21 dicembre 2011

CI RISENTIAMO L'ANNO NUOVO!!

Archiviata la faccenda regali, e completata l’ultima attività lavorativa che mi rimaneva sul groppone prima delle vacanze, mi preparo a salutarvi, con un pizzico di nostalgia. Mi mancherete tutti.

Quando tornerò dalle ferie e da questa traversata italica, sicuramente non sarò più la stessa.

Certo, anche se non andassi in ferie e rimanessi qui, tornerei cambiata. Si cambia ogni giorno, si fanno cose, si vede gente, si imparano cose e se ne dimenticano altre…

Ma i dieci giorni che mi aspettano segnano una svolta importante per la mia vita, nel bene o nel male. E me li voglio vivere tutti, nonostante la tensione/emozione che provo, anzi, forse proprio a maggior ragione.

Ma visto che tornerò dopo Capodanno al lavoro, volevo fermarmi un attimo a riflettere su questo 2011.

Fatto.

Ora vi posso salutare….

Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii


P.S. E voi avete riflettuto sull’anno appena trascorso? Un attimo eh, non di più!
Io mi sono divertita molto, e ho pianto molto, ho perduto persone molto care, ne ho trovate di nuove.
Io di questo 2011 non cambierei nemmeno una virgola, ennemila sfighe incluse. Perché sono qui, sorridente, a ripensarci, e io solo fatto di riuscire a farlo vuol dire che è andata bene così.
Ma ora voglio vedere cosa mi porta il 2012.

Sono curiosissima!!!
E a voi tutti auguro esattamente la stessa curiosità!
Rimanete aperti alla vita! 


16 dicembre 2011

IN VISTA DELLE VACANZE

Il Natale è alle porte, e come dicevo non ho acquistato ancora nemmeno un regalo, per nessuno.

No, non è vero. Ieri sera ho preso il primo, che se continua di questo passo sarà anche l’ultimo… Una macchinina di legno a forma di carotina per il figlio della mia maestra di yoga.

STOP.

Non ho nemmeno una idea a pagarla oro.

Tutte le mie emozioni sono concentrate sul fatto che, ta ta ta taaaaaaaa, per la prima volta in tanti anni SF verrà a casa dei miei genitori, ed io andrò a casa dei suoi.
Primo anno di vacanze insieme. Ancora non ci credo. Ancora, forse, non sono pronta. Una cosa più l’aspetti, e più si carica d’aspettativa.
Tra l’altro i miei amici hanno detto, mentre salutavano SF al telefono in viva voce, che appena arriviamo gli devono fare l’esame per vedere se è degno di me. Rendetevi conto di come si deve sentire quel povero ragazzo…

Io ovviamente so che lo adoreranno (un po’ meno di quanto lo adori io, mi auguro….), deve solo rimanere se stesso, però immagino che per lui non dev’essere facile sentirsi sotto esame. Io mi cagherei nelle mutande…

Che poi sono sotto esame sempre e comunque anch’io, ma questo è un altro discorso. Come dicevo anche nell’ultimo post, quello che succede a me lo gestisco in qualche modo, ma che una persona che amo deve essere in soggezione o in difficoltà mi dispiace, e non poco.

Vabbè, supereremo anche questo, insieme, e dopo davvero non ci fermerà più niente e più nessuno!!! Via, spediti verso i preparativi del matrimonio, senza passare dal via!

L’anno scorso come regalo di Natale ho ricevuto l’anello di fidanzamento, e la proposta di matrimonio più dolce che mi potessi immaginare.
Quest’anno chiedo a Gesù Bambino solo tanta armonia, tanta serenità, tanta complicità, tante risate, tanta dolcezza, e soprattutto tanta pazienza.
In una parola, tanto amore.

E per questo non servono tanti soldini, grazie al cielo (o no?).

Auguratemi/ci che vada tutto bene, abbiamo bisogno di pensieri positivi e del sostegno di tutti! 

14 dicembre 2011

OGGI GIRA MALE

Devo cambiare.
I casi della vita e le tranvate che sto prendendo dritte nel muso ultimamente mi stanno facendo capire che devo cambiare.
Non c’è niente da fare.

Ho sempre creduto che la diffidenza fosse un sentimento da vili, e che l’ironia fosse un bene prezioso da diffondere nel mondo.

Oggi non ci credo più, perché più sono aperta e accogliente e fiduciosa, più mi inchiappettano.

Che poi, finché inchiappettano me, chi se ne frega! Ho le spalle larghe e da lassù qualcuno mi protegge.

Ma quando a pagare le conseguenze della mia ingenuità sono gli altri, soprattutto le persone che amo, ecco che perdo tutte le mie certezze e la mia spavalderia.

E fu così che per una mia cazzata detta a cena per gioco, adesso il povero SF ci dovrà rimettere 2000 euro e una serie di sbattimenti che la metà basterebbe…

Oggi sono così demoralizzata…

Devo cucirmi la bocca.

SF dice che la gente fa le domande a trabocchetto. E che una volta che uno dice qualcosa, non è più possibile nessun recupero, perché qualsiasi altra cosa detta dopo sembra una pezza. E che più la si rimescola, e più puzza.

Io dico sempre che, tra persone civili, non esistono domande a trabocchetto.
Prima di saltare alle conclusioni su una frase detta tanto per dire se ne parla seriamente, specie se tra le persone coinvolte c’è un buon rapporto di stima e fiducia.
Così uno ha modo di chiarire.

Invece chiarire non serve a niente, molti non vogliono chiarire, molti proprio ci godono a prendere la palla al balzo su una stronzata detta tanto per e la usano a loro uso e consumo rivoltandoti la frittata.

Devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante, devo essere meno esuberante….

Una botta in testa, please!

Che tanto dire a me di essere meno esuberante è come chiedere alla corrente del fiume di procedere verso la sua sorgente… 

12 dicembre 2011

ANCHE I RICCHI PIANGONO

Venerdì sera io ed SF siamo usciti in compagnia di un po’ amici, e amici di amici.
Tra gli amici di amici, c’era una ragazza con cui ho subito legato.

Sarò brevissima in questo post.

La tipa al momento non lavora, ma i genitori le passano tremila euro al mese per le sue spesucce personali… Le mandano la paghetta, diciamo. Ha detto che se fosse rimasta a casa, a lavorare coi suoi, ne guadagnerebbe diecimila. Ma lei per il momento si accontenta di questa cifra. Quando si stuferà di non fare niente, tornerà al paese a lavorare coi suoi…

Ecco.
La domanda è una sola, questa volta, e anche semplicissima.

Come vede il mondo una ragazza che può disporre agevolmente di una tale somma di denaro, senza dover fare assolutamente nulla per meritarsela?

Non credete che tutta la prospettiva della sua vita cambi?

Poi mi ha confessato che la sua ‘ricchezza’ le ha procurato infelicità da ragazzina, perché tutte le persone che la frequentavano (ragazzi e ragazze) puntavano più al suo malloppo che non al reale piacere della sua compagnia, ma lei sa che le vacanze di mesi e mesi in Australia, negli Stati Uniti, in America Latina e in giro per l’Europa meritano presumibilmente qualche sacrificio. (E, da qui, il titolo del mio post....).

Sì.

E anche le borse da quattromila euro che sfoggia con naturalezza, e anche i vari gioielli, e anche gli stivali da cinquecento euro presi in saldo durante un giro a Roma, e anche…
E molto altro ancora.

Io avevo stivali da 50 euro, minigonna da 6 euro, maglia da 10, borsa da 25, sciarpa da 4 e cappotto da 80, giusto per farmi fare i conti in tasca.
Giusto per dire…

Eppure non mi sentivo a disagio nemmeno un po’, ero così felice di quella che sono!
Tutta addobbata com’ero non costavo quanto la sua cintura!! Ahahahah

Non so se si tratti di fortuna o che, comunque dichiaro ufficialmente che questa è la ragazza più ricca con cui abbia mai avuto a che fare in 35 anni di età.
Ho retto benissimo il colpo.

Voi?
C’è stata qualche situazione in cui vi siete resi conto del reale dislivello economico con qualcuno, pensando che in fondo non vi manca niente di ciò che lui/lei ha?
E c’è stata qualche situazione in cui, invece, vi sono girate le balle?

A me sono girate solo un po’ quando la tipa parlava del super macchinone con interni in pelle (umana) che le hanno regalato i suoi per i 18 anni, e che ormai a suo dire è un cesso (sono passati SOLO 7 anni).
E pensavo ai giri per concessionarie che stiamo facendo io ed SF, che non ci stanno portando a nulla perché, chissà come mai, tutte le auto un po’ decenti per le nostre esigenze costano intorno ai diecimila euro e, pur rateizzando l’importo, ci sembra troppo oneroso per le nostre finanze…

Ma poi mi è venuto in mente che in autobus generalmente mi diverto tanto, quindi cosa me ne faccio di un’auto? E anche il treno non è male!! Trenitalia mi ringrazia da più di un decennio, ed io sono contenta di rendere ‘grato’ qualcuno o qualcosa!!

E niente…
Fine.

Non so bene come finire questo post, mi mancano le conclusioni.

Come quando, nei compiti in classe di italiano al liceo, non riuscivo a chiudere la riflessione, e pensavo per mezz’ora all’ultima frase da scrivere.
Oggi mezz’ora non ce l’ho.
Voi come concludereste?

Buona settimana a tutti.

P.S. Sono a quota ZERO regali per Natale. Il prossimo week-end sarà un delirio.
P.S2: Un attimo prima di pubblicare questo post, mi è arrivata la mail della mia insegnante di yoga che mi ricorda che sabato mattina c’è la nostra lezione di meditazione, e domenica abbiamo il seminario di pranayama…. Bene, vedo quello ZERO sempre più radicato come risultato finale del numero dei regali che riuscirò a comprare!! 

7 dicembre 2011

UN AMORE ALL'IMPROVVISO

A volte vi ho raccontato del mio ufficio, dei miei colleghi, del fatto che ci sono quasi solo uomini, del fatto che uso l’ironia per sopportare un sacco di situazioni un po’ maschilistico-goliardiche, del forte affetto che mi lega ad alcuni di loro, del fatto che il mio gruppo del caffè è molto affiatato, e di altre cose.
Se non avete letto i miei racconti in merito, mi spiace ma mi tocca rimproverarvi: non siete attenti!! Eheheheh

Ma in effetti non importa, siete autorizzati a non avere la pazienza di seguirmi, se potessi a volte non mi seguirei nemmeno io…

Allora, i miei colleghi/amici del caffè sono tutti sposati, tranne uno. Anzi, tranne due, ma uno di questi è fidanzato da 20 anni, quindi direi che è sposato, non trovo differenze tra una convivenza di 15 anni e un matrimonio di 5 anni…
Dicevo.
Sono tutti sposati, tutti mediamente spiritosi/brillanti/originali/folli, tutti mediamente MASCHI (con tutto ciò che comporta), ma soprattutto tutti fedeli.
Tutti dediti alla vita domestica al di fuori delle quattro mura dell’ufficio.

Circa un mese fa è arrivata da noi una nuova collega, una ragazza sveglia e intraprendente ma nel senso bello che io personalmente do al termine. Per intraprendente intendo una donna mai inopportuna o sguaiata o ocheggiante, ma pronta a parlare al momento giusto (i ‘tempi’ di un ingresso in un dialogo già avviato sono importantissimi), e sempre ‘collegata’ al discorso stesso, con un pizzico anche lei di follia e originalità.
Non è che abbiamo parlato chissà quanto fra di noi, ma avere una donna nel gruppo per me è stata una gioia dell’anima, non ce la faccio più parlare di tecniche per costruire librerie in cartongesso, uso del trapano, dimensioni dei tasselli, piacere nell’andare sul trattore, acquisto di gomme termiche e cose così. Cioè, ce la faccio, ma dopo 10 anni mi serve qualcuno con cui parlare anche di argomenti femminili. Quindi, ci stiamo ‘annusando’ piano piano, per capire quanto possiamo fidarci una dell’altra. Il processo sembrava essere lunghino, quando tutt’un tratto ieri siamo diventate praticamente amiche per la pelle.
Lei mi ha chiesto di parlare, perché c’era una cosa che doveva ASSOLUTAMENTE dire ad una donna, dato che la stava mandando in confusione.

Praticamente, amiche e amici e passanti, uno dei ragazzi del gruppo, uno di quelli più legato alla sua famiglia e ai suoi tre figli e alla sua ‘gentilmoglie’, il giorno prima l’aveva riempita di mail dichiarandosi.
Sì, proprio così, avete capito bene.
Le ha scritto che è da quando è arrivata lei, lui non sta capendo più niente della sua vita, che vorrebbe mandare tutto all’aria, moglie e figli compresi, che sta provando emozioni fortissime MAI provate prima, che è geloso se la vede ridere con altri, che gli sta esplodendo il cuore dal petto per l’intensità di quello che prova.

Non vi dico i dettagli, già solo questo dovrebbe bastare. Alla nostra collega di lui non interessa un fico secco, ma a parte questo…
Io lui lo conosco da 10 anni. E’ sempre stato un ragazzo/uomo misurato, moderato, poco ‘collegato’ ai suoi sentimenti ma molto pratico, molto concreto, molto coerente, molto presente in casa, molto votato alla vita domestica, senza vizi o curiosità o grilli per la testa. Un uomo che per molte donne è il marito ideale.

Poi un bel giorno arriva una ragazza che nemmeno ti dà confidenza più di tanto, e tu perdi la testa e sei pronto a mandare tutto al diavolo. Così. All’improvviso. E superi gli imbarazzi, le reticenze, i rischi che una confessione del genere potrebbero portare (lo sputtanamento per lui sarebbe deleterio), per una semisconosciuta.
Tanto potente può essere l’amore.
Tanto debole può essere l’amore.

Ora il ‘rifiuto’ l’ha gettato nello sconforto più totale. Tanto l’arrivo di lei l’aveva reso gioviale e sorridente, tanto questa mazzata l’ha reso il fantasma di quello (pur morigerato) che era una volta……..

Stamattina, in pausa, l’ho guardato mentre tutti ridevano per una delle tante battute a raffica delle nostre. Lui era sperso, completamente assente e ingrigito, i lati degli occhi che puntavano al pavimento.
E, per la prima volta in vita mia, l’ho visto vecchio…
E vi assicuro che vecchio non è.

E se da un lato questa storia mi ha intristito tanto, pensando che da un giorno all’altro una famiglia potrebbe essere gettata nel casino senza avere colpe (bastava che lei ci stesse, e quantomeno i due oggi sarebbero amanti), dall’altro non riesco ad essere troppo troppo severa (dentro di me) con il mio amico, che forse per la prima volta in vita sua si è innamorato. La prima volta, a quarant’anni.
E penso a quante vite passano così, nel grigiore, nell’abitudine, prima che una scheggia di vita le colpisca.
E penso a quanto sia triste vivere senza aver mai amato.
E penso a quanto sia bello amare davvero, e vivere questo miracolo meraviglioso nel cuore, ammettendo anche che un giorno potrebbe finire tutto, piuttosto che vegetare in una sana rassegnazione, che finchè è inconsapevole va anche bene, ma quando poi capisci cosa ti stai perdendo non vale più niente. Non credo si torni indietro senza conseguenze. Si può fare finta che non sia cambiato nulla, ma in fondo in fondo…

Ecco, mi piacerebbe sapere quali emozioni provoca in voi una riflessione del genere, una storia del genere.
Uno si innamora di qualcuno quando non è più o non è mai stato innamorato della persona con cui sta, o è una folgorazione ‘a prescindere’?
Dire che si sta provando un’emozione ‘MAI PROVATA PRIMA’ è solo un espediente per far capitolare la preda, o uno si dimentica di un amore nato anni prima, o è una frase sincera?
E allora, se fosse vero, come ci si fa a sposare con una donna che non si ama?

Come sempre vi scasso la minkja con le mie domande inutili, ma sono davvero curiosa delle vostre riflessioni.

Io venerdì sarò qui al lavoro, ma auguro buon week-end lunghissimo a tutti coloro che faranno ponte.

A presto!

5 dicembre 2011

DIVENTARE GRANDI

Possiamo definire il week-end appena trascorso un periodo di ‘passaggio’ tra l’età della giovinezza e della spensieratezza, e l’età adulta.

Vi comunico ufficialmente che, a partire da ieri sera alle ore 18.00, io ed SF siamo diventati definitivamente GRANDI.
Poi, per sdrammatizzare la delicatezza del momento, abbiamo deciso di impastare la massa per fare una superpizza con tanto pomodoro e tanta mozzarella. Peccato che io la mozzarella non la possa mangiare, quindi poi ho passato le seconde due ore della mia vita da adulta a prendere confidenza estrema con la tazza del cesso, e oggi non va tanto meglio.

Ma cos’è che rende adulta una persona?

I soldi.
O meglio, la mancanza di soldi.

Quando cominci a fare il conto delle uscite e delle entrate mensili e della capacità di accumulo e della capacità di sostenere gli imprevisti e delle spese che puoi limare per risparmiare quei 100 euro al mese e di quell’unica sera a cena fuori al mese a cui in fondo puoi benissimo rinunciare e a quell’unico film al cinema a bimestre con popcorn e bibita che oggettivamente è un furto e si può vedere un film a casa, ecco, quando cominci a sederti con il tuo fidanzato di domenica pomeriggio su un divano e, occhi negli occhi, invece di strappargli le mutande a morsi sei lì a pensare che le mutande costano, e, foglio excel alla mano, scrivi prospetti, ecco, dicevo…. È l’inizio della fine.
“Fine” significa smettere di mangiare le mutande del proprio partner, e cominciare a sfilargliele come quelle tristi coppie di innamorati che, prima di fare l’amore, sistemano i pantaloni e i calzini per benino sulla sedia della camera da letto, per paura che si sgualciscano. I calzini?!?!?!?!? SI possono sgualcire i calzini?!?!?!? Sì. Altrimenti perché tanti uomini lo farebbero? Oppure cominciare a fare l’amore al buio, per non consumare la corrente…

Noooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Voglio tornare bambina anch’io!!! Chi è che lo diceva la settimana scorsa? Luna? Scusami per quello che ti ho scritto nei commenti…
Io venerdì non potevo ancora capire la reale portata di un desiderio del genere, ma ora capisco perfettamente il dramma della crescita, la crisi dei trentacinquenni, la pesantezza dei problemi economici da fronteggiare…
- Insomma, cos’è successo? – vi starete chiedendo tutti.
Semplice, è successo che sabato mi sono svegliata alle 7.30 spontaneamente e ho preparato per colazione una torta di mele deliziosa (col prezioso aiuto di SF che me le ha sbucciate e ha imburrato e infarinato la teglia. Un tesoro, diciamolo!). Il fatto che io mi svegliassi all’alba in un sabato e mi alzassi con la voglia di cucinare (e non la peperonata, come un paio di volte nella vita ho già fatto, ma una TORTA), è un evento così incredibile che dovevo capire di essere alla vigilia di un cambiamento epocale nella mia vita.

Quindi, mentre guardavo la torta che lievitava nel forno e bolliva in superficie e quasi danzava (potrei guardare la roba in forno per ore….) SF mi sorprende: “Amore, oggi andiamo in giro per concessionarie d’auto. Dobbiamo comprare la macchina”.
Sì, amore………..
Io uso la stessa formula per dire, il sabato pomeriggio, che dobbiamo passare dal supermercato a comprare le cipolle…
Non so se mi spiego. Adoro questa leggerezza tutta maschile nel dare le notizie, anche le più sconvolgenti.

E niente, siamo andati in cerca di un’automobile nuova o a km 0, e i prezzi sono per noi inaccessibili, soprattutto in vista del passo che stiamo per compiere e del tempo che ci resta per farlo…. Perché tutti sappiamo che un matrimonio costa. Se poi aggiungiamo che dobbiamo anche fare dei lavori a casa, comprare tutti i mobili, e andare al matrimonio di mio fratello e del migliore amico di SF rispettivamente a giugno e ad agosto, continuando a pagare il mutuo e le bollette… ecco che il conto si fa oneroso.

E, per la prima volta in vita mia, mi sono ritrovata a pensare a coloro che le case e le auto le hanno in regalo dai genitori, e partono già con tutto il pranzo servito. Non è invidia, sia ben chiaro, sono fiera che io ed SF ci siamo guadagnati da soli tutto quello che abbiamo (e che avremo), però il pensiero l’ho fatto, e già questo dimostra che un qualcosa dentro di me è cambiato.

Così ieri pomeriggio abbiamo fatto un po’ i conti della serva, e ci siamo accorti di quante spese fisse ci siano in una casa. E noi in fondo abbiamo due stipendi. Noi ce la faremo serenamente, un passettino alla volta, purchè limitiamo le pretese e ci diamo del tempo. Ma quelli che già hanno figli? Quelli che hanno un solo stipendio? Quelli il cui unico stipendio è più basso del mio? Come caxxo fanno?

La pizza era buonissima, la torta di mele è bella e spazzolata, quel senso di amarezza invece è ancora presente.

Poi ci siamo imbattuti nella conferenza stampa della nuova finanziaria, su La7, ed è successo qualcosa.
Ho visto gente seria e credibile, dire cose terribili ma con il cuore in mano. E quando il ministro Fornero si è commosso nell’enunciare la manovra delle pensioni, io mi sono commossa con lei. Non mi sembrava vero che ci fosse qualcuno a cui spiacesse DAVVERO di quello che avevano deciso, qualcuno che davvero ci stesse mettendo la faccia, e, molto probabilmente, l’anima.

Quella conferenza stampa, con tutti i suoi limiti, mi ha aperto uno spiraglio. Va bene, andrò a lavorare con la badante che mi cambierà il catetere… ma sono pronta a fare quello che c’è da fare.
Per l’Italia, per la famiglia che formerò, per il condominio, per tutti.

Andrà tutto bene. In qualche modo, andrà tutto bene.

(Uhm… forse alle 22 di ieri sono tornata ragazzina…)

Buona settimana a tutti!!!

30 novembre 2011

RUBANDO PAROLE ALTRUI

Leggo in vari blog riflessioni sull'amicizia, sull'amore, sulla vita di coppia...


Leggo, e avrei molte cose da dire, ma non ci riesco bene.


Solo una riflessione mi scoppia nel cuore, e devo farla prima di andare (ho fatto una promessa ad una persona speciale, e alle 17.30 devo uscire da qui...).


Io non sono una scrittrice, nè una poetessa, nè una psicologa, nè una suora, nè un'educatrice, nè una mediatrice, nè niente. Sono una programmatrice informatica, peraltro anche mediocre e con scarsa attitudine alle macchine in genere.


Dico solo una cosa, e ciascuno è libero di seguire il mio consiglio o meno.


Non schifate la gente. Non allontanatela. Non giudicatela. Non chiudetevi nel vostro mondo perchè nessuno vi capisce. Le altre persone potrebbero pensare esattamente la stessa cosa su di voi. E chi ne gioverebbe?
Se qualcuno non ci convince, se qualcuno ci fa star male, se qualcuno ci ha deluso o non è stato all'altezza delle nostre aspettative, prima di qualsiasi reazione, prima di alzare qualsiasi muro, mettiamoci nei suoi panni.
Sempre.
E poi, se proprio decidiamo che il rapporto non può essere recuperato, giudichiamo male 'QUEL' rapporto, e non il sentimento in genere.
E' normale voler bene a qualcuno, è normale farci un percorso insieme, fa bene all'anima.


Poi si cambia.
Possiamo cambiare noi.
Possono cambiare loro.


(E lo diceva anche Rocky Balboa, no?)


Ma quello che c'è stato, nessuno potrà mai togliercelo.


E poi, finisce un'amicizia? Si perde qualche amica per strada?


Pazienza.


Ci si rialza, e si ricomincia a cercare, a mettersi in gioco, ad accogliere chi abbiamo di fronte, a guardarla negli occhi.
E si ricomincia sempre, tutti i giorni, ora con più vigore, ora con più stanchezza, ma si ricomincia.
E questo non vuol dire essere amicI di tutti.
Vuol dire saper voler bene in maniera gratuita, che è quello che ciascuno si augura per sè, ma pochi sanno donare agli altri.


Voler bene a un gatto non vuol dire non poter voler bene alla persona che ho di fronte, e se il collega mi ha trattato male non vuol dire che un altro mi tratterà male allo stesso modo, e se un'amica mi ha fottuto il fidanzato o il marito... vediamo come sarà la prossima! Anche la prossima lo farà? Stiamo a vedere!! 


Il segreto è rimanere 'aperti' alle nuove esperienze. 
Cadere e rialzarsi.
Con l'animo arido, non si vive meglio.
O almeno, io credo di no.


O sì?


Se qualcuno mi dice che senza amici sta bene, per me va benissimo. Ma lo invito a riflettere se è proprio vero che sia così...


Se solo sapeste quante incu.late ho preso io. A bizzeffe. Ma non fa niente. 
Con tutti i miei più cari amici ho scambiato pezzi di cuore, spero che tutti, anche quelli che si sono persi strada facendo, conservino i pezzi del mio così come io conservo i pezzi dei loro, con tenerezza...


Vi lascio con le parole di Kahlil Gibran, uno che a parole era senz'altro più bravo di me...


Buona serata a tutti, e vi prego... non mi mandate subito affancù... :-)






Sull'amicizia 
E un adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.
Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.
E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.

Sull'amore 
Allora Almitra disse: parlaci dell'Amore.
E lui sollevò la stessa e scrutò il popolo e su di esso calò una grande quiete. E con voce ferma disse:
Quando l'amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.
Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra.
Come covoni di grano vi accoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi staccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.
Ma se per paura cercherete nell'amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto il vostro riso e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge che da se stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire:" Ho Dio nel cuore ", ma piuttosto, " Io sono nel cuore di Dio ".
E non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni è lui che vi guida.
L'amore non vuole che compiersi.
Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri, i vostri desideri hanno da essere questi:
Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia nella notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore,
E sanguinare condiscendenti e gioiosi.
Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'amore;
Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
Grati, rincasare la sera;
E addormentarsi con una preghiera in cuore per l'amato e un canto di lode sulle labbra.

Sul matrimonio 
Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il Matrimonio, maestro ?
E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
E tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.

29 novembre 2011

SIETE CURIOSI? Parte seconda...

Allora, miei carissimi lettori, ci siamo.
Non mi sembra ancora vero, quindi forse questo è un sogno e mi sveglierò triste e delusa, e magari anche single!
Però, è fatta.
Sono ufficialmente una donna che conosce il giorno e l’ora in cui, a meno di cataclismi e sfig.he dell’ultim’ora e impedimenti di un certo tenore, si sposerà.
E non li conosco solo io (chè molte donne che conosco avevano già deciso il mese il giorno e l’ora del loro matrimonio quando facevamo la seconda media…), ma anche il mio fidanzato, il parroco della mia parrocchia, nonché i miei genitori, mio fratello, e, spero presto, anche i miei suoceri.

E so che lo volete sapere anche voi, anche se mi rendo conto che non vi cambierà certo la vita…
Ma me la voglio tirare un po’, come mio solito d’altronde.

Pertanto parto dall’inizio.

SF è uscito prima dal lavoro, ed è venuto a casa mia. Alle ore 19.10 eravamo seduti sul divano di casa mia, mani nella mani, a dire ‘ODDIOODDIOODDIOODDIOODDIOODDIOODDIO!!!!!’, e poi: sei sicura? Sì. Sei sicuro? Sì.
Sicuro sicuro? Sì. Sicura sicura? Sì.
Evviva!
Diamoci un bacetto.
Slinguazzata di rito, ma ancora si percepiva un maldissimulato senso di agitazione.
Allora SF ha imbracciato la chitarra, e come antistress si è messo a schitarrare un po’ una tarantella calabrese, mentre io mi sono fatta un balletto che era però più una pizzica salentina che una tarantella, ma ci stava bene lo stesso, secondo me.

E tra una schitarrata e una pizzicata e un paio di pizzicotti qua e là, ci siamo rislinguazzati e ci siam messi i cappotti, pronti per il grande passo.

Tutto stava per diventare reale. Da quel momento in poi, c’era da fare sul serio.

Il parroco era in sacrestia, ma noi la sacrestia non sapevamo nemmeno dove fosse. Quindi abbiamo pensato di infilarci in chiesa, sperando che l’Altissimo ci illuminasse la strada (in tutti i sensi).
Che strana la chiesa, vuota e buia, alle 19.30… c’erano le candele accese sotto il tabernacolo… e l’immagine di Cristo in croce che, lì dietro all’altare, si mostrava e si celava e sembrava quasi danzare per effetto delle nostre ombre.
Mi sono emozionata moltissimo, direi che mi sono commossa… e l’agitazione è passata.
Poi dall’unica porticina esistente in chiesa, sono uscite due vecchine pie (?!) che hanno detto: “cari, volete sapere la strada per la sacrestia? Don XXX vi sta aspettando…”.
Lo sapevo che la direzione ci sarebbe stata mostrata chiaramente, confidavo in qualcosa di più mistico, ma in fondo il Signore sceglie sempre i modi più impensabili per indicarci la strada… E questa volta ha scelto un modo nemmeno tanto impensabile… : - D

E Don XXX ci ha accolti, e ci ha fatto pochissime domande, più cha altro ne abbiamo fatte noi a lui, curiosissimi sul da farsi e completamente ignoranti in materia.

Fondamentalmente serve solo il certificato di battesimo, uso matrimonio.

Poi ha detto che sarebbe opportuno avere anche un certificato di ‘stato libero’, in cui si dichiari che nella nostra vita ‘prima di trasferirci qui’ non siamo stati sposati.
E lì ho fatto una gag prestigiosa, chiedendo ad SF di procurarsi questo documento perché mi sarebbe piaciuto molto sapere se non fosse già sposato!! Ahahaha
Gag da sacrestia! Ma posso fare di meglio, mi manca la pratica!!
Il prete ha apprezzato, si è fatto una grassa risata, e niente, ci ha detto quando comincia il corso prematrimoniale, e ha scritto su un post-it (molto professionale, altroché) la data e l’ora che abbiamo suggerito noi, e che per fortuna era libera:
Eccola:
TA TAAAAAAAA
Sabato otto settembre duemiladodici, ore undici.
TA TAAAAAAAA

A presto a presto, ci vediamo ci vediamo… e ce ne siamo andati.
EVVIVAAAAAAAAAAAAAA

E basta.
- E che sarà mai? – vi starete chiedendo.
Me lo sto chiedendo pure io.
Eppure, non so perché, ma ho un sorriso da ebete stampato sulla faccia, oggi. E un gran senso di leggerezza...

Sarà che sono molto felice…  

(Anche perchè la mia dieta finora non sta funzionando affatto!!! :-) )  

28 novembre 2011

SIETE CURIOSI?

VI TOCCA ATTENDERE!!!

Ragazze, grazie a tutte, ma proprio a tutte per i commenti al post di giovedì.
Non vi rispondo singolarmente perché oggi non ho avuto molto tempo, comunque concordo con chi dice che avere una data certa rende tutta la faccenda più reale. Davvero grazie per aver condiviso le vostre testimonianze e le vostre esperienze con me, siete fantastiche tutte.

In chiesa ci andiamo stasera.
Il parroco sabato mattina, quando ho telefonato per prendere un appuntamento, ha detto che era troppo occupato per riceverci, perchè è iniziato l'avvento e poi ci sono le messe e le confessioni e i gruppi di ragazzi e i gruppi di genitori e chi più ne ha più ne metta. Quindi per il week-end proprio non ce la faceva…

Poi mi ha chiesto quanto tempo avevamo intenzione di intrattenerci da lui.

La domanda mi ha lasciato abbastanza di stucco, perché capite bene che io che caxxo ne so di quello che dobbiamo dirci? Così, mantenendo il profilo basso della stupidella, ho detto che questo avrebbe dovuto dirmelo lui, perché per me era la prima volta che chiedevo ad un sacerdote di fissare la data del matrimonio…………………………………………..

E lui: “Ehmmmmmm…..”
…….
“Uhmmmmmmmmmm”
………
“Ehmmmmmm…..”
“Uhmmmmmmmmmm”
“Ehmmmmmm…..”
“Uhmmmmmmmmmm”
…..
“Ehmmmmmm…..”
“Uhmmmmmmmmmm”

“Ci vediamo lunedì mattina”.

Inutile dire che ho dovuto informarlo che noi di mattina lavoriamo (sigh) e che saremmo stati disponibili solo di sera. Così ha detto di passare lunedì alle 17.00.

Ho fatto un sospirone per mangiarmi la lingua, e ho detto, più gentile e 'moinosa' possibile, che prima delle 19.30 era impossibile che fossimo in zona.
E allora, suo malgrado, ci aspetta per le 19.30 in parrocchia. Ha detto che forse basteranno 5 minuti.
E possibile che in tutto il week-end non sei riuscito a ritagliarti 5 minuti per noi????
Ma va bene così, ci vuole calma e sangue freddo.
Inspirare.
Pausa.
Espirare.
All’idea che stasera, all’ora di cena, potrei sapere il giorno esatto in cui convolerò a (giuste?) nozze col mio adorato SF mi mette addosso un’emozione che non immaginate.

Ah, come previsto, sabato mattina SF si è svegliato con un fremito, e si trattava di sesso…. Conosco i miei polli, ahahahaha.

Appena possibile, vi aggiorno definitivamente e non vi rompo più le palle (forse). 

24 novembre 2011

SERVE UNA SPINTARELLA

Domani sarò in ferie.
Quando abbiamo messo giù il piano ferie, in febbraio (sì, sì... è assurdo) avevo preso questa giornata sperando di poter partire per un week-end romanticone. Poi però il viaggio a Roma di fine ottobre ci ha fatto saltare un po' i piani (economici) e quindi me ne sto a casa.


Forse (dico forse) sabato andiamo a parlare con il sacerdote per fissare la data delle nozze, anche se il sacerdote della mia parrocchia è tanto bravo nelle omelie quanto scorbutico nella vita reale. Sarà un bel problema riuscire a stabilire un certo dialogo con lui, non va per il sottile e io quando sono molto emozionata o agitata ho bisogno di persone gentili e accomodanti, che usino molte perifrasi e mi coccolino in qualche modo, altrimenti il mio primo istinto è di andar via (in malo modo, tra l'altro)....


Staremo a vedere.


L'ingranaggio di questo matrimonio non parte. Non parte affatto. 
Non avendo la data, ci sentiamo autorizzati a non cercare il ristorante/villa, a non cercare l'abito, a non pensare alla lista degli invitati, a non decidere dove abiteremo, figurarsi poi se pensiamo alle bomboniere, alla lista nozze o al viaggio di nozze.


La verità è una soltanto.
A me di organizzare il mio matrimonio non va proprio per niente.


Vorrei coronare il nostro amore senza tutti quei fronzoli di cui sembra non si possa fare a meno.
Io vorrei farne a meno.
L'ho detto che sono una donna atipica, no? 


Vedo mia cognata, la ragazza di mio fratello, che ha già fatto partire l'ingranaggio del suo matrimonio. 
Avete presente quelle donne che sembra che si sposino da sole? Che vogliono coronare tutti i loro desideri custoditi gelosamente sin da bambine, che sanno esattamente come dev'essere il loro abito, quale dev'essere il 'colore' della cerimonia, i fiori da scegliere, la location, la chiesa, la data, le letture durante la messa, la casa, la cucina, le porte, le mattonelle del bagno... 
Ecco, loro.


Io non ne ho la più pallida idea, e non me ne potrebbe fregare di meno del colore dei fiori sul tavolo, ma più che altro io ho bisogno di condividere qualsiasi scelta. 
Io non posso prescindere dal parere di SF. 
Senza di lui, io non riesco a decidere nemmeno il mese del matrimonio, nemmeno la chiesa, nemmeno la casa (se rimaniamo da me, se andiamo da lui, se prendiamo una terza casa) e non è che non ci riesca perchè sono incapace. 
Non riesco a farlo perchè il matrimonio è il NOSTRO, e dev'essere un momento piacevole per entrambi, deve parlare di noi, non solo di me.


Solo che c'è un piccolo problema. Se uno dei due non si impone su qualcosa, non si va da nessuna parte.


Ci vuole uno dei due che prenda l'iniziativa. La democrazia è bella, ma mi accorgo mio malgrado che anche la monarchia a volte ha un suo perchè... Quindi, con l'anello e la proposta ha fatto il primo passo lui, ora tocca a me.


Quindi ieri ho detto: "Amore, questo week-end andiamo in chiesa a parlare col sacerdote". E lui: "Ah, OK".


Detto-fatto.


Certo, ora io (illusa) mi aspetto che lui sabato mattina apra gli occhi e mi dica: "Amore, sono tutto un fremito e non sto parlando di sesso... Dai, andiamo a fissare la data!!!!" ma succederà che lui proprio se ne scorderà, e mi toccherà fare la parte della rompiballe... 
Ma sento che serve una spintarella, altrimenti fosse per noi e per il nostro 'rispetto dei tempi e dei modi' dell'altro, staremmo fermi immobili fino al 2050, se va bene... 


Ma voi, amiche, ditemi: chi ha organizzato il vostro matrimonio (o chi lo sta organizzando, o chi lo organizzerà)? Eravate terrorizzate come me dai preparativi? 
LaCandy, di te sappiamo tutto ormai...Ahahaha


Ma davvero, amiche e amici, è normale che non abbia voglia di organizzare la cerimonia del mio matrimonio?
Possibile che io sia così strana?


Io voglio solo stare sempre e per sempre con l'uomo che amo!! 
PUNTO!
Di tutto il resto non me ne fotte una beata fava!!! 


Fosse per me saremmo sposati da 6 mesi dopo esserci conosciuti, anzi forse dopo 2. Il vincolo non mi fa alcuna paura, sono stra-convinta di questo...


La cerimonia classica invece è un'esigenza di SF, è il suo sogno... E io non voglio deluderlo...


Ma sarò all'altezza? 


E pensare che il 99% delle donne del mondo sarebbe strafelice di un uomo così... 


E anch'io lo sono, certo! 


Forse temo solo di non essere capace, di sbagliare tutto, di mostrare la mia inettitudine di fronte a cosa che le altre donne sanno fare benissimo. 


Mah, per ora non aggiungo altro. Direi che vi farò sapere. 


Con un po' di pazienza si fa tutto, no? (Mica sono più minkjia delle altre!!! Spero!!! Ahahahah )


P.S. Forse è solo che in questa fase mi mancano un po' mia madre e le mie amiche storiche... Forse.

23 novembre 2011

BIANCA

Ieri sera, tornata a casa dopo un’ora e mezzo di yoga matto e dispetatissimo, e quindi con tutti i muscoli allungati e le articolazioni disarticolate, ho fatto l’unica cosa al mondo che proprio non si dovrebbe fare.
Sono sprofondata nel divano.

Ero sola.

Sola e sciolta.

Il divano non so se lo sappiate già ma incricca tutti i muscoli.
Ecco, sono affondata nel divano, poi mi sono alzata e mi sono fatta una tisana al finocchio, e poi mi sono rituffata e ho acceso la TV.

No, sto mentendo. Nell’ordine, sono entrata, ho acceso il riscaldamento, mi sono lavata le mani, ho fatto pipì, mi sono rilavata le mani, mi sono tolta le scarpe, mi sono tolta tutto il resto, mi sono messa una tuta calda e le ciabattine turchesi, e mi sono tuffata sul divano, copertina alla mano. Poi mi sono alzata… (e il resto lo sapete già).
Avevo proprio voglia di dormire. Erano le 21.30, ma sarei andata volentieri a letto.

Quando c’è SF, il suo viso e il suo sorriso mi riempiono di energie, e riesco a reggere anche fino alle 23.30 o più prima di crollare dal sonno!!!
Quando lui non c’è, lascio libero sfogo al mio bisogno primario in assoluto: DORMIRE.

Quindi ero già lì che pregustavo di finire di bere la tisana e andare a letto, quando, facendo zapping disinteressato nei 200 canali del digitale terrestre, mi sono imbattuta in lui.
Il caro, vecchio ma all’epoca giovane, Nanni Moretti, in una delle prime scene del film ‘Bianca’, che adoro.
A dire il vero adoro sia Nanni che i suoi vecchi film, non finisce mai di stupirmi e divertirmi, secondo me i suoi personaggi sono geniali.

E così una serata che era partita con la previsione di annoiarmi un po’ e andare a dormire presto, si è rinvigorita con questo bel regalo che ha voluto farmi La7d. GRAZIE!!

Se non avete visto il film e volete vederlo, INTERROMPETE QUI LA LETTURA.

Non so se conosciate già la trama del film, in caso potete leggerla qui ,  
quello di cui volevo parlarvi è la mania del protagonista, Michele, di osservare ossessivamente le coppie di innamorati accanto a lui (ma anche semplicemente quelle incrociate per strada, al parco, o in spiaggia) e cercare di indovinare, da un dettaglio o una parola o un look (e soprattutto dal tipo di scarpe indossate) se quella coppia è affiatata o se se la stanno solo raccontando.
E se per lui la coppia è unita, deve rimanere unita per sempre. Non esistono motivi di allontanamento, non esiste che si alzi la voce nemmeno per una discussione, non esiste che si frequenti altra gente.

L’amore dev’essere PURO e totale, una persona deve appartenere integralmente all’altra, e non ci devono essere fantasmi del passato o dubbi o screzi di alcuna sorta.

E infatti, quando instaura un tentativo di relazione con Laura Morante, dopo poco la lascia, con queste parole: ‘

-Non è giusto che noi continuiamo a vederci. Io magari sarò imperfetto,

 però voglio essere coerente: non ci dobbiamo più vedere. Mai più.
-Ma perché? -La felicità è una cosa seria, no? Ecco, allora: se c'è, 
dev'essere assoluta.
-E che vuoi dire? 
-Vuol dire senza ombre, senza pena. E difficile per tutti, per me invece è 
 impossibile: forse non ci sono abituato.

E il dialogo continua con
-Tu sei pazzo!
-E non sono pazzi quelli che accettano tutto? Io almeno dico "questo è sano, 

questo è malato", "questo è bello oppure è brutto", "qui c'è il bene, 
qui c'è il male".

Ve la faccio breve. Nell’ultimo monologo, nella scena in cui lui si consegna alla polizia, c’è tutta l’essenza del film (che vi consiglio fortemente di vedere, nel caso non l’aveste capito…)

-Sono io quello che cerca, [...] sono stato io.
-Ma perché? Erano suoi amici, che cosa Le avevano fatto?
-Mi avevano deluso. Gli amici ti deludono, la gente normale no. A me piacciono le coppie felici. Io li aiuto, li indirizzo sulla strada giusta, gli dò consigli. Però non li seguo più quando fanno quegli errori così stupidi. Cominciano a dirsi le bugie, poi si separano, poi ritornano a stare insieme. Però è troppo tardi, perché ormai sono feriti... e cattivi... e allora non li voglio più vedere. Una volta era più facile giudicare. Come con le scarpe: c'erano solo alcuni modelli, molto caratterizzati; erano quel tipo di scarpa e basta. Ora invece tutto è più confuso, uno stile si è intrecciato a un altro: le cose non sono più nette.
-No, scusi, stavamo parlando dei suoi amici...
-Sì, gli amici non possono comportarsi così.
-Perché io mica divento amico del primo che incontro. Io decido di voler bene, scelgo. E quando scelgo, è per sempre.

(Tutte le frasi più celebri del film sono racchiuse qui, potete dare un’occhiata per capire il surrealismo dei discorsi).

******** ORA POTETE RICOMINCIARE A LEGGERE ********

Allora, di cosa volevo parlare con voi?
Non della relazione perfetta, o della felicità assoluta e senza macchia, chè chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Voglio parlare del fatto che anch’io, come il  protagonista Michele Apicella, non sopporto di sapere che alcune coppie di amici, che marchio come ‘felici e innamorate’, all’improvviso (per me) scoppino.

Non reggo le separazioni altrui, specie se sono amica di entrambi. Ma anche se sono amica solo di uno dei due. E a volte, onestamente, anche se non sono amica di nessuno dei due…

Ci sono coppie che riconosco come solide. E non dal tipo di scarpe che indossano, o dai dettagli su cui si fermava Michele… No.
Io “sento” che alcune persone si amano.
Forse me l’invento, forse mi piace pensarlo, forse io stessa ho bisogno di crederci per me, per non dover ammettere che si tratti, nel 99% delle relazioni, di rapporti basati su opportunismo/abitudine/teoriadelmenopeggio.

Ma continuo a voler pensare che sia vero che l’amore esiste, lo stesso amore che so di provare io.

E quando scopro che qualcosa si è rotto, che due persone all’apparenza indivisibili si separano, soffro. Anche se, oggettivamente, non me ne dovrebbe fregare niente.

Ovviamente non ho ancora ucciso nessuno per questo… Lo scrivo nel caso qualcuno mi stesse intercettando… :-)

Però ecco, è così.

L’esperienza mi ha insegnato che per ogni storia che finisce, ce n’è una pronta a rinascere se si lascia il cuore aperto e pronto ad accoglierlo, ma questa è un’altra storia.

Voi come vivete le separazioni di persone che conoscete, o che comunque credete siano felicemente innamorati?
Avete anche voi delle coppie ‘preferite’, su cui puntereste tutto, e per cui siete arrivati a dire ‘No, se si mollano loro, è la fine..’ ?
Da cosa capite che due persone si amano davvero?
Parlo di vita reale… Il mondo blog lo lascerei da parte, dato che qui abbiamo sempre solo una versione della realtà, e molto spesso è distorta (e comunque limitata, e comunque spesso leggiamo solo quello che vogliamo leggere, e non siamo nemmeno capaci di spiegarci bene)…

Oggi va un po’ così…
Una coppia di amici che credevo solida, si è mollata all’inizio del mese per colpa della distanza… e una coppia di amici che secondo me proprio non funziona è tornata insieme dopo una separazione di 15 giorni.

Io non c’entro niente in nessuno dei due casi, eh! 
Entrambe le notizie le ho scoperte stamattina… 

E comunque, alla fine, ieri sera sono andata a letto alle 23.15... 
E ho dormito meravigliosamente sette ore e mezzo! 
Grazie, Nanni.