guardarmi quelle ridicole scarpe bianche, per ripulire la mente dai pensieri, dalle scadenze, dallo sporco della mia casetta che è tutta nuova ma di cui non riesco, vi giuro, non riesco a vedere la bellezza.

Proprio io, che mi esalto pure davanti ad una presina nuova.

Intanto mi arrivano notizie dal fronte, dice SF che nemmeno oggi sono riusciti a trovare la perdita, ormai la vicenda sta assumendo i contorni della barzelletta.

Una considerazione, tuttavia, mi esce prepotente dal cuore.
Voglio lasciare in questo posto un grazie ad SF, che è il compagno di viaggio migliore che si possa desiderare, anche in momenti come questi in cui chiunque non vedrebbe l’ora di lasciare che se ne occupi qualcun altro… E’ un angelo del paradiso, un tesoro inestimabile, una roccia, un sostegno, una guida, un concreto punto di riferimento. Che Dio lo benedica sempre, che vegli su ogni suo respiro.
Riuscire ad uscire da questa vicenda sfiancante (non è solo la casa e il matrimonio, eh! E’ tutto, a partire dai nostri rispettivi lavori che stanno richiedendo un impegno gravosissimo a cui non saremmo pronti nemmeno se fosse il nostro unico pensiero), dicevo, uscire da questa vicenda sfiancante più innamorati, più complici, più appassionati e più certi di NOI rispetto a quando abbiamo cominciato è un evento che veramente allieta il cuore, e fa guardare al futuro con fiducia.

Sabato ho la seconda prova dell’abito, con un paio di modifiche che, se possibile, lo renderanno ancora più bello. E ci vado con la mia mamma e il mio papà.

E poi domenica è il mio compleanno.

E fanculo, anche senza gas, e anche con l’ipotesi di rispaccare tutto, avrò accanto a me le tre persone che più mi amano e che più amo al mondo.

E anche solo per questo, ho già vinto.


P.S. Ragazzi, è da molto che non riesco più a commentare i vostri post. Scrivo, pubblico, vedo il commento per un attimo, poi aggiorno la pagina e non c’è più. Me lo fa sia da chrome che da explorer. E immaginate il giramento di palle dopo che ho dedicato tempo e attenzione ad una risposta per un’amica tra voi, per partecipare ad una gioia o ad un dolore.. Quindi, perdonatemi sin d’ora, vi prego. Cmq vi leggo sempre, vi leggo tutte (e tutti) e vi penso. Kiss.

27 giugno 2012

BREVE COME LA MESSA CANTATA

Pensavate che fossi morta?
Che fossi sprofondata agli inferi?
Che mi fossi squagliata sotto il sole di fine giugno, o sotto le fatiche della ristrutturazione?

Pensavate male, sono viva e vegeta, solo banalmente iperinfognata.

Vi voglio troppo bene per riempire le lacune che avete sulla mia vita, dal mio ultimo post ad oggi, e francamente mi servirebbe un intero week-end per provare a mettere tutto per iscritto. Ripeto, vi voglio troppo bene per farvi questo. Non ve lo meritate, in fondo.
Anche se quando leggo di qualcuna di voi che si sollazza in spiaggia o va a fare i giri in montagna o si trastulla in cucina... ecco... il diavoletto che è in me pensa che sarebbe proprio il caso di renderla partecipe delle mie sventure, così, giusto per rompere un po' i cojoni...

Scherzoooooo.

In brevissimo.
E sssssse, brevissimo è un superlativo che non mi appartiene.

In non troppo prolisso.

Sabato si sposa mio fratello. Evviva. Yuppie. Wow. Stica.
Mezzo parentado si trasferisce qui a nord per lui, l'altra metà si trasferirà per me, che non è che tutti si possono fare mille km all'anima del cactus due volte in due mesi!

Anche molti regali saranno limati. Tra la crisi, il viaggio da sostenere, e soprattutto la scusa buona che ci sposiamo a distanza troppo ravvicinata, già ci hanno preparato al peggio. Il fatto, poi, che io sia la seconda a convolare, ecco, non gioca certo a mio favore.
 
Ma chi se ne frega!! Finchè c'è la salute!!
E' vero.
E infatti io sono sull'orlo di un esaurimento nervoso.

Preciso subito, a scanso di equivoci, che sono felice e innamorata e che tutto va oltremodo bene tra me e il mio fututo sposo, siamo i cazzoni di sempre e questo ci tranquillizza.

Ci sono però un po' di cose che in questo momento vorrei fortissimamente demandare, decentralizzare, sbolognare insomma, e invece non posso, non possiamo perchè siamo soli in quest'avventura e o ce le smazziamo noi, o non le fa nessuno. 

La ristrutturazione mi sta levando 10 anni di vita. Fino a poco tempo fa credevo che chi si esaurisse avendo a che fare con i muratori fosse di per sè un po' sclerotico e rompipalle. Sì, lo pensavo, lo giuro. Credevo che a me, tollerante e minkja all'inverosimile, non potesse mai succedere.
E invece... ta taaaaa, mi sbagliavo alla grande.
Uno non vuole rompere le scatole, vuole 'disturbare' il lavoro degli artigiani il meno possibile, vuole dare fiducia alla loro libera iniziativa e vuole portare rispetto al sudore della loro fronte e ai calli delle loro mani.. ma dopo un po', pur volendo, non riesce più a farlo, perchè appena capiscono quanto sei buono, si prendono tutto il braccio. A me sono arrivati allo sterno, altro che braccio.

Sembra di avere a che fare coi bambini. Tu li vedi, sti giganti dalle spalle larghe, e vorresti spegnere il tuo cervello e fidarti del loro. Ma sbagli, fortissimamente sbagli. Arriva il momento che ti fottono. E se inizi a fare la voce non dico grossa, ma almeno robusta, fanno gli occhi da cerbiatto e dopo due minuti già si sono dimenticati di tutte le promesse.
La promessa che ho estorto è quella di finire SOLO due mesi dopo le loro previsioni. 
Sono crudele, lo so.
Ma se continuiamo di questo passo, mi sposerò e ancora non riuscirò a riprendere possesso della mia casa.

Comunque, a parte l'angolo del lamento, la casa sta venendo bene. Siamo solo stati stupidi, io ed SF, a credere che ci avrebbero consegnato tutto in un mese. Diventare grandi vuol dire anche questo.

In più, un mese e mezzo dopo aver prenotato l'abito da sposo per SF, il sarto ha chiamato per dire che quel tessuto non è più disponibile, e non ce ne sono altri simili, anzi proprio non ce ne sono altri. La faccenda ci puzza, ma oltre a smadonnare un po' (con tutto il rispetto per la Madonna) non abbiamo avuto il tempo di andare ad insultarlo perchè dovevamo andare ad ordinarne un altro.

Giusto per la cronaca, sia le bomboniere di seconda scelta che l'abito di seconda scelta sono MOLTO PIU' BELLI delle prime scelte, quindi il detto che non tutto il male vien per nuocere è verissimo, almeno nel nostro caso. Questo però non ci ha impedito di decantare alcuni versi sciolti di parolacce.

Abbiamo fissato il fotografo. Siamo stati nello studio di uno, e per due mesi non abbiamo avuto tempo di andare da nessun altro. Alla fine, per sfinimento, abbiamo deciso di confermare, così siamo tornati e lui, appena siamo entrati nel suo studio fotografico, ci ha chiesto: Ragazzi, posso chiedervi cosa vi ha spinto a scegliere me, fra tutti?
Ed io, stanca morta dal lavoro dell'ultimo mese che mi ha devastato, ho risposto: Perchè non abbiamo avuto tempo di vederne...
Al chè SF mi ha parlato sopra, dicendo che lui ci è sembrato il più affidabile, ma il tipo non si è mangiato la foglia, e guardandomi dritto negli occhi mi ha detto: diceva, scusi?
Ed io, con una faccia di bronzo che ora solo a pensarci non so da dove mi sia uscita, gli ho riaposto, SERIA: per la sua enorme professionalità e competenza, lei fa le foto migliori di tutti.

E, udite udite, mi ha creduto. O almeno così mi è sembrato. Chissà. Fatto sta che era contento marcio, gli rideva anche il naso. 
A volte rendere felice qualcuno è più semplice del previsto...
A volte mi chiedo da dove io riesca a recuperare certa prontezza di spirito, in un momento in cui la gaffes era assicurata.

Che altro vi posso raccontare?
Ah, abbiamo prenotato il viaggio di nozze in Marocco, abbiamo fatto i passaporti, abbiamo portato i documenti in comune e abbiamo fatto il 'discorsetto' col parroco, anche se questi ultimi due eventi sono successi in ordine inverso.
Il parroco ci ha chiesto 10 volte se fossimo lì solo per amore.

Ma ci hai visti, bello?
Se non fosse per amore, non staremmo mai e poi mai insieme! Ma questo è un commento che voi, che non ci avete mai visto, non potete capire. Vi lascio una punta di curiosità, così, giusto per tirarmela un pochino... :-)

In comune, davanti a noi, c'era una coppia formata da un ultranovantenne decrepito e una bella e formosa donna di ceppo slavo sulla cinquantina. Erano lì anche loro per le pubblicazioni. Anche loro si sposano per amore. Sì, perchè? Qualcuno di voi sta duibitando? Che malpensanti!

Al lavoro ho fatto orari devastanti per consegnare un progetto entro il 22 giugno. Dalle 7 di mattina alle 22 di sera, anche nel week-end, senza pausa pranzo, con un paio di pipì al giorno. Il numero di volte che uno va in bagno, secondo me, dice molte cose. Mi piacerebbe sapere il numero di volte che andate in bagno, quando siete al lavoro. Così, giusto per farmi un po' i fatti vostri, ma poi pensereste che sono un'impicciona, e mi scoccia. Se però volete dirmelo, sentitevi liberi! :-P 

In tutto questo delirio di emozioni, in cui uscivo dal lavoro la sera completamente cieca e incapace di intendere e di volere, e in cui non ho visto un fornello per più di 3 min al giorno, e in cui diventava pesante anche decidere se svoltare a destra o proseguire dritto in una strada in cui si poteva girare solo a sinistra, la complicazione di comprare il regalo e il vestito e gli accessori per il matrimonio di mio fratello è stato un peso non da poco. Alla fine ho preso due vestiti, uno nero che però la sposa aveva preventivamente vietato, e uno indaco che mi piace ma non mi convince del tutto. Ad oggi sono senza bracciale, e lo so che se paragonato ai problemi del mondo questa è una questione di scarsa importanza, ma andare con tutte le braccia nude mi scoccia non poco. Uffa. Mica sono un por.nodiva! 

Sarò bianca come un cencio. Avevo prenotato 4 lampade abbronzanti in 20 giorni, ma quando ho dovuto annullare anche il terzo appuntamento ho capito che non era una cosa che il destino aveva previsto per me. Pelle di luna, mi piace definire così il mio pallore.

Ed ora eccomi qui. SF parla al telefono di lavoro, chè un commercialista non stacca mai, ed io mi diletto a scrivere sul mio blog che ieri, per uno scherzo di google, era scomparso. 
Sembra che qualcuno abbia provato a violare il mio account. Esticactus!! Ma non avrete il mio scalpo, e soprattutto non avrete il mio blog!!!

Domattina arriva la cucina, lunedì è arrivato il mobile del soggiorno, la settimana prossima sarebbero voluti arrivare i miei genitori ma mancando i sanitari dubito che sarà fattibile. Mia madre ci teneva ad aiutarmi. Anche questa non è una cosa che il destino ha previsto per me, come le lampade abbronzanti.

Me ne farò una ragione, in fondo in qualche modo si risolverà tutto.

Anche se mi piacerebbe avere una sfera di cristallo per poter avere qualche anticipazione sul modo in cui questo avverrà.

Vi farò sapere, intanto vi abbraccio tutti, mi siete mancati!!


15 maggio 2012

L'AFFARE DEL SECOLO


Per tutti i diavoli!!
Ieri sera alle 20, dopo 20 giorni dall’ordine e dal pagamento dell’acconto (un lauto 30%), la tipa del negozio in cui abbiamo comprato le bomboniere ci ha detto che la ditta le ha comunicato che non sono più ordinabili, e che se vogliamo ci danno una cosa più grande allo stesso prezzo.
Manco fossimo in macelleria.
Una cosa più grande.
Mah.
Al telefono mi sono cascate un po’ le balls, le ho subito detto che di una bomboniera che pesi più dell’invitato che deve portarsela a casa non ne abbiamo granché voglia, e che se non avevamo scelto prima quell’oggetto lì voleva dire che non ci piaceva, ma lei ha detto che ci stiamo impuntando e non vogliamo fare l’affare.
Così le ho detto, senza far drammi, che ci avremmo pensato e le avrei fatto sapere, ma che in caso non ci fossimo convinti a portarci a casa il bronzo di Riace (da lei suggerito) in 150 comodi pezzi, mi sarei aspettata di riavere i soldini indietro, dato che in quel negozio non c’era altro che ci piacesse.
E lei: ‘Non credo’.
E io: ‘Io invece credo, eccome’.
Arrivederci.
Arrivederci.
Che simpatica canaglia.
Sono tranquilla, i soldi presumo debba restituirceli per forza visto che è lei ad aver fatto ‘saltare’ l’accordo, ciò che mi rode è che l’argomento bomboniere ci aveva risucchiato più energie del giusto, ed eravamo così contenti di averlo risolto trovando una cosa che ci piacesse tanto, che ora al solo pensiero di ricominciare a girare ci viene lo sconforto.
Dopo cena, ieri, mentre spalmati sul divano ci guardavamo un certo numero di puntate di ‘The bigbang theory’ al computer, tutti abbracciati e coccolosi e carezzevoli, mi è scappato di dire ad SF che il concetto di ‘affare’ è relativo almeno quanto quello di ‘bellezza’.
Noi abbiamo scelto un soprammobile della dimensione e del peso ideali, al prezzo massimo che potevamo spendere, e ci sembrava di aver fatto un affare.
Ora ci dicono che l’affare sia prendere un soprammobile tre volte più grande, con soggetto simile ma non identico, che pesa tre volte di più, e che costerebbe anche tre volte di più, allo stesso prezzo dell’altro. E che – aggiungiamo noi – nemmeno ci piace.
Ho capito! Forse intendeva dire che si tratta di un vero affare per LORO!! E quando li smaltiscono, altrimenti, dei mufloni così dal magazzino?
Va bene, calma e sangue freddo.
E mentre i lavori di ristrutturazione a casa mia procedono con la lentezza del bradipo, e la mia migliore amica mi ha comunicato che le hanno rifiutato le ferie quindi è in dubbio la sua presenza alla cerimonia, mi accorgo che c’è una cosa nella mia vita che va a gonfie vele.

La convivenza con SF.

In queste cinque settimane in cui abitiamo insieme a tutti gli effetti, il nostro accordo e la nostra complicità e tutto il nostro amore sono aumentati esponenzialmente, se così si può dire.
Siamo fatti per stare insieme, e ci scoppia il cuore di felicità.
E lo si capisce dai nostri occhi, che parlano da soli.
E dallo sguardo che sempre poniamo l’uno sull’altra, pieno di gratitudine alla vita, qualsiasi cosa accada.

Mai, giuro, MAI avrei potuto immaginare qualche anno fa di poter vivere una relazione con una tale pienezza, con una tale intensità.
Mai avrei potuto lontanamente credere che sarei arrivata al matrimonio con una tale serenità, desiderosa adesso che quella promessa “PER TUTTA LA VITA” sia mantenuta, io che avevo sempre considerato il matrimonio una mera convenzione sociale portata avanti da persone annoiate e infelici che pur di non andare a dormire da soli la sera nel letto si accontentavano di una persona qualunque arrivata al momento giusto a cui poi avrebbero dovuto lavare le mutande per sempre, o pagare l’estetista e gli assorbenti per sempre.
Un ‘per sempre’ può fare paura, se preso sul serio.
Io non so come andrà a finire il mio matrimonio, sento così tante storie di rapporti che naufragano che non intendo tirarmi la sfiga da sola, però dico che io, ADESSO, sono certa che SF sia la persona giusta per me, e solo grazie a questa certezza riesco a fare il passo di sposarmi, altrimenti non ci sarei mai riuscita, chè in fondo da sola sto benissimo e mi basta pochissimo per sentirmi in prigione quando qualcosa mi opprime (e per scappare a gambe levate).

Io ora vorrei farvi una domanda, ma non so come porvela. E più ci penso, più mi allontano dal punto in questione…

Riguardava il cinismo della gioventù, la voglia di rompere gli schemi per vedere se le cose possono andar meglio, la paura di non riuscire in qualcosa che ci spinge pertanto a rinnegarla e, potendo, a denigrarla.
Ci provo così: c’è qualcosa che da giovani (diciamo, fino a prima dei 20/25 anni) avete detto che non avreste mai fatto, e che invece vi siete trovati a fare non per forza, ma per vostra pura e libera scelta?

Ditemi ditemi.
Io ne avrei altre 100 di cose da raccontare, ma vi lascio la parola, mentre mi appresto a studiare i documenti di un nuovo progetto di lavoro per cui ci vuole una concentrazione che, purtroppo, al momento sento di non avere… Ci provo!!
Ciao belli.

P.S. "The big bang theory" è una sit com americana fantastica, e vi consiglio vivamente di recuperarla se potete (si trova agevolmente su internet) e di vederla, perché ne vale davvero la pena. Fatemi sapere, se già la conoscete, cosa ne pensate… Ahahahah

8 maggio 2012

11 x 11 (e basta)



Ero sicura che prima o poi sarebbe toccato anche a me…
Molto bene, vuol dire che ho delle persone che sono un po’ interessate alla mia vita… J Grazie Libby, sei un tesoro!!
Quel che devo fare è:

-         dire 11 cose di me;
-         rispondere alle 11 domande che ha posto la mia cara Libby;
-         e, dopo aver scelto altre 11 blogger, porre a mia volta le mie 11 domande.

Vediamo un po’ di raccontare 11 cose di me; mi piacerebbe che fossero cose che non sapete ancora, ma chissà… non scrivo tantissimo, ma diciamo che mi sono già sputt… ehm.. svelata abbastanza.

  1. Adoro Lillo e Greg e la loro comicità, e potrei vivere attaccata ai loro programmi su RadioDue per cento ore consecutive. In generale adoro ridere e far ridere. Ho sempre il sorriso sulle labbra, ma quando qualcosa mi diverte rido proprio apertamente, non vergognandomene mai (nemmeno in situazioni in cui non sarebbe proprio opportuno…).
  2. Soffro di mal di schiena praticamente dalla prima volta che ho fatto aerobica a 18 anni. E ho subito un intervento di ernia al disco quasi 10 anni fa, entrando in contatto con un reparto di neurochirurgia in cui io ero la più sana di tutti… Lì ho toccato con mano per la prima volta la malattia e la sofferenza, scoprendo di avere risorse che non credevo per reagire al dolore (mio e degli altri).
  3. Ho i due illici più lunghi degli alluci. Ho scoperto ieri sera cosa volesse dire il termine illice, e non vedevo l’ora di usarlo in una frase di senso compiuto. Grazie, Libby, che mi hai dato questa opportunità… (E vi lascio tutti col dubbio, adesso… ahahah)
  4. Sono molto empatica, e questa dote negli anni ha fatto sì che molta gente si approfittasse un po’ di me. Ma sono contenta lo stesso, credo che la mia dote segreta sia quella di saper ascoltare la gente in difficoltà aiutandola a ritrovare la propria direzione.
  5. Ho studiato Scienze Statistiche ed Economiche all’università (con grande profitto), perché per tutto il mondo io ho la mente scientifica. Mi piacciono i numeri e sono orgogliosa degli studi fatti, ma sono tutto fuorchè scientifica. La mia anima umanistica viene fuori prepotente, a dispetto del lavoro che faccio.
  6. Detesto i pregiudizi, le convenzioni sociali, l’etichetta, l’ipocrisia, il buonismo, la violenza fisica e verbale, l’ingiustizia, la prevaricazione, e mi fa pena chi non dà valore all’istruzione e, soprattutto, alla cultura, perché vuol dire che usa le sue potenzialità al minimo, facendosi scivolare tra le dita tutto il bello della vita.
  7. La mia vera dimensione è compiuta in presenza di bambini. Secondo me ho ancora 5 anni e non lo so.
  8. Un giorno diventerò maestra in un asilo nido, e pubblicherò un libro. O forse due. Non so bene quando, ma so che succederà, perché questi due desideri sono impressi a fuoco nel mio cuore e non ci sono state fasi della vita in cui li abbia messi da parte.
  9. Non mi interessa il lusso e l’apparenza, mi interessa quello che c’è dietro. La ‘facciata’ per me vale meno di niente, in tutto.
  10. Sono aperta alla vita e alle nuove esperienze, e credo che in tutto quello che facciamo o che ci accade ci sia un senso anche se facciamo fatica a comprenderlo. Ma è tutta una questione di esercizio. Abituarsi poco alla volta a vedere il bello delle situazioni ci aiuta, piano piano, a sentire che è tutto bello, basta solo dare la giusta interpretazione agli eventi.
  11. Uso il cervello tutte le volte che posso, per tenerlo allenato, ma quello che mi stuzzica di più è la psicologia e la sociologia. Potrei parlare per ore di dinamiche sociali e comportamentali, credo che sia conoscendo gli altri che si possa arrivare, sempre di più, a conoscere se stessi.
11bis.  E lo so che dovevo fermarmi a 11, ma non ci riesco. Sono una lettrice accanita, ma è da qualche mese che non riesco più a toccare un libro. Non so per quale motivo mi sia venuto questo rigetto, specie pensando ai 50 romanzi intonsi che ho a casa ad aspettarmi… E a quelli delle librerie che non vedono l’ora di infilarsi accanto agli altri 50 a casa mia… Devo fare qualcosa… In vista dei quarant’anni mi aspettavo che mi venisse la presbiopia, non certo l’avversione alla lettura!!!

E ora veniamo alle domande di Libby:
1- Qual è il tuo film preferito?
Ora vorrei dimostrare che sono una raffinata critica cinematografica, sparando nomi altisonanti tipo ‘Il sapore della ciliegia’ di Abbas Kiarostami o La canzone di Carla di Ken Loach o Film bianco, film rosso e film blu di Kieślowski, maaaa cactus, 1000 volte Dirty Dancing!! L’unica alternativa possibile è la trilogia di Ritorno al futuro, ma null’altro!! :-)

2 - Cosa non potresti mai perdonare ad un amico/a?
Niente. Ho perdonato tutto. Diciamo che lo allontanerei se facesse deliberatamente e sistematicamente delle cattiverie per danneggiare me o le persone che amo, altrimenti perdono tutto.

3 - In quale periodo storico non vorresti mai essere nato?
Durante una guerra (una guerra qualsiasi). Sono fatta per il tempo di pace.

4 - Quale evento ti ha fatto capire che eri un adulto?
Quando dovevamo comprare la macchina, e io ed SF ci siamo messi a tavolino a fare il conto delle entrate e delle uscite e della capacità di accantonamento. Due mesi fa, insomma. Anche se credo di non essere ancora adulta del tutto.

5 - Cosa non sopporti di un uomo/donna?
L’egocentrismo. Chi si crede Dio in terra e non si mette mai in discussione e sputa sentenze mi spinge subito a stare alla larga.

6 - Una figuraccia che vorresti dimenticare?
Uhm… ehm… quella volta che, al primo appuntamento con un tipo, tutta vestita carina con una gonnellina impalpabile, vado in bagno, poi mi lavo le mani, esco per tornare al tavolo, e una ragazza mi corre incontro dicendomi di tornare in bagno perché avevo lasciato il lembo della gonna dentro l’elastico del collant in vita… Praticamente di sabato sera ho camminato nella sala di un ristorante pieno, culo al vento……… Lì mi sarei volentieri lasciate morire… Oddio, al solo pensiero arrossisco…

7 - Cosa non indosseresti mai?
Le scarpe con il plateau. Sono alta 1.80, direi che la natura si sia già divertita abbastanza con me.

8 - La bugia che hai detto e che è stata scoperta?
Avevo 18 anni, e i miei non mi lasciavano andare in macchina con gli amici. Allora ho detto che andavamo in un parco vicino casa, e invece siamo partiti per andare in un bosco a Matera, in 30, il giorno di Pasquetta. Tempo un’ora, e i miei già lo avevano scoperto. Non essendoci i cellulari, quando sono tornata a casa, la sera alle 23, ho beccato il primo grande e vero caxxiatone della storia dell’umanità, che ancora mi pare di sentire le urla. Poi non mi hanno fatto uscire di sera per due mesi, e nemmeno parlare al telefono. Grosso pentimento. Anche perché avevo vissuto col senso di colpa tutta la gita, e non me l’ero goduta per niente!

9 - Qual è una cosa che sai fare particolarmente bene?
So fare benissimo tutte quelle cose che in un blog del genere non si possono dire…. Capisc' a' mmè!  Poi so far ridere. E so raccontare.

10 - Cosa non può mancare nel tuo frigorifero?
La frutta fresca.

11 - Qual'è il blog che hai letto per caso, ma che è entrato tra i tuoi preferiti?
Il blog di Ilaria di Frollini. Non so come ci sia arrivata, ma è un gioiello.


Per le 11 domande, mi areno. E anche per gli 11 blogger a cui indirizzarle.
Le catene con me in genere si fermano, ma andando di 11 in 11 direi che a breve sarete coinvolti tutti.

Mi sono riletta, mi sembra che me la sia tirata un po’ con ste cose di me!
Non vi sembra?
Aggiungo allora la mia caratteristica 11ter: cerco di non dare giudizi sugli altri, ma su di me sono ipercritica, e questo mi ha causato un sacco di guai dovuti alla bassa autostima… 
Comunque ormai, anche se quello che ho scritto mi sembra borioso, copio/incollo, che di riscrivere tutto non c’ho voglia!!

Kisses!