30 dicembre 2010

RESOCONTO STRINGATO

Avrei voluto raccontarvi tantissimi dettagli sulla cena del 24 dicembre a casa di una mia carissima amica con altri amici, sulla giornata di Natale, sulla giornata di Santo Stefano, e su tutta la settimana che lentamente sta volgendo al termine (per me).
Ovviamente non è che proprio volevo raccontarvi tutto tutto, che lo so che del fatto che ho mangiato le capesante per la prima volta in vita mia non ve ne può fregà di meno...
Però un po' di annotazioni, a mio uso e consumo per il futuro, non posso trattenermi dal buttarle giù.
24 dicembre
1) Ho mangiato per la prima volta in vita mia le capesante gratinate (Sì, lo so, avevo giurato di non dirvelo, ma è una cosa che mi ha troppo sconvolto, cioè proprio non mi aspettavo che mi insultassero tanto per il fatto di provenire da una città di mare e non averle mai viste prima...).
2) Ho ricevuto in regalo dalla mia amica un libro della Mazzantini (ne era ENTUSIASTA!), mentre per lei avevo chiesto a voi blogger un consiglio che escludesse giust'appunto la Mazzantini. Non si finisce mai di scoprire le persone.
3) Ho bevuto un bicchierino di nocino così fottutamente potente che per i tre giorni consecutivi sono rimasta ubriaca.
4) Ho guardato l'anello al mio dito da ubriaca e mi è sembrato enorme.
25 dicembre
1) Mi sono tirata a superlucido perchè per pranzo ero invitata a casa di SF dove, udite udite, ci sarebbero stati anche i suoi genitori. La cosa mi ha turbata almeno quanto quella di scoprire le capesante (aridaje!).
2) La mamma di SF appena mi ha visto, dopo i saluti e gli auguri, mi ha messa a lavare le stoviglie che aveva sporcato per cucinare. Questa cosa non mi ha sconvolto affatto.
3) Il pranzo è stato un momento piacevole. Lo so che chi mi legge per la prima volta non può capire, ma io non ho mai passato le vacanze di Natale con il mio fidanzato, e tantomeno ho mai frequentato la sua famiglia, quindi sembra proprio che la situazione suoceri stia prendendo una piega differente da quella di prima, che era volta all'organizzazione del mio omidicio (da parte loro...).
4) Nel pomeriggio ho rischiato l'infarto quando sono passati a salutarci anche il fratello di SF e la sua famiglia. A volte le svolte epocali devono attendere il momento giusto, ho dovuto aspettare sei anni ma alla fine quella faccia di melma si è deciso a interrompere la sua campagna d'odio nei miei confronti. Certo, la tensione si tagliava col coltello, e praticamente non ci siamo rivolti la parola a parte qualche monosillabo sciolto, ma ho finalmente conosciuto il mio nipotino, un bimbo stupendo dolce e simpatico che sicuramente deve aver preso tutto dallo zio! E poi i genitori di SF erano contenti di vederci tutti insieme, pur consapevoli delle nostre divergenze, quindi direi che a parte qualche momento imbarazzante è stato un incontro che ci ha fatto solo bene.
5) Mi è mancata la mia famiglia e tutto l'amore che mi dà, ma mi consolava il fatto che c'era mio fratello con i miei genitori, e che presto anch'io abbraccerò tutti.
6) Ho guardato l'anello al mio dito da ubriaca del secondo giorno, e ha cominciato a ridimensionarsi.
7) Tutti hanno visto il mio anello, ma tutti si son guardati bene da fare commenti. Lo so, non è che da un giorno all'altro possiamo entrare in confidenza, però diciamo che mi sarei aspettata un commento. E' pur vero che in altre circostanze il commento l'avrei fatto direttamente io, ma non ho ancora ben capito come comportarmi per non farli sparlare, quindi nel dubbio resto zitta e immobile.
8) Ho mandato un sms di auguri alla mia amica del cui litigio vi ho parlato qualche post fa. Mi ha risposto 'AUGURI'. Ci ho letto un vaffanchiulo, ma il solo fatto che mi abbia risposto mi ha scaldato il cuore.
26 dicembre
1) Ho pranzato da sola, a dimostrazione del fatto che l'incontro del giorno prima non ha scaldato i cuori di nessuno visto che per l'ennesima volta sono stata lasciata a casa. Ma meglio così, almeno mi sono purificata con un brodino vegetale e diuretico.
2) Ho rivisto i suoceri nel pomeriggio. Piano piano mi sto rilassando sempre di più, e questo serve più che altro a me perchè se non sono rilassata non mi piaccio, venendo a mancare la parte più bella di me che è la simpatia e la prontezza di spirito.
3) Ho riguardato l'anello al mio dito da ubriaca del terzo giorno, ed era diventato un gioiellino elegante e raffinato, ma la mano è rimasta grande. C'è qualcosa che non va nella mia percezione dei fatti.
27/28/29 dicembre
1) E' arrivato in città il miglior amico di SF. Ci vorrebbe un capitolo a parte.
2) Il miglior amico di SF obbliga chiunque sia vicino a lui ad abbuffarsi come un vitellozzo all'ingrasso e ad ubriacarsi a ciuccio. Lui però è in vacanza. Io alle 6.45 ho la sveglia e sto lavorando come una dannata per 10 ore al giorno. E tra l'altro non posso mangiare niente e quando sgarro sto male.
3) Sto male da 3 giorni, vivo con difficoltà il tentativo di arginare i suoi inviti coercitivi a mangiare e bere. Stasera proverò a vomitargli in faccia, vediamo se capisce.
4) E' bello vedere SF con il suo migliore amico, è bello vedere come parlano, ridono, raccontano, e quanto affetto li leghi, si conoscono da quando frequentavano la scuola materna e non si sono mai persi di vista nonostante la lontananza. Io però non lo avevo mai conosciuto, non essendo mai andata nel paese di SF... Ci stiamo simpatici, se riesco a risolvere il problema della sua insistenza direi addirittura che possiamo diventare ottimi amici anche tra di noi.
5) In ufficio tutti si sono accorti del mio anello. Ho visto due o tre colleghi impiccati in corridoio dal dolore, un altro con i polsi insanguinati che biascicava parole tipo 'ma perchèèè? Perchèèèèè?' prima di esalare l'ultimo respiro. Fondamentalmente, posso con certezza dire che non gliene è fottuto niente a nessuno, a parte i miei pochi carissimi amici che mi hanno chiesto se c'era già una data fissata, perchè per quel giorno già sanno di essere impegnati... Anche se la data non si sa... ;) Sono circondata da tanto ammmore!!!
6) Mi brillano gli occhi dalla felicità. Se solo sapeste quanto mi stanno piacendo queste giornate! Paradossalmente mi sento anche una figa da paura!
Giorni futuri
Stasera: cena con sbronza
Domani sera: cenone con sbronza
Sabato sera: cena con sbronza
Domenica: partenza per i lidi natii, a disintossicarmi con le verdurine bollite da mammà e riabbracciare tutti i miei cari e i miei amici che mi mancano tanto. E soprattutto a ricevere i miei regali di Natale!!! Sarò di ritorno il 9 gennaio.
Io volevo fare un bilancio del 2010, lo giuro, ma non ci sono riuscita.
Sto bene (a parte il problema col cibo), ho un lavoro che mi piace, una casa tutta mia, un uomo che mi ama e che amo con tutto il cuore e il corpo da anni, buoni amici, una famiglia serena che mi sostiene (come sa), un blog che giorno dopo giorno sento sempre più mio, un vestito nuovo da indossare domani sera e che mi fa sentire la più gnocca del reame, un anello al dito, buone speranze che il mio futuro sia come lo voglio, e un presente che già mi soddisfa.
E allora, che il mio 2011 sia almeno all'altezza del 2010. Poi alle novità positive sono sempre preparata!! ;-)
Auguri a tutti quelli che si trovano a passare di qui, ci si ribecca l'anno prossimo!!

27 dicembre 2010

RACCONTO DI UN'EMOZIONE

Oggi c'è un nuovo bagliore su di me.
Ed è quello del mio sguardo.
Vi giuro, amici e amiche mie, che il luccichio del diamante che porto al dito non è niente di fronte alla luce che emettono i miei occhi.
E nemmeno alla luce che emettevano fino a stamattina i meravigliosi occhi neri di SF, completamente persi nei miei.
Grandi emozioni, grandi lacrime, grandi promesse, grandi palpitazioni, grande, grandissima gioia.
Non so spiegare bene quello che è successo in questo week-end, vorrei riuscire a mettere per iscritto i fatti che si sono succeduti e le parole sussurrate e la stretta del nostro abbraccio e la passione e la tenerezza dei baci che ci siamo scambiati, ma il mio racconto non sarebbe che infinitesimo rispetto a ciò che abbiamo provato.
Dico solo che venerdì mattina abbiamo passato insieme l'intera mattina in giro dalle 9.00 alle 15.30 a comprare i regali per parenti ed amici, e siamo tornati distrutti ognuno a casa propria. Io ho bevuto una tisana, mi sono fatta una doccia e mi sono buttata a letto, che ero strematissima.
E alle 17 mi sono svegliata e ho trovato un bigliettino sul comodino, con scritto: "Amore, sono passato ma dormivi così beata che mi è sembrato un sacrilegio svegliarti. Vado a comprare vini e spumante e panettone da portare alla cena di stasera (eravamo stati invitati da amici) e torno. Ti amo tanto".
Sono rimasta al calduccio nel letto, in dormiveglia, e dopo 10 minuti lo sento aprire la porta.
Entra silenzioso, lo sento che posa le borse della spesa in cucina, si toglie il cappotto, prende qualcosa dalla tasca, va in bagno a lavarsi le mani, e poi entra in camera.
Io ero lì, con gli occhi semichiusi semiaperti, calda da piumone, tutta profumatina di bagnoschiuma e shampoo, e lui era seduto sul bordo del letto, e mi accarezzava i capelli, e mi guardava con quegli occhi che, Signore, ti prego di non farmi mancare mai perchè ne morrei...
Amore - mi dice - ti sei svegliata? Sono passato prima, eri bellissima. Anche adesso sei bellissima.  Grazie mille - rispondo - vuoi venire un po' a letto con me?
E lui: "Dopo. Ora ti devo dare una cosa".
E ha fatto per darmi la scatoletta. E mentre me la passava, mi faceva delle carezze sul viso, carezze dolci, meravigliose. Ci guardiamo negli occhi, i suoi sono lucidi, di gioia, e anche il sorriso è quello di una persona felice e convinta di quello che sta facendo. Chissà, forse era più emozionato lui di me, lo percepivo dalle mani un po'  tremanti. Mi tiro su, e prima di aprire la scatoletta che lasciava poco all'immaginazione, gli dico: "Ma che hai fatto?", e lui: "Una cosa che dovevo fare molto tempo fa, e che se avessi i soldi farei ogni giorno, anche se nulla potrebbe mai essere bello come te. Io voglio stare sempre con te, voglio vivere con te, voglio avere una famiglia splendida con te, voglio una casa tutta nostra, voglio svegliarmi con te ogni mattina, voglio parlare con te, voglio ridere con te, voglio arrabbiarmi e fare pace con te, e voglio onorarti tutti i giorni della mia vita. Amore mio, vuoi diventare la signora SF?".
Io già alle parole 'una cosa che dovevo fare molto tempo fa' avevo cominciato a piangere come una deficiente, piangevo e ridevo e non ci stavo capendo più niente. E mentre era lì, di fronte a me, ad aspettare un mio cenno per riprendere a respirare, mi sono gettata tra le sue braccia e ho detto che sì, io sono già la signora SF, e non potrei stare con nessun altro perchè ce l'ho sulla pelle dentro la pelle nelle ossa nella testa nel cuore.
Poi ho visto l'anello, un solitario meraviglioso in oro bianco e diamante, lui me l'ha messo al dito e mi stava d'incanto.
E lui ha detto che sono i miei occhi i brillanti più preziosi che ho, e questo è solo un simbolo, e me l'ha regalato solo perchè sa che non do importanza agli oggetti, nè al valore delle cose, ma ai gesti e ai simboli, chè le donne arriviste e materiali non gli piacciono per niente. Ha detto che me lo sono meritato, e che anzi meriterei tutti i diamanti del mondo, solo che per il momento non può permetterseli! ;)
E poi ha cominciato a baciare le mie lacrime di gioia intorno agli occhi, e poi le mie guance, e poi il collo... e poi le spalle, e poi la schiena... e poi mi ha tolto la camicia da notte... e sono stata sua, completamente nuda, vestita solo del suo anello...
 
E ora sono commossa anche solo a raccontarlo...
Ma vi dirò anche del giorno di Natale, che è stato un altro coacervo di emozioni.
Non ora, però.
Ora voglio solo condividere con voi la mia gioia di sentirmi la donna più felice del mondo!
 

23 dicembre 2010

E' NATALE ANCHE QUI

Il capo ha appena sciolto la prognosi, domani posso restare a casa. Al solo pensiero di tutte le cose che ci sono da fare prima di cena (che per fortuna è a casa di amici, altrimenti sarei svenuta) mi viene da piangere.
Quando ci sono molte cose da fare, preparare, organizzare, io entro in panico mentale. Tutte le attività mi si accavallano una sull'altra, e mi paralizzo, come se dovessi fare tutto nello stesso identico istante, e non avessi invece minuti o ore per farle.
Quello che mi aiuterebbe sarebbe stilare un bel programma, qualcosa che scandisca la giornata e che mi aiuti a vedere che c'è tempo per fare tutto, una cosa alla volta.
E invece con il fidanzato che mi ritrovo l'ultima cosa al mondo che è possibile fare, nella vita, è un programma.
Lui è il tipo che se ne va in paranoia se di domenica, alle 11, gli chiedo cosa pensa di mangiare per pranzo, o se alle 14.30 gli chiedo se ha intenzione di uscire nel primo pomeriggio... Per non parlare poi di quando gli chiedo che film vuole vedere mentre vediamo il TG della sera, o se chiedo alle 18 se per cena pensava di venire da me. Quell'unica volta che, alle 7.30 del mattino, prima di uscire di casa, ho provato a chiedergli se per cena preferiva petto di pollo o hamburger (giusto per tirarli fuori dal freezer, visto che saremo tornati a casa insieme verso le 21) ha strabuzzato gli occhi come se gli avessi chiesto di andarsi a fare un bagno nudo nei mari del nord dopo una sessione di bunjee jumping e una di caccia al mammut. Spero che abbiate capito, quindi, di fronte a che espressione mi sono trovata...
Figuratevi quindi la fatica che ho dovuto fare per provare a farmi dire che programmi abbiamo per questo week-end, visto che io avevo un paio di inviti ma ci saranno anche i suoi genitori che forse ci inviteranno ma forse no perchè c'è anche suo fratello ma forse sì perchè suo fratello forse ha un impegno ma forse no perchè all'impegno ci vanno anche i genitori ma forse sì che i genitori si annoiano ma forse vaffancù.
E' durissima.
Insomma, sembra che domani sera siamo a cena a casa di amici, e il pranzo di Natale lo facciamo con i suoi genitori soltanto.
Il sembra, ovviamente, è d'obbligo.
C'è però ancora da prendere il regalo per loro, oltre che il regalo per SF. Il pensiero mi ha tolto il sonno per due giorni.
Non è vero, solo per un giorno. L'altro giorno non ho dormito per i postumi della cena aziendale che ho finito di digerire ieri sera dopo un giorno di digiuno totale e uno stretto e 'sentitissimo' rapporto con la tazza del cesso nella notte tra martedì e mercoledì, e in tutta la giornata di ieri. Ma è stata colpa mia, questa volta non mi sono portata la bresaola da casa, e questo è il risultato: mi sono fatta avvelenare!
Però, insomma, il regalo di SF è una cosa importante. Pensavo ad una borsa da lavoro della Piquadro, a me piacciono molto e anche a lui, però a lui piacerebbe anche una penna stilografica Mont Blanc, oppure un clarinetto. Sì, avete capito bene, un clarinetto...
Aiutooo!!
Questo è il primo anno che passo tutte le vacanze lontano dalla mia famiglia, presumo di raggiungere i miei dopo Capodanno. I miei amici storici mi reclamano, ci sono rimasti male, ma quest'anno va così... Sono le prime vacanze di Natale in assoluto, da cinque anni e mezzo, che passo con SF, credo che sia giusto.
Oggi il capo mi ha anche informato che sono confermata per tutto il 2011. Il mio contratto scade il 31 dicembre, ma era già nell'aria la proroga, solo che avere l'ufficializzazione è stato un bel regalo natalizio.
Finisco le ultime cose qui al lavoro e poi chiudo le attività per 3 giorni, lunedì forse ritornerò con un gioiello sulla mano, spero però più che altro di tornare con la serenità nel cuore e il ricordo di momenti piacevoli senza rancori o magoni (l'ultima cosa che voglio è avere problemi con i miei suoceri...).
Solo oggi comincio davvero a sentire il Natale dentro di me, ed è per questo che solo adesso mi sento pronta per augurare un Buonissimo Natale anche a tutti coloro che passano di qui, qualsiasi cosa rappresenti per voi. In fondo, il Natale è solo un momento per raccoglierci attorno alle persone che amiamo, e quindi è questo che vi auguro: di stare con chi amate, fosse anche il vostro gatto o il vostro libro preferito.
Un abbraccione virtuale a tutti, e non abbuffatevi troppo che sennò l'abito che avete comprato per Capodanno non vi entra più! ;)
Ciaoooo

21 dicembre 2010

HO PERSO LE PAROLE

Ragazze, ragazzi......
 
Ho quasi paura a dirlo, e mi si sconquassano le viscere, ma ho una notiziona da darvi....
 
Per Natale, c'è puzza d'anello...
 
Anzi no, mi correggo... C'è puzza d'Anello!!
 
Nooo, non d'agnello.
 
D'Aneeeeelloooooooooooooooo!!
 
Che sia la volta buona che io metta la testa a posto e la smetta di vivere in questa dissolutezza sfrenata?
 
Oddio oddio oddio oddio oddio oddio...
 
Ma sono pronta???
 
Mi tremano i lobi (e non per il freddo...).
 
Oddio oddio oddio oddio oddio oddio...
 
(E, tra l'altro, come si contraccambia ad un regalo del genere??? Vi prego, fatemi risvegliare a marzo...)

20 dicembre 2010

BUONA AZIONE (parte seconda)


Secondo me il clima natalizio, il freddo glaciale, la frenesia dei regali, la corsa all'idea originale, l'avvicinarsi dello scadere del tempo utile, la congiuntura economica e, perchè no, il buco dell'ozono, stanno bruciando completamente gli ultimi neuroni delle persone che mi circondano.
Sabato pomeriggio ho fatto un salto in libreria per cercare di comprare qualche libro da regalare.
(Per inciso, con le decine di libri che leggo in un anno, se mi volete mettere in difficoltà chiedetemi un consiglio di lettura o il titolo di un libro da regalare: è più forte di me, faccio una fatica enorme a prendere una decisione, lo stress mi procura secchezza delle fauci e sudorazione delle ascelle..).
Insomma, dopo un'ora di giri cercando il libro adatto tra quelli che ho già letto (secondo me sono gli unici che si possano veramente regalare, e non quelli di cui si conosca solo il titolo o l'autore, e tantomeno quelli in classifica), presa da vertigini e cefalea mi arrendo e passo a sezionare quelli non letti di cui conosco il titolo o l'autore, e quelli in classifica (sì, lo so, la coerenza non è il mio forte).
Dopo mezz'ora buona, ormai sono diventata parte della tappezzeria, qualcuno mi confonde con la commessa e mi chiede informazioni, qualcuno mi confonde per un libro e comincia a mettermi le mani addosso... 
Esausta e accaldata, sul principio di uno svenimento, prendo solo un libro per me (Come Dio comanda, di Ammaniti) e mi appresto a fare la fila kilometrica alla cassa, dato che sembra che, a Natale, tutti si ricordino dell'esistenza delle librerie e di quegli strani ammassi di fogli che si chiamano libri. (Nel resto dell'anno in genere ci siamo, lì dentro, solo io e 4 commesse anche per tre ore consecutive).
La quarta di copertina indica che il romanzo che ho in mano costa 10.00 euro, e un patacchino su un libro identico (che ovviamente non ho preso perchè aborro i patacchini adesivi sulle copertine) indica che su quel titolo c'è uno sconto del 20%.
Questo conto è facile.
Sarò pure laureata in statistica e provvista di una certa rapidità di calcolo, ma intuisco al volo che il prezzo che dovrò pagare è di 8 euro.
Arrivo alla cassa con i miei bei soldini in una mano e il libro dall'altra, la cassiera prende il libro, lo volta, legge il prezzo, lo batte in cassa, applica lo sconto previsto, e..
Cassiera: Sono 8 euro e 80 centesimi.
PRxT: Ah.. Un attimo che prendo gli ottanta centesimi... (uhm... ????)
C: C'è qualcosa che non va?
PRxT: Mi scusi, sa dirmi quanto costa il libro?
C: 11 euro.
PRxT: Capisco. Mi pareva di aver letto che costava 10.
C: 11.
PRxT: (Le passo i soldi, prendo il libro e lo volto per guardare il prezzo (cosa che lei non aveva fatto, dopo la mia domanda)). Ah, ecco, guardi. E' scritto 10 euro. Volevo ben dire, mi è venuto il dubbio di essere diventata matta. Va bene.
C: Scusi, ma non capisco qual è il suo problema (la voce comincia ad inasprirsi).
PRxT: Nessuno. Cercavo di capire perchè ero convinta che costasse 10, e avessi preparato 8 euro. (Forse, lo ammetto, mi è scappato un tono un filo polemico, ma non era mia intenzione. Era colpa della stanchezza e delle maledette fauci secche e del vento caldo che mi veniva sparato addosso da due bocchettoni enormi davanti alla porta (e alla cassa), con me vestita da pupazzo di neve).
C: Guardi (e qui, altro che un po' acida... Si cominciava a percepire il vaffankiulo) guardi che invece di fare polemica, lei dovrebbe ringraziarmi.
PRxT: ?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!
C: Il libro costa 10 euro, non costa 11, ma io ho visto male e le ho battuto 11 euro.
PRxT: E per cosa dovrei ringraziarla, mi scusi?
C: Ahhh, ma allora proprio non capisce!!! Avendo scritto 11 euro, lo sconto del 20% è maggiore! Lei oggi ha avuto uno sconto di 2 euro e 20 invece che di 2 euro soltanto. Possibile che non lo capisce da sola? Mamma mia!!! Proprio ci obbligate ad essere cafone!!
PRxT: ?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!
C: Non faccia quella faccia, e ammetta i suoli limiti. Se non conosce la matematica, è un suo problema.
PRxT: Ma guardi... Non è proprio così... Ora non vorrei sembrarle taccagna, non è per gli 80 centesimi, ma sa, la matematica..
C: Sì sì, lo so, la matematica non è il suo forte. Per favore, mi lasci lavorare, eh!
PRxT: A posto così, grazie.
E mentre mi allontanavo, tra il mesto e il basito, ho sentito (dalla fila dietro di me) alcune voci che dicevano ...certo che la gente vuol far solo perdere tempo ...faceva bene a farle solo lo sconto di due euro ...ma dove ha fatto le scuole questa ...a far bene non fa bene ...com'è brutta l'ignoranza...
Lo giuro, non ci potevo credere!
Che poi, detta così, lo sconto maggiore era ineccepibile... ma non sono stata capace di spiegarle che non funziona esattamente così.
E allora perchè io non ho avuto la forza di umiliarla, e lei si è permessa di darmi dell'ignorante perdigiorno e taccagna?
Come dicevo prima, nella risposta ad un commento del post di venerdì, dopo un po' che si parla con uno poco sveglio, si rischia di abbassarsi allo stesso livello e si rischia anche che la gente intorno non noti più la differenza.
P.S. Avete fatto caso che Calzolaio e Cassiera iniziano entrambi per 'C'?
P.S.2: Voi che libro regalereste ad una donna intelligente e brillante e dinamica e istruita e amante del bello scrivere e delle belle storie e dei grandi sentimenti? Come la vedreste una Mazzucco? Sono fortemente combattuta, se avete altre proposte le accetto volentieri (NO TAMARO, NO FALLACI POST 2000, NO MAZZANTINI).
P.S.3: Ma secondo voi sono così rintronata? Perchè, se la figura di cacca l'ha fatta lei, mi sento colpevole io?  

17 dicembre 2010

LA BUONA AZIONE

Ieri sera, dopo il lavoro, sono andata dal calzolaio a portare un paio di stivali nuovi di zecca (e costosetti), di quelli con la suola di mezzo millimetro e la punta arrotondata e la gamba morbida che rimane un po' calata e arricciata (minchia, non sono capace manco di descrivere un paio di stivali. Che schiappa che sono!) per poterci mettere dentro quello che si vuole (anche un panino al prosciutto e il tuttocittà, volendo...), perchè avevo provato ad indossarli una volta ma davvero riuscivo a sentire sotto alla pianta del piede i granelli di polvere della mia camera da letto. Che sarà pur vero che casa mia non è uno specchio, ma non è che ho i sassi sul pavimento...

E la scenetta che ho vissuto è stata surreale.

PRxT: Buonasera, vorrei sapere se è possibile risuolare questo paio di stivali che hanno la suola troppo sottile e scivolosa (e gliene faccio vedere uno, l'altro era in una busta).
Calzolaio: Sì (senza nemmeno vederlo)
PRxT: Ah, va bene, e quanto costa?
C: 20 euro, ma alle belle ragazze faccio 15.
PRxT: Ah, grazie (era scritto nel listino, dietro di lui, che 20 euro era il prezzo per le scarpe da uomo, e 15 quello delle scarpe da donna. Un altro provolone sul mio cammino...).
C: Ma devo farle due scarpe?
PRxT: Ehm... Sa? Sono ancora abituata ad uscire con entrambi i piedi da casa. Ma se nel frattempo imparo a lasciarne uno accanto al letto, vengo e le risparmio il lavoro dell'altro stivale (e, sorridendo dolcemente, gli porgo l'altro stivale).
C: Uhauhauhauhauhauhauahuahuahuahuahuahuahauhauhauhauahuahuahauhauhauhauuahuahuahuahauhauauhau (Ha riso spasmodicamente per un minuto abbondante, a me sembrava una battuta del caxxo e lo guardavo come la mucca guarda il treno).
PRxT: Però poi a lei tocca dimezzare tutti i prezzi, non so se le convenga (decido di incalzare, d'altronde se non inCALZO dal CALZOlaio, quando potrò farlo?).
C: Uhauhauhauhauhauhauahuahuahuahuahuahuahauhauhauhauahuahuahauhauhauhauuahuahuahuahauhauauhau (Ho temuto che gli venisse un colpo apoplettico).
PRxT: Va bene, posso andare? Mi dica solo quando posso passare a riprenderli. (Sono in imbarazzo completo, mi piace che le persone capiscano le mie battute, ma anche che rispondano a tono. Se ridono sguaiatamente mi fanno sentire stupidissima)
C: Martedì prossimo. Le va bene la suola normale?
PRxT: Uhmmmmmmmm, non lo so, quante suole ci sono?
C: Ce n'è una normale, e una più doppia.
PRxT: Ho capito, ma io come faccio a saperlo? Quanti millimetri è?
C: E quante domande!! Che ne so?!
PRxT: E secondo lei, se non lo sa lei, come posso saperlo io?
C: Vuole quella più spessa o quella più sottile?
PRxT: Ma quant'è spessa la spessa e quant'è sottile la sottile?
C: Ma non può dirmi solo se la vuole spessa o sottile?
PRxT: No! Se per lei sottile vuol dire 4 mm, e spessa vuol dire carrarmato, allora va bene sottile, ma se sottile è una velina, va bene spessa, sempre che spessa non sia davvero il carrarmato, e allora mi spiace ma non va bene nè una nè l'altra.
C: Signorina, ma secondo lei io posso perdere tutto questo tempo a parlare della suola dei suoi stivali?
PRxT: Signore, e secondo lei io posso decidere una cosa non sapendo di cosa stiamo parlando?! (Questa è una cosa che mi fa imbufalire, anche nella vita reale e al lavoro, quando ad esempio mi chiedono quanto tempo ci vuole per completare un progetto X, senza dirmi nemmeno di cosa stiamo parlando, e poi pretendono che quella stima sia corretta, ma se poi ti rifiuti di dare la stima passi per essere una lavativa... Mah).
C: Una è sottile, l'altra è più spessa.
PRxT: Ho capito! Ma non posso indovinare di quali dimensioni stiamo parlando se lei non me le dice, o non me le fa vedere!
C: (Allunga una mano e, a 20 cm sul ripiano dietro il bancone, prende una cosa in mano SENZA MUOVERE NEMMENO IL BRACCIO! HA SPOSTATO SOLO LA MANO!!!) Ecco, questa è la suola sottile.
PRxT: Ah, ma questa mi sembra davvero sottilissima, è meno di un millimetro. (Ma porcocazzo, e ci voleva tanto a farmela vedere, senza fare tutto questo discorso da imbecilli ritardati idioti!?!?)
C: Allora facciamo l'altra?
PRxT: (Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo). L'altra è poco più spessa, o è molto spessa?
C: E' più spessa.
PRxT: Sì ho capito. (Mio Dio, non ti prego spesso, ma questa volta mi affido alla tua enorme clemenza. Fammi mantenere la calma, devo uscire da questo posto prima che dica o faccia un gesto inconsulto. Questa è la tua punizione divina per aver speso 200 euro per uno stivale di merda. Va bene, la accetto, ma adesso ti prego basta così, non infierire ancora su di me, e non fare che lui infierisca ancora su di me. Basta, ti prego).  
C: Che la vuole vedere?
PRxT: Sarebbe perfetto (Mio Dio, so che ti ho pregato due secondi fa, ma già che ci sono permettimi di insistere. Quando finalmente mi farà vedere sta cazzo di suola più spessa, per favore, fa' che vada bene, perchè se la vedo e gli dico che non mi piace mi ammazza attaccandomi al muro con migliaia chiodini per i sopratacchi, assicurandomi una morte lenta e dolorosissima...)
C: Eccola (ha allungato l'altra mano, e tra mille oggetti assurdi mi ha mostrato un'altra suola. Anche qui il gomito non si è nemmeno staccato dal suo fianco).
PRxT: Va bene questa. Grazie. (Ecco la prova dell'esistenza di Dio che tanto ho cercato nella mia vita)
C: E' stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta.
PRxT: Già.
C: Però costa di più, il prezzo di prima era per la suola sottile.
PRxT: Quanto?  (Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii)
C: 20 per le donne e 25 per gli uomini. Ma forse il prezzo degli uomini non le interessa...
PRxT: Forse...
C: Devo scrivere sul bigliettino quando passa a prenderli.
PRxT: Ma non abbiamo detto martedì? (Signore, Signore, perchè mi hai abbandonato????)
C: Sì, ma a che ora?
PRxT: Io passo dopo le 18.
C: Alle 18.30?
PRxT: Non lo so! Va bene alle 18.30.
C: O vuol fare alle 19.30?
PRxT: Va bene alle 19.30
C: Se no le metto l'ora di chiusura, alle 20.30.
PRxT: OK (Signore, questo non me lo dovevi fare. Sarò stronza quanto vuoi, e non vengo a messa da un po', ma questo proprio non me lo meritavo)
C: Ma mi dica lei!
PRxT: Senta, ma non può mettere alle 18 e poi io quando voglio passare, passo? (Ora gli metto le mani addosso!!!)
C: Ah, buona idea.
PRxT: Grazie.
C: E su, non faccia il broncio, mi ha fatto un po' di compagnia! Che io sto qui sempre solo...
PRxT: Bene, allora la mia buona azione per quest'anno l'ho fatta. Arrivederci.
C: Uhauhauhauhauhauhauahuahuahuahuahuahuahauhauhaua
E sono uscita mentre lui si contorceva dal ridere dietro il bancone, tutto rosso. Secondo me era ubriaco.
So per certo, però, quello che ero io: una donna con le palle completamente sfrantecate.
Martedì mando SF a riprendere il pacco bomba. Come ho già detto, io, con le buone azioni, per quest'anno ho già dato...

Ahhhhhhhh