24 ottobre 2011

LA VITA.....

Non è la prima volta che in qualche competizione, in qualche gara, in qualche match, ci scappi il morto.
Non è la prima volta, quasi quasi dovremmo esserci abituati.
Ecco, abituati proprio no, è un po’ eccessivo… però, insomma, non è che ci sia da sconvolgersi più di tanto.

In fondo è una morte bianca, una morte sul lavoro, come il muratore che cade dall’impalcatura o l’operaio che muore per le esalazioni di una cisterna.
O come il soldato che muore in missione di pace. O di guerra.

Ognuno si deve prendere i suoi rischi, e se uno pensa che al muratore pagano 1000 euro e ad un campione di GP o di Formula Uno danno fior di milioni di euro sonanti…

Una morte è una morte.
Cosa si può dire di più?
Ora ci sei, un attimo dopo non ci sei più.

Però.

Però, non so perché, ma la morte di Marco Simoncelli ieri mi ha sconvolto. E ripeto, non so perché, ma mentre adesso scrivo mi viene da piangere. E anche mentre ieri guardavo le immagini in tv, mi veniva da piangere. E anche mentre ieri mattina ascoltavo la radio e ho ‘assistito’ all’incidente in diretta, mi veniva da piangere.

Sarà che l’avevo visto spesso in tv, che l’avevo sentito parlare, che mi stava simpatico. Cosa posso dire?
Sì, mi stava simpatico, e per me, che sono una criticona sui personaggi pubblici, non è poco.

Oggi sono scossa, turbata, lievemente afflitta.

Non è dolore, certo. Il dolore è un’altra cosa, è uno squarcio dell’anima.

Oggi la mia anima non è squarciata, è solo massimamente ricettiva, attenta.

Attenta alla meraviglia della vita, allo stupore nel guardare questo cielo plumbeo, nel sentire questa pioggerellina che mi bagna il viso e mi elettrizza i capelli… nel guardare i volti delle persone sull’autobus, i sorrisi dei bambini che vanno a scuola materna, le fronti corrucciate dei ragazzi che ripassano prima del compito di latino, delle donne che si recano al lavoro e fissano il paesaggio fuori dal finestrino immerse in chissà quali pensieri e responsabilità.
La vita non mi è mai parsa un dono così grande.
E se tutti i giorni io riuscissi a mantenere una coscienza così amplificata della mia fortuna e della meraviglia di ciò che mi circonda, credo che riuscirei serenamente ad accettare la mia morte, quando verrà.
Cos’è della morte che terrorizza di più, in genere?
Secondo me, il senso di incompiutezza, l’idea di avere ancora troppe cose da fare, la paura di non aver ancora fatto ciò per cui siamo venuti al mondo.
Ma se ogni giorno ci si riuscisse a ‘compiere’, mantenendosi nel  presente, e ringraziando per quello che c’è…

Se ognuno fosse grato alla vita, sono sicura che tante situazioni in cui la vita sembra carta straccia non ci sarebbero più.
Guerre, violenze, soprusi, abusi, inganni, devastazioni, inquinamento, sfruttamenti, cosa sono, se non uno sputo alla meraviglia della vita?

Eh? Cosa sono?

Ciao Marco, lo dicevo io che mi stavi simpatico.
Anche andandotene, mi hai detto qualcosa.
Anche andandotene, sei restato.


38 commenti:

  1. anche a me stava molto simpatico e questa cosa, unita alla dinamica dell'incidente, mi ha fatto molto male

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  2. Condivido ogni parola, soprattutto che e' pur sempre una morte sul lavoro... il mio animo comunista in queste situazioni tende sempre a fare il paragone col muratore morto nella costruzione della casa... però in effetti (io nn lo conoscevo, l'ho sentito parlare per la prima volta ieri in varie interviste ) mi e' sembrato un ragazzo simpastico, romagnolo doc quindi alla mano (come di solito sono i romagnoli ecco)... e' vero, dobbiamo sempre dire grazie alla vita... per quanto mi riguarda frequentemente riesco a ricordarlo...

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  3. Un post splendido, che mi trova d'accordo in tutto. Io stavo pranzando... quest'anno non ho seguito il moto GP. Di solito lo faccio, do uno sguardo, mi piace Vale, mi piace Sic e quidi guardavo. Ma ieri a pranzo guardavo il TG e ho visto Simoncelli sparato nello schermo, con sotto una didascalia "L'ultima intervista"... ho detto subito "Come L'ULTIMA... che è successo?". Mi sono lanciata sul Mac acceso e ho digitato il suo nome.... eccola lì, la notizia che non vorresti mai leggere.
    Lo hanno detto spesso, Simoncelli era il sole... lo è ancora, di sicuro. Mi ha commossa oltre misura, proprio come è capitato e sta capitando a te. E stamattina venendo a lavorare, guardavo il sole e mi dicevo "Com'è possibile che lui non lo possa vedere più? Ieri mattina si è alzato, ha fatto colazione... di sicuro non sapeva che sarebbe stata l'ultima volta, perchè a 24 anni hai ancora una vita da vivere e nel suo caso tanti, tantissimi km da fare!"
    Triste, che più triste non si può!

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  4. Condivido tuto quello che hai scritto.
    Non mi succede spesso, soprattutto per dei personaggi famosi, ma ieri alla notizia della sua morte ho pianto.
    Era simpatico, solare, allegro, aveva solo 2 anni in più di mia figlia.
    Senti le sue parole, piene di entusiasmo, di energia...e poi in un attimo non c'è più. Non oso immaginare il dolore di sua mamma, della sua sorellina....che triste!!!

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  5. @Vete: sì, l'incidente è stato veramente brutto... E se pensiamo che lì, a bordo pista, c'era anche la sua fidanzata... Mamma mia, credo che sciagure così cambino la vita per sempre...

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  6. @Marta: sì, anche il mio animo comunista non mi fa 'sentire' di più una perdita solo perchè si tratta di un personaggio famoso. Però questa volta è stato diverso, e davvero non capisco perchè.
    Anch'io ringrazio spesso la vita, ma oggi ho tutti i sensi potenziati. E sono anche particolarmente sensibile a quello che mi racconta la gente.
    Direi che fermarci un attimo a riflettere sulle cose importanti sia d'obbligo, in certi casi.

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  7. @Libby: grazie cara, mi fa piacere che il mio post ti sia piaciuto. L’ho scritto con gli occhi gonfi, di getto, seguendo l’urgenza di mettere per iscritto una serie di sensazioni che mi attanagliavano. A volte alcuni eventi mi hanno lasciato un po’ indifferente, questa volta non è stato così, e me ne stupisco ma credo che sia questa la reazione giusta, non l’indifferenza. Simoncelli era l’anti divo, un ragazzo semplice, che arrossiva di fronte a domande un po’ imbarazzanti dei giornalisti, sempre però disponibile a stare al gioco, autoironico… Gentile. Un ragazzo gentile è un dono, ormai sono tutti così arroganti (parlo di quelli che ci propinano in tv). Lui non vedrà più il sole, né le nuvole, è vero.. Però noi sì. Apprezziamolo, chissà che anche i problemi che abbiamo si ridimensionano. E’ una possibilità, direi di non lasciarcela scappare. Ti abbraccio.

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  8. io adoro il la motoGP ,seguo sempre le corse.
    Vale è il mio mito ma Sic lo stava diventando perche era davvero una persona genuina,il mio titolare lo conosceva da anni.
    sono rimasta cosi male,non riuscivo a capire.

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  9. ah scusami prxt volevo anche dirti che la penso come te..
    ieri quando è successa questa bruttissima cosa
    mi son fermata a ragionare.piu di altre volte.

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  10. No scusa,stai scherzando?
    Paragonare la morte di un pilota con quella di un muratore?
    Quel povero cristo che lavora dieci ore al giorno (e magari pagato otto),facendosi un fondoschiena come una capanna non ha nulla a che vedere con un ragazzino che corre in moto,viene strapagato,e magari si diverte pure!
    Non è la morte bianca di un operaio che muore per le esalazioni di una cisterna,che non ci dovrebbero essere,non è la morte di un poliziotto che fa il suo dovere e ci lascia la pelle per 1600 euro al mese.
    E' la morte di uno come quel pirla di tarricone (la minuscola è dovuta),di uno che cavalva un missile con due ruote a 300 all'ora per far divertire degli altri idioti che lo guardano sperando nell'incidente.
    Che puntualmente è accaduto.
    Perchè ricordiamocelo:la gente i gran premi li guarda per quello,non per vedere chi vince.
    Certo magari è contenta se vince il proprio idolo,ma ha un vero e proprio orgasmo se si ammazzano in dieci in un groviglio di lamiere.
    Ti sei mai chiesta come mai in autostrada ci siano sempre delle gran code sulla corsia opposta a quella dove si è accartocciato qualcuno?

    P.s. Stesso dicasi per le cosiddette missioni di pace;in America (paese che disprezzo) se ti abbattono con tanto di aereo sei un idiota,in italia un eroe.
    Scusa per il post logorroico
    Alex

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  11. @luna: anche a me non succede praticamente mai. Per questo mi ha stupito, perché in fondo io non seguo la formula uno… Un po’ mi ero commossa anche quando è morto il ciclista all’ultimo giro di Italia o Francia, non ricordo. Anche lì avevo subito il contraccolpo, ma questa volta è stato più intenso, più ‘esplosivo’, un po’ come più violento è stato l’impatto… Un ragazzo dolce e solare, autoironico… La mamma, il padre, la sorellina, la fidanzata che era a bordo pista… Mamma mia, roba da rivalutare tutta l’esistenza…

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  12. Mi complimento geme anche qui per le tue parole ed il tuo discorso che mi trova concorde al 100%....
    Mi dispiace immensamente che una vita giovane si sia spezzata indipendentemente dal fatto che fosse famoso o meno....ovvio facendo uno sport simile ti assumi le responsabilità del pericolo che ne deriva....ma come al solito non vai mai a pensare che "potrebbe succedere a te"....forse è quello l'errore principale....
    seguendo le tue riflessioni,sai cosa fa paura a me della morte?il dolore...
    non ho paura della morte in sè perchè io la considero solo una fase naturale del ciclo vitale, una sorta di passaggio da quest'esistenza ad un'altra....
    ma il dolore che potresti provare quello sì, mi fa paura e riesco ad accettarlo con fatica....

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  13. @Alex: scusa Alex, la tua polemica perdonami ma mi sembra completamente fuori luogo.
    La mia era una riflessione sulla morte, e sulla vita.
    Sulla vita che si apprezza di più quando in qualche modo una morte ci lascia il segno, a prescindere da chi sia, perchè ci mette in contatto con la nostra anima.
    Per me un lavoro è un lavoro, e lo rispetto come tale.
    Non di più in base a quanto si guadagna, ovvio.
    Non di meno.
    Io non ho le palle per fare la pilota, e nemmeno per andare su un ultraleggero, e nemmeno per scalare una montagna, e se è per questo nemmeno per salire su un'impalcatura perchè soffro di vertigini...
    Ognuno fa la vita che vuole e che può, è il massimo segno di rispetto per il prossimo.
    In che momento ti è sembrato che io abbia 'incensato' Simoncelli perchè è un personaggio pubblico?
    Io ho parlato di una mia reazione che mi ha sorpreso perchè in genere la penso come te, cioè penso che morire prendendo tanti milioni sia diverso che morire per 1000 euro o meno.
    Ma la morte è uguale per tutti.
    Hai letto 'a livella', di totò?

    A me gli incidenti hanno sempre terrorizzato, e pensare che la gente guardi i gran premi per vedere un incidente mi fa ribrezzo. Non ho motivo di pensare che non sia vero quello che dici, ma non è così per tutti. A me i gran premi fanno venir sonno, non li guardo.
    Ma per Simoncelli la moto era la sua vita, la sua passione, era quello che gli piaceva fare.
    E io sono certa che in fondo sapeva a cosa andava incontro.
    Se io morissi facendo quello che mi piace fare, chessò, se io morissi leggendo un libro bellissimo... morirei con la coscienza a posto, ma questo mi rende migliore di uno che muore andando in moto?

    Le missioni di pace sono un po' diverse, quelle non le condivido affatto, ma ideologicamente.
    Nella realtà, un uomo che muore è un uomo che muore.

    Poi possiamo approfondire le ragioni, ma non è che si muoia diversamente...

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  14. @lali: sì, io credo che se un evento ci scuote, ci fa soffermare un attimo a riflettere, ci fa rimettere in discussione qualche aspetto della vita da tempo trascurato, ecco, se avviene questo, almeno non è successo invano. E lo so che non puoi andare a dire a sua madre che grazie alla morte del figlio tanta gente ha ripreso in mano le sorti della propria vita… ma insomma… non lo diciamo, ma facciamone tesoro. Non voglio sembrare stucchevole, sia chiaro. Voglio solo rendervi partecipi delle mie riflessioni e dei miei sentimenti nei confronti di questo evento.

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  15. non sei affat stucchevole anzi hai scritto quello che pensi e cio che ti ha lasciato questa brutta perdita,Marco era davvero yun bravo ragazzo,ovvio che è un mestiere pericoloso lui ha avuto sfortuna è stato investito.
    mi spiace che ci sia gente come questo tale alex (la minuscola è dovuta) perche non ha capito un caxxo di quello che pensa la gente.
    quandio io guardo la motogp non lo faccio sperando quialcuno cada MA SIAMO FUORI?
    boh non ho parole.

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  16. @B: grazie cara, non pretendo certo che siano tutti d'accordo, ho solo espresso quello che ho sentito in questi giorni. Tante volte sono rimasta quasi indifferente, riservando tutto il mio dolore alle persone care, a coloro che conosco davvero e che da un momento all'altro vengono a mancare. Questa volta è stato diverso. Perché? Boh. A saperlo!! Forse perché sto invecchiando, e si sa che la vecchiaia ci fa guardare la morte in modo diverso. O forse perché sto imparando a non odiare la mia vita, e questo mi rende più attaccata a questo mondo. Se uno sceglie di fare mestieri audaci, si assume il rischio. Lo so, lo sappiamo tutti. Ma, come ho scritto ad Alessandro, non è che si muoia diversamente. Non è che i tuoi cari soffrano meno. Non è che la tua fidanzata piangerà qualche lacrima in meno.
    Per il dolore, è vero, l'idea di soffrire paralizza anche me. Ma almeno avrei tempo di dire a chi amo, ancora una volta, che lo amo. Morire all'improvviso, secondo me, è più traumatico, perché interrompe tutto...

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  17. @Lali: spero che Alex voglia spiegarci meglio il suo pensiero.
    Sono sicura che si sia espresso male....

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  18. anche io penso che al di la del lavoro, della fama, una morte sia una morte...e come tale mi ha sconvolto davvero tanto...considerando poi che andando oltre il fenomeno mediatico era cmq un ragazzo giovane, con una vita davanti...
    Spero che lassù riposi davvero in pace....

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  19. @Cenerentola: ci sono eventi che ci toccano più di altri. Non c’è un reale motivo, la reazione è del tutto irrazionale, però succede. Sì, speriamo che riposi in pace, speriamo che il suo piacere nel ‘superare il limiti’ sia soddisfatto ora che è lì dove non esistono limiti….

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  20. Ok vediamo di capirci attimo.
    Innanzitutto la maiuscola MI E' DOVUTA.
    Non tanto perchè io sia un divo o altro:semplicemente perchè ho il coraggio di metterci la firma e sopratutto di non nascondersi dietro il buonismo che ormai impera ovunque.
    Questo è quanto per quello riguarda la signora o signorina Violalali.
    Sono d'accordo sul fatto che si muoia bene o male allo stesso modo (io spero sempre mi capiti nel modo più indolore possibile),e che per i parenti prossimi che tu sia famoso o meno non cambia molto.
    Quello che mi urta tremendamente è tutto il retroscena di pianti isterici,polemiche e retorica sulla morte di un pilota.
    Sapeva quello che faceva (spero) ha giocato e ha perso.Sicuramente sua madre (con tutto il rispetto) era sempre in ansia ogni volta che correva e la sua fidanzata,ne a aveva una? scusa la mia ignoranza...,pure.
    Ma se pensi che la gente guardi il gp e simili per la gara...ti sbagli di grosso.
    Alex

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  21. Ps scusa per eventuali errori ma la dilsessia è una brutta bestia.

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  22. Trovo che il commento di Alex sia un pò fuori luogo, ma forse ho capito male il suo concetto. Sta di fatto che è morto un ragazzo di 24 anni. E' solo questo il punto, un ragazzo che davanti a sé aveva tutta la vita, tante opportunità, tante cose da fare. Ecco, a me la morte delle persone giovani sconvolge per questo, per quel senso di incompiuto...

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  23. Credo che, per quanto espresso con molta rabbia, non so dovuta a cosa, quello che dice Alex non sia del tutto sbagliato. Nel senso che e' vero, ci sconvolge la morte di una persona strapagata mentre non ci sconvolge allo stesso modo la morte di un operaio che magari lavora al nero, o magari, per fare un esempio di pochi giorni fa, la morte di 5 donne di cui una incinta che cucivano per pochi spiccioli. E' lo stesso che io ho scritto ieri,su fb, e poi ho cancellato per non urtare la sensibilità altrui ed evitare polemiche. Io lui nn lo conoscevo come ho detto sopra, simpatico ok, però non sapevo chi fosse. Vedere l'incidente al tg e' molto toccante ma trovo davvero stucchevole, ad esempio, la marea di link addolorati su fb, nemmeno fosse il nostro migliore amico. Sarà, queste cose le sopporto poco anche io.Poi resta il fatto che e' una persona giovane e dispiace sempre.solo

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  24. Sui motivi per cui uno guarda le moto, non lo so. Io non l'ho mai considerato uno sport, quindi non capisco..non credo che uno lo guardi sperando di beccarci il morto...però e' anche vero che sanno, i motociclisti, del rischio a cui vanno incontro.

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  25. @Alex: la maiuscola è dovuta a tutti, anche a Taricone, che sinceramente non so cosa ti abbia fatto di male… Secondo me hai frainteso il senso del mio post, o più probabilmente sono stata io a non sapermi spiegare bene. Io non ho detto che la sua morte sia stata inaspettata e che abbia più valore della morte di qualsiasi altra persona, famosa o non famosa che sia. Io ho detto che, inspiegabilmente, questo evento mi ha scosso in maniera particolare, e del mio turbamento ho voluto parlare. Ho parlato del mio occhio diverso, stamattina, di guardare il cielo, di guardare le facce della gente. E’ possibile che a qualcuno capiti dopo la perdita di un caro, quando la morte lo coinvolge più da vicino, ma a me è capitato ieri, e non so spiegarmi il perché. Ho fatto una riflessione sulla vita, sulla morte, sull’attenzione a quello che in genere diamo per scontato. Non ho certo fatto un panegirico.
    Non sono per i clamori eccessivi, credo si capisca da quello che scrivo.
    Comunque sono abbastanza ingenua, penso che quelli che guardano il moto gp e la formula uno lo faccia per la gara. Beata ignoranza…

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  26. @Marta: cara, leggi quello che ho scritto ad Alex qui su. Non c'entra niente chi era o chi non era.
    Avrebbe potuto essere mio cugino, un vicino di casa, un soldato del Darfur, un pacifista degli indignati, uno qualunque.
    Io ho parlato della morte, e questo è stato lo spunto che mi ha spinto a pensare alla vita, a quello che ci circonda, al nostro approccio alle cose che diamo sempre per scontate.

    Per chi guarda le gare in tv, non so cosa dire, a me ripeto non interessano, ma non mi interessano molte altre cose, non per questo non ho piacere che qualcuno sia appassionato...

    Mi sembra si chiami libertà, non so...

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  27. @Sonietta: il punto del mio post, a dire il vero, era la morte. Era il contraccolpo che la morte di qualcuno può avere sulle nostre vite. Era l'osservazione del mondo intorno, quando un evento ti spinge a pensare che non siamo immortali, a prescindere dal nome e dallo stipendio che abbiamo.
    Mi sono espressa così male? Può essere...

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  28. infatti il tuo post e' abbastanza chiaro, parte da un evento per arrivare a una riflessione generale....

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  29. Sai perchè non ci rendiamo conto del senso della vita?
    Perchè la diamo per scontata.
    Quando ci sono accadimenti che ci fanno riflettere, per un attimo riusciamo a vedere davvero.
    Poi, come sempre, torna la routine e tutto torna ordinario, noi smettiamo di vedere e ci limitiamo a guardare.
    Fino alla prossima volta e finchè avremo la possibilità di farlo.

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  30. bellissimo post. come te la sua morte mi ha sconvolta. stavo guardando il moto gp e vederlo steso sull'asfalto mi ha fatto venire un morso allo stomaco. Come è possibile? eppure non lo conoscevo...ma mi unisco al dolore di tutti e della sua famiglia. un abbraccio. cia sic.

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  31. @Amore_Immaginato: sono d'accordo con te. Tutto quello che abbiamo e che siamo, lo diamo per scontato, certi che quando vorremo sarà tutto a nostra disposizione.
    Poi arriva un evento (che non è uno qualsiasi, perchè di notizie di morti ne abbiamo praticamente tutti i giorni), dicevo, si arriva ad un evento che in un certo senso ci desta dal torpore.
    Spero di rimanere sempre così grata.
    Spero di rimanere sempre con gli occhi così spalancati sulla realtà.

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  32. Sai cosa mi lascia l'amaro in bocca? che ogni volta che muore qualcuno, non ci si limita a piangere per la persona che è venuta a mancare, ma si devono fare sempre mille polemiche.
    Io domenica ho visto in diretta l'incidente e non stavo guardando sperando che succedesse la tragedia. Ho pianto per quella vita spezzata, così giovane. Lui sapeva di correre rischi ogni volta che gareggiava, lui guadagnava tanto, ma questo è una colpa e quindi si meritava di morire? credo proprio di no.
    Io piango per un giovane che non c'è più, indipendentemente di chi fosse!

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  33. Dirò un'ovvietà, ma per la mamma e il papà o la fidanzata di Simoncelli il fatto che lui guadagnasse un bel po' di quattrini per divertirsi non allevia la sofferenza della sua perdita. Fortunatamente la morte ci rende tutti uguali da questo punto di vista, non c'è stipendio al mondo che possa compensare il valore di una vita.

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  34. @Poggy: io ero in bagno a prepararmi per andare a pranzo fuori. E ascoltavo la radio...
    Sono rimasta di sasso. Non si sapeva ancora se fosse morto o meno, ma dentro di me si è mosso qualcosa. Un disagio, una frattura. Non so.
    Che brutto...
    Riposi in pace.

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  35. @Luna @Vete: secondo me la morte pareggia tutte le differenze sociali ed economiche e culturali che si sono avute eventualmente in vita.
    Questo però non vuol dire che siamo TUTTI uguali, nel senso che la gente che si fa voler bene per qualche motivo resta più a lungo nei cuori.
    Non invento niente, eh?
    Lo diceva anche Foscolo nei suoi Sepolcri.

    Madre Teresa di Calcutta si è fatta amare, Sandro Pertini si era fatto amare, molta gente muore avendo avuto un ruolo nella vita della gente, da vicino (madre, fidanzata, sorella) o da lontano (pubblico televisivo).

    Oltre a questi personaggi, ce ne sono poi altri che entrano nelle nostre case tutti i giorni con la tv, che non ci cambiano la vita, ma ne fanno in qualche modo parte.

    La morte di ciascuno di essi può lasciarci completamente indifferenti, può dispiacerci, può renderci felici (non so come si possa essere felici della morte di un uomo, ma vabbè sento in giro che si può) e può scuotere la nostra anima.

    Simoncelli non mi era niente, e il moto Gp nemmeno lo guardo. Però quelle poche volte che l'avevo visto in tv, e che l'avevo sentito parlare, invece di provare il solito rigetto che provo per i personaggi sportivi o per i divi idioti, mi era stato simpatico. Era un ragazzo a posto, uno con cui mi sarei andata a bere una birra al pub.

    E la notizia della sua morte mi ha toccato.

    Del lavoro che faceva e dei suoi soldi a me non interessava niente prima, e tanto meno può importarmi qualcosa adesso..

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  36. Prxt cara tu ti sei espressa benissimo,si capisce che questo è un post di riflessione tra l'altro su un argomento che fa parte della nostra vita.
    qui carissimo Alex non si tratta di fare del BUONISMO..non centra proprio niente.
    Marco era un ragazzo di sani principi (il mio titolare lo conosceva benissimo e mi parlava spesso di lui)
    per Taricone mi è dispiaciuto ma non è stato uguale a domenica,ho provato davvero dolore.
    Prxt voleva dire che lei dopo domenica ha riflettuto sulla vita,sulla morte.e che le è dispiaciuto SINCERAMENTE per Marco.
    probabilmente dai 27 anni in su si pensa di piu a tuti gli aspetti della vita..

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