18 aprile 2012

LA VITA MATRIMONIALE


Ieri sera io ed SF, scattanti come faine in crisi ipoglicemica, ci siamo recati in parrocchia per il penultimo incontro del corso prematrimoniale.
Vi avevo promesso un post sull’argomento, ed eccomi qui: spero solo di riuscire ad esprimermi bene, chè sono stanca e debilitata e magari mi mancheranno le parole giuste.
Allora…

Vi ricorderete tutti, immagino, che da circa un anno sono diventata credente, e cattolica praticante. Questo è un assunto che è doveroso fare, perché altrimenti uno, leggendo quello che scriverò, potrebbe pensare che io sia la solita prevenuta sui preti e sulle faccende di chiesa. E invece no. Non sono prevenuta per niente. Però, è doveroso specificare anche questo, non sono nemmeno minkja.
Non è che uno che trova la fede religiosa si deve per forza spappolare il cervello! Anzi, dal mio personalissimo punto di vista, avere fede amplifica i nostri talenti e acuisce l’intelletto.
Quindi io ora sono acutissima…

(Vabbè, quando smettete di ridere, potete ricominciare a leggere….)

Dicevo, ho iniziato a frequentare il corso prematrimoniale con la predisposizione neutra che in genere si ha verso l’ineluttabile. Sta cosa si deve fare per forza, quindi inutile opporsi. Impiegamo le energie, invece che per criticare a priori e sparare fango, per prendere il buono che la cosa può darci. Ci dovrà pur essere del buono, no? Questo è sempre il mio presupposto di base: ogni evento della vita porta con sé dei lati positivi, l’importante è rimanere lucidi per riconoscerli.

SF all’inizio era più sullo sco.glionato andante, ma curioso anche lui di vedere ‘cosa succede’, chè la vita spesso ci sorprende, è stato un ottimo compagno di viaggio.

Al primo incontro, pareva di essere al mercato del pesce, senza il cattivo odore però. Eravamo 23 coppie, in più c’erano famiglie del gruppo famiglia, il sacerdote, ed altri figuri non meglio identificati che facevano numero. E ci hanno accolto offrendoci la cena cucinata da signore della parrocchia. E’ stata una serata bellissima, divertente, rumorosa come piace a me, e poi abbiamo mangiato prelibatezze che ancora al pensiero mi viene l’acquolina. Ma la vera perla della serata è stata la fortuna che abbiamo avuto, io ed SF, a sederci nelle tavolate vicino ad alcune coppie di emeriti sconosciuti che presto si sono rivelati al 100% affini a noi, al nostro umorismo, ai nostri argomenti. O eravamo noi affini a loro? Poco importa, fatto sta che da quella prima serata, fino a ieri sera, il gruppetto formatosi durante quella prima cena è rimasto solido e affiatato, e costituisce, tuttora, il lato più bello della faccenda. Lo dimostra il fatto che tutti facciamo fatica a resistere ad un’ora e mezzo di corso, ma tutti noi poi rimaniamo fuori dalla sagrestia a far chiacchiere fino all’1 di notte… anche chi non ha ancora cenato, anche quando faceva un freddo suino, sempre insomma.
Bellissimo, tanto che stiamo pensando di mantenere l’appuntamento del martedì anche dopo che il corso sarà terminato, incontrandoci a casa ora di uno, ora dell’altro, ora a bere qualcosa fuori.

Ma parliamo di cose serie.
Delle 23 coppie di quella favolosa prima sera, ieri (ad un incontro dal termine) eravamo in 12 coppie.
La prima sera tutte le coppie erano formate da due persone, ieri sera almeno la metà era spaiata (l’altro/a si è dato alla macchia, e solo uno va in rappresentanza).

La voglia di vedere cosa succederà, a me personalmente, è passata.
E sapete perché?
Volete indovinare?
No dai, ve lo dico io.
Perché NON SUCCEDE MAI NIENTE.
Potremmo definire queste chiacchierate: il nulla.

E questo mi permetto di dirlo adesso, col senno di poi, perché proprio ieri pomeriggio, tornando a casa dal lavoro, ripensavo a ciò che mi aveva lasciato il corso in termini di conoscenza (nel senso di nozioni) e in termini di emozioni.
E non mi veniva in mente nulla. Non mi ricordavo nemmeno l’argomento delle varie serate.

E questo mi ha fatto paura, perché per me che mi emoziono pure a vedere una goccia d’acqua che ‘cammina’ sul vetro della finestra in un giorno di pioggia, o a sentire il suono dei clacson negli incroci all’ora di punta, la mancanza di reazione emotiva indica che davvero non si è prodotto nulla. Si è solo fatto scorrere il tempo.
Diciamo che nel primo incontro dopo quello della cena (quindi il secondo incontro) si era già detto tutto, le altre giornate sono state una noiosa, lenta, superflua ripetizione di quegli unici due concetti ripetuti poi fino allo svenimento.
Li volete sapere?
Eccoveli:
1)       Il matrimonio è una cosa difficilissima da portare avanti, e senza la presenza di Dio nella coppia si è destinati alla separazione.
2)       Non siete obbligati a sposarvi in chiesa, ma ora che lo fate, sono poi caxxi vostri perché NESSUNO potrà dividere ciò che Dio ha unito.

Poi potete cambiare un po’ l’ordine della parole, il tempo dei verbi, la punteggiatura… ma il senso è questo.

Uhm. Doppio uhm.

Grazie che me l’hai detto. Mo’ me lo segno.

Ma le gioie della famiglia e della condivisione? L’amore che supera tutti gli ostacoli? Com’è che ci siamo trovati a parlare un’ora e un quarto di quanto sia difficile, e un quarto d’ora a lezione, sì e no, di quanto sia anche bello farsi una famiglia? E allora io sono sciocca a pensare che senza il mio amore tutto sarebbe moooolto più difficile, e ad essere felicissima del sì che stiamo per dire in primo luogo l’uno all’altra?
Ha davvero senso, in un corso prematrimoniale, ripetere che se non ci lasceremo sarà solo perché abbiamo scelto il rito religioso?
Mah.

Comunque questi concetti sono ripetuti in maniera così blanda e, come dicevo, superficiale, che non mi hanno scalfito minimamente. Penso che il tempo che sto dedicando a questo argomento scrivendo questo post sia il tempo maggiore che io abbia dedicato al pensiero dei concetti espressi al corso prematrimoniale, e con questo credo di avervi detto tutto.

Allora adesso scatta la domanda.
A tutti.

Ma non divorziare è così difficile?
Ma divorziare essendosi sposati con il rito civile è così facile?
E, domanda delle domande, cosa cambia tra uno che si sposa in chiesa per far contenti i genitori (il 99% di chi lo fa) e quelli che si sposano in comune, al momento del divorzio?

Ma, soprattutto: posso non pensare già al divorzio, ora che mi sto per sposare???????????????????????

Sono così felice di passare il resto della vita con SF, e convinta della scelta che abbiamo fatto!!!
E cosa credete, che di problemi grandi non ne abbiamo avuti?
Chi, al giorno d’oggi, arriva al matrimonio completamente a digiuno delle difficoltà che ci saranno, memore di quelle che magari hanno già superato?

Non so. Forse parlo da donna adulta e responsabile, forse due ventenni non se l’aspettano che non sarà tutto rose e fiori.
Ma nel nostro corso erano tutti conviventi da anni, un paio di coppie avevano già dei figli… I problemi li conosciamo, no?

Quando vi siete sposati voi, cosa vi aspettavate dal matrimonio? In cosa vi ha deluso? In cosa invece vi ha stupito positivamente?

‘mazza, quante domande.
Ma rispondete numerosi, facciamo che ‘sta scintilla di riflessione non si spenga, ma generi una bella fiamma... 

54 commenti:

  1. Dunque, partiamo da un presupposto: l'unico matrimonio "legale" è quello civile. Quindi se tu decidi di sposarti anche con il rito Cattolico, non ti preclude il divorzio. La differenza sta nel fatto che se divorzi, per la Chiesa (che proclama il perdono e la carità) sei peggio di uno stupratore di bambini...

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    1. oddio Sonia, ho letto il tuo commento dopo aver scritto il mio, mi sono quasi strozzata dal ridere... ma quanto hai ragione!

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    2. @Sonietta: ma infatti io non capisco una cosa. Dio perdona molte cose per un'opera di misericordia. No? Sbaglio? E allora dato che il divorzio porta con sè un già così grande carico di dolore e sofferenza, ha davvero senso caricare anche di questa 'responsabilità'?
      Mi spiego: ci sono casi in cui il divorzio è davvero l'unica soluzione. Ma chi, oggettivamente, si sposa con il rito civile perchè pensa che sia più facile mollarsi?
      Con rito civile si sposa chi non ha interesse a celebrare in chiesa, e c'è molta più coerenza in questo gesto che non nello sposarsi in chiesa e poi non metterci più piede per il resto della vita. Dio? Dio chi??!
      Non so perchè abbiano voluto girare così la frittata...

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    3. @Libby: ahahah Libby, se poi pensiamo che lo stupro dei bambini è una pratica nemmeno tanto sconosciuta al mondo ecclesiastico... :-(

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    4. Io mi sono sposata in Chiesa perchè Stefano, credente e praticante convinto, teneva alla "consacrazione" della nostra unione davanti a Dio. Quindi mi è toccato il rito del corso prematrimoniale. Sorvolo sulla mia esperienza perchè è stata pessima, perchè siamo stati tacciati di essere dei peccatori senza Dio in quanto conviventi e molti già con figli (il Nanetto era ancora in viaggio). Risultato? se già prima stavo lontano da tutto quello che è legato al mondo cattolico (nota bene, non sto dicendo che non credo in Dio..), oggi non mi vedono neanche in fotografia....

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    5. Sonietta, anche SF quando si è cominciato a parlare di matrimonio voleva che ci si sposasse in chiesa, ma io, che all'epoca ero atea FEROCE, l'ho mandato a ca.gare più volte perchè non percepivo in lui la fede, ma la voglia di 'mantenere la tradizione'.

      Però una volta, sempre prima della mia conversione, mi ha detto che per lui promettermi amore eterno davanti a Dio dava alla nostra unione un che di sacro, dava maggiore importanza. Non so, a me la spiegazione non aveva convinto per niente, ma ora mi rendo conto che per pensare questo evidentemente anche lui crede in Dio, forse è solo che non se ne è ancora accorto bene.

      I preti, e mi spiace dirlo, non sono LA RELIGIONE. Basta leggere il vangelo e lo si capisce.

      Tu fai bene a fare come ti senti, tanto se poi un giorno cambierai idea te ne accorgerai da sola, e anche in quel caso ti comporterai di conseguenza... :)
      Un abbraccio.

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  2. Direi che l'argomento è molto interessante. Partiamo da un concetto... io mi sono sposata solo con rito civile e sono divorziata!!!! Da qui potresti subito pensare "Acciderboli, vedi che hanno ragione!". I miei genitori hanno festeggiato 38 anni di matrimonio venerdì e si sono sposati in Comune, anzi, mio papà è pure ateo non batezzato e mia madre cattolica non praticante. Credo che l'unione davanti a Dio, sia importante per chi crede e per chi ha fede, è, forse, un aiuto in più, una marcia in più, ma per chi non crede, non è stato educato nella religione (come me ad esempio) o semplicemente non gliene frega un cavolo, sia solo una prassi che al fine del matrimonio non abbia valenza. Calcola che il 95% delle coppie si sposano in chiesa e poi di queste molte si separano comunque, quindi non credo sia il matrimonio civile a farci divorziare. Non so se mi sono espressa in modo chiaro.
    Quando al corso per fidanzati... posso dirlo chiaramente? E' una minchiata! Mi spieghi come fa un prete a dirmi come deve vivere una coppia di sposi? Come fa a parlarmi della gioia di avere una famiglia o dei figli? Cosa mi può insegnare, se non le preghiere??? Mah... io comunque non l'ho fatto e trovo sia una cosa totalmente inutile. Col tuo post me lo confermi, non fosse che hai trovato nuovi amici, non ti ha lasciato nulla!

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    1. Ci tengo a precisare una cosa, per amor di correttezza. Il prete ha parlato molto poco in questi incontri, più che altro hanno parlato uomini e donne del gruppo famiglia della parrocchia, sposati da più di 10 anni con rito cattolico, e che frequentano abitualmente la vita parrocchiale e le attività. Il sacerdote, che tra l’altro mi sembra una persona molto illuminata, ha avuto una dote grandissima: non ha mai avuto un cenno di disapprovazione, anche quando tutti gli ‘allievai’ parlavano della loro convivenza o portavano i figli al corso. I più scassapalle erano appunto questi quarantenni/cinquantenni sposati che invece di far trasparire l’amore per la vita che avevano intrapreso, hanno sempre messo l’accento sulle difficoltà e sulla sopportazione e sul fatto che sapere che Dio ‘vegliava’ sulla coppia li abbia tenuti uniti. E questa cosa mi ha abbastanza disturbato. Diciamo così, di amore io non ne ho percepito molto, ho percepito rassegnazione. Forse sono stati incapaci di esprimersi, chissà, magari erano solo molto timidi e si sono trovati davano 40 occhi curiosi… Però le coppie che si amano, Dio o non Dio, io le ho viste, e le ho sentite parlare, e ho guardato i loro occhi… E ti assicuro che si distinguono istantaneamente, e ti fanno proprio venir voglia di avere una relazione così. Delle coppie che hanno parlato al corso, invece, io non ho provato nessun senso di emulazione…….
      E, per il divorzio… a parte te (credo) io non conosco alcun divorziato che provenga da un matrimonio civile. In genere il primo è religioso (così sono tutti contenti), il secondo è civile (e il 99% delle volte sono tutti più contenti e vicini alla loro reale inclinazione).
      Secondo me, come dici tu, chi crede davvero è aiutato nel percorso, ha una spinta nell’anima. Ma queste sono cose che o si hanno, o non si hanno, di certo non si acquisiscono per induzione…
      E confermo: questo corso, a parte delle persone che spero diverranno amiche, non mi ha lasciato un bel niente. Che occasione mancata!!

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    2. dipende dalle regioni....i miei sposati in comune sono divisi, e ne conosco molti altri...perche' in toscana le unioni civili hanno superato quelle religiose... io mi sposerò in comune, nonostante la madre di ros ami la chiesa...e perche' non credo che sia giusto sposarsi in chiesa solo per far contenti i genitori, appunto..il matrimonio e' mio, e suo, siamo atei e trovo alquanto ipocrita sposarsi in chiesa..inoltre credo, come dice Libby, che un prete che ti racconta come amare il proprio compagno sia una contraddizione in termini!

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    3. Come dicevo a Libby, il nostro prete non ha parlato quasi mai, ma è sempre stato presente agli incontri. Lui ci spronava a far venire fuori degli spunti di riflessione, ma non ne sono venuti fuori perchè i tipi che parlavano all'inizio ci facevano addormentare. E dicevano grandissime banalità.
      Davvero, non c'era nemmeno la voglia di polemizzare, perchè sembrava non ne valesse la pena.
      Se due persone sono atee, la cosa più saggia da fare è sposarsi col rito civile. Io sono più che certa che le scelte coerenti ripaghino sempre.

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  3. Io non risponderò a tutte le domande perchè già sai come la penso su tutta la faccenda, dico solo che una volta in più penso che i preti sono solo dei gran manager che cercano di venderti Dio in tutte le maniere, che cercano di convincerti che lui sia la soluzione a tutto a questo mondo. E ancora nel 2012 i preti ci vogliono inculcare che se non vivi in grazia di Dio chissà quali disgrazie ti capiteranno, come se solo lo spauracchio di un Dio che ti punisce potesse fermare le persone dal fare le corna o maltrattarti o divorziare......Sono felice che più di tutto voi abbiate trovato altre coppie a voi affini con cui avete legato e di sicuro almeno alcuni di questi rapporti si consolideranno nel tempo!!!!

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    1. Ciao bella, sì sì, lo so già come la pensi, non serve che approfondisci.. Ahahah Vedi, la sera in cui si è affrontato il discorso della sopportazione dell’altro perché ormai te lo sei sposato davanti a Dio e caschi il mondo te lo devi tenere, io ho avuto un certo senso di fastidio pensando ad un’amica di mia madre che sono 40 anni che viene pestata di botte sistematicamente dal marito, ma ci resta insieme perché ‘il divorzio è una cosa brutta’. Ma poi penso che, oltre a questo, l’amica di mia madre dice che non lo lascia perché, con 4 figli (ora sono grandini, ma all’epoca di questi discorsi erano piccoli) non saprebbe di cosa campare (lui è un mezzo mascalzone, e la casa è tutta di lui, ma è grande da mantenere da sola senza soldi). Insomma, alla fine più che Dio credo che a tenerli insieme sia stato il fatto che lei non abbia mai avuto un lavoro. Però, dicevo, mi è venuto di fare polemica, ma erano tutti così addormentati e stanchi e svogliati, sia gli altri ragazzi che chi parlava, che mi è sembrato del tutto inutile. E forse lì ho sbagliato. Forse avrei dovuto dare un senso a queste serate. Infatti poi, usciti di lì, con le coppie con cui ci fermavamo, gli spunti c’erano eccome per confrontarci!! Boh. Io credo se Dio è DAVVERO presente nella coppia, corna e maltrattamenti e cose brutte non ci sono. Se ci sono, mi sa che Dio in quel momento è andato a farsi un giro da qualche altra parte, quindi non gli si debba più nulla…………

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  4. sai qual è stata la cosa più bella dei preparativi del matrimonio? il mio corso prematrimoniale, perché organizzato da un prete che non solo amava ciò che faceva ma sapeva parlare a tutti di tutto.
    Io dal matrimonio mi aspettavo quello che è, una relazione con la persona che amo, farcito da litigi riappacificazioni, figli e tanta volontà di farlo funzionare perchè secondo me non è vero che basta l'amore...bisogna lavorarci ogni giorno come in un progetto in cui si crede tanto!

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    1. Ciao, grazie per il tuo intervento. Credo che tu mi legga da poco, quindi forse non sai tutto il ‘pregresso’, ma la mia relazione è stata ostacolata in tutti i modi, da tutti i fronti, senza motivi reali e per il puro gusto di rompere il cactus. E solo grazie al nostro amore e all’impegno siamo riusciti a rimanere insieme, anche se di litigi ne abbiamo avuti (specie in passato) che la metà bastano… Ma abbiamo sempre trovato la strada per la riappacificazione, sapendo che le situazioni incancrenite sono poi le più dure da recuperare. Quindi meglio una sana discussione ora, che un finto accordo che nasconde crateri di incomunicabilità (minkja, con questa frase mi sento Andrea de Carlo… ). A me chi parla credendo quel che dice colpisce direttamente al cuore. Se nessuno mi ha colpito, non so, vuol dire che forse non c’era molta voglia di essere lì e condividere. E mi dispiace, perché di cose da dire, uhhhhhhh quante ne avrei!!

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  5. Ordunque ti parlo dal pulpito (non male per un filo buddhista) che si è sposato in comune,con la moglie vestita di rosso e con pranzo al ristorante cinese...cosa che,insieme al fatto di non aver battezzato i miei due pargoli,mi è valsa sia la semidefenestrazione sia la cancellazione totale dai ranghi della mia famiglia.
    Testamento incluso.
    Poco male del resto.
    Capirai quindi che i miei racconti sono di 2° mano;prevalentemente da parte di mia sorella,che ha abbandonato la chiesa e tutto ciò che ne consegue dopo i sacramenti della figlia,di un amico divorziato dopo pochi anni e di un altro che,tieniti forte,si è sposato con il "rito mozzo".
    In buona sostanza,oltre informare le giovani coppie dei doveri religiosi da ottemperare in caso di prole,a renderli edotti di quanto la chiesa ammette in tema di contraccezione e poco altro,tutto il corso verteva solo su una manciata di minuti in cui l'emerito docente chiedeva una donazione..a tariffa minima all'epoca di trecento mila lire.
    Quanto al rito mozzo si tratta di una pratica per far sposare in chiesa due persone di cui una non è cattolica praticante.Ai fini legali solo una è sposata davanti a Dio,l'altra è socio passivo.
    Se non è assurda questa....

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    1. Ale, quello che scrivi mi lascia abbastanza di stucco, anche se è vero che con le cose che si sentono in giro non c’è da stupirsi più di nulla… Da noi non si è mai parlato di soldi, né di rito mozzo, e nemmeno, udite udite, di metodi anticoncezionali. Sarà che eravamo tutti abbastanza stagionati, e che se riusciamo a rimanere incinte una volta prima della menopausa sarà già un miracolo, quindi il messaggio subliminale mandatoci era ‘provare provare provare’ (non so se mi spiego).
      Io vengo da una famiglia cattolica per tradizione, ma non praticante. Nessuno mi ha mai fatto pressioni per frequentare la chiesa, purchè non dicessi che ero atea. Io lo ero e lo dicevo, e giù a litigare in famiglia. Avevo già detto che mi sarei sposata in Comune, con una foga che ti spaventeresti (e si sono spaventati anche loro). E pensa che si erano convinti. Hanno detto: fate quello che volete, basta che vi sposate… La frase continuava con: così possiamo morire tranquilli, ma non l’hanno detto, solo pensato. Ora sono sconvolti che io vada a massa, credo non ne siano nemmeno contenti. Non so. Questo per dire che non si sa mai come accontentare la gente, quindi meglio non provarci nemmeno ma seguire le proprie inclinazioni. Io sto facendo così, tu hai fatto così. Quindi, va tutto bene. No? :- )

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  6. Posso astenermi dal rispondere, dato che convivo nel peccato e aspetto pure un figlio da uno che si era sposato in chiesa ed è separato?? Io il rito in chiesa, se mai mi sposerò (non che sia contraria al matrimonio anzi, solo che mi sta sulle palle pensare che per lui è il 2°), non lo avrò mai...quindi mi risparmio inutili corsi prematrimoniali e posso pure considerarmi - a detta di quelli del tuo corso - di più facile divorzio!! ;-) Detto questo, io credo a Dio e al giuramento davanti a Dio (sulla Chiesa e sua gestione stendo un velo perchè ci vorrebbe un post a parte) e soprattutto ti e vi auguro che il vostro matrimonio duri per sempre e non solo perchè è religioso!!!!

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    1. Pauline, ti rispondo al volo perchè sto scappando in riunione.
      L'augurio che mi e ci hai fatto è il più bello che abbiamo ricevuto finora, e che credo sia umanamente possibile ricevere.
      Mi hai commosso, e ho tutti gli occhi lucidi ora. Uffa.

      Grazie dal più profondo del cuore.

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    2. :-) Lo penso veramente....ma se mi dici così mi commuovo pure io...ma c'ho la scusa dell'ormone dai, se mi viene la lacrimuccia!! :-)))

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    3. Pauline, se tutte le persone vivessero nel peccato come te, questo mondo sarebbe un posto migliore. Io credo che dove ci sia scambio d’amore, lì c’è Dio. E se qualche prete fa fatica a capirlo, temo che il problema sia tutto suo. Ora state per avere un figlio, che è una grande espressione di amore e condivisione (per chi ha la fortuna di poterne avere, io ad esempio non lo so ma sono pronta a qualsiasi evoluzione). Io dico che non manca proprio nulla per essere felici per sempre, matrimonio o non matrimonio. Un abbraccio forte, ieri mi hai fatto commuovere di brutto e quando sono andata in riunione mi hanno chiesto cosa fosse successo… Mannaggia a te! Kiss

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  7. la parte sulla delusione ti arriverà via mail.
    x la parte sul divorzio sarò breve: non divorziare è difficile xchè il matrimonio non è una cosa facile, bisogna mettersi in testa quello. se parti con l'idea che 'siamo innamorati e sconfiggeremo tutti i mali', comincia a mettere pure da parte i soldi x l'avvocato.
    Ma se cominci l'avventura col presupposto che sarà un bagno di sangue, allora ci sono i presupposti xchè duri davvero x sempre.
    non so se avevi letto il mio post sul corso prematrimoniale, ti lascio comunque il link, così ti riassumo il mio punto di vista!
    http://thinkinpink24.blogspot.it/2011/03/preghiamo-insieme-fedeli-cari.html

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    1. Candy cara, una relazione è una realtà non colpita nella pietra, ma in continua evoluzione. La mia più grande paura è che, un giorno, SF si svegli, mi guardi e non riconosca più in me il suo grande amore. Questo pensiero mi devasta. Che possa capitare a me io lo escludo, e non perché sia migliore di lui (o peggiore, chissà) ma perché io so amare solo in un modo, che è totale, e davvero prima di mollare devo sbatterci la testa contro 1000 volte. E ancora continuerei a voler bene. Anche a fine storia. Al mio ex voglio ancora bene, anche se non lo sento più e mi ha mollato poco prima di sposarmi per sposarsi con un’altra… Per dire… Credo che a 30 anni suonati nessuno creda più che saranno solo rose e fiori, e al corso siamo tutti grandicelli,(diciamo che i miei 36 anni mi fanno essere fra le più giovani..) Non so se mi spiego. Però io faccio fatica a pensare, ORA, che la mia relazione sarà un bagno di sangue. Non ci riesco. Se penso a questo, mi passa il sorriso, e se mi passa il sorriso, lentamente mi spengo, e se mi spengo, è finita…
      Ho riletto il tuo post, ho visto che c’era anche il mio commento. Il venerdì sarà anche antipatico, ma anche il martedì ha le sue difficoltà… Da noi nessuno si è mai sbottonato sui ‘conflitti di coppia’. Non c’era slancio. Una palla, diciamo. Ma al cianuro non ho mai pensato. Ad avere sedie più comode, però, sì. Le panche senza schienale sono un supplizio…

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  8. Io ho terminato a marzo il nostro corso prematrimoniale e pur da credente partivo moooolto prevenuta. Pensavo: o trovo un prete scassaballe o le coppie di 60 anni che 'sappiamo tutto noi; se non siete credenti morirete'...ringrazio invece il cielo che la nostra sia stata un'esperienza illuminante, molto seria, un ambiente bellissimo, fatto di Testimonianze e Testimoni degni di essere ascoltati da credenti e non. Il penultimo incontro con uno dei preti della Parrocchia ci ha pure strappato due lacrime. Io sono depressissima che sia terminato;-((( Fortuna sei una persona intelligente e sensibile e saprai fare il meglio della tua coppia al di là delle cose assurde che vi han voluto propinare...che sciocchi>_< ciao:)

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    1. Ciao Liz, benvenuta nel mio blog. Vedi, io non mi aspettavo niente, ma in fondo al cuore ti giuro che desideravo quello che tu hai avuto: “Testimonianze e Testimoni degni di essere ascoltati da credenti e non”. Hai sintetizzato perfettamente quello che, da noi, non c’è. C’è noia. Rassegnazione. Passività. Cose dette tante per dire. Io sono attenta e ricettiva, non è che mi appisolo sulla sedia. Sono sul chivalà per vedere se arriva l’input giusto, se mi si desta qualche emozione, se mi nasce qualche sinapsi che vale la pena… Niente. E’ questa la delusione. Quando un’esperienza non ti lascia niente, ripeto, secondo me è una grande occasione mancata. Liz, io sono una ragazza molto fortunata, perché ho trovato un uomo che è più sensibile e intelligente di me, che riesce a dare alla nostra coppia (e a me stessa) un ampio respiro, e che sa starmi accanto nonostante tutti i miei cambiamenti. Le sciocchezze che ci hanno detto al corso, ti giuro, manco ce le ricordiamo più. Ciao!

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    2. Dici bene. Peggio di chi fa le cose tanto per farle ci sono solo le cose fatte proprio male! Io stessa prima di andarci mi sono redarguita e mi son detta "nessuno ti costringe; lamentarsi di fare una cosa è ben triste; le cose si fanno credendoci". Poi certo mi è andata bene:) Fa un po' impressione che una parte del percorso prematrimoniale dipenda molto dai 'Testimoni' che si incontrano sul proprio percorso; fortuna che la coppia oggi fa molto anche da sola. E confrontandomi con un'amica, atea, convenivamo che un percorso così lo vorrebbe anche per lei...un appuntamento di crescita per la coppia nella frenesia di tutti i giorni...coppia che deve imparare ad aprirsi ad altre coppie.

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    3. Sì, è stata data molta importanza in effetti all’apertura verso altre coppie, verso altre realtà. In questo il percorso mi è piaciuto molto, anche se poi ovviamente si cade nella chiusura. Non venivamo invogliati a VIVERE a 360 gradi l’esperienza della vita, ma a frequentare il gruppo famiglia della parrocchia. Ehm… mi sembra un po’ pochino. Io voglio essere spalancata alla vita, non ad un gruppo famiglia. Staremo a vedere. Forse con dei figli diventerà più facile. Chissà.

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  9. Ciao Little Rumor, purtroppo questa volta non risponderò direttamente alle tue domande perchè esperienza e vissuto non ne ho, però posso dirti che anche quando andavo a catechismmo (alle superiori, non quello dei bocia per interderci :)) gli argomenti trattati, dopo anni di catechismo, erano sempre gli stessi e trattati allo stesso modo. Quindi il dubbio/domanda che spesse volte mi sorgeva spontaneo era: Ma se il prete la domenica, quando vado a messa, mi dice/fa intedere che il messaggio di Dio, la sua Parola è sempre attuale e ricca di sfumature sempre nuove/diverse ed inaspettate io, nonostante tutta la mia buona volontà ed attenzione, faccio fatica a coglierle??? Non sarà forse che chi è portavoce della parola di Nostro Signore deve cambiare mentalità e approccio??? La scoietà cambia e si rinnova ogni giorno, perciò credo che anche chi porti nel mondo la Parola di Dio debba trovare nuovi metodi per renderla attuale e vivibile.
    Questo è il mio punto di vista personale; ora perdona ma devo lasciarti e, dal momento che non so se riuscirò a rispondere al tuo commento di risposta nel fine settimana, ti auguro già ora un buon week-end, ok?
    A presto, buona giornata, un maxi abbraccio Berty forever ;)

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    1. Ehi berty, mi mancava il tuo commento! ;) Anche tu hai centrato perfettamente il punto della faccenda. Il linguaggio che viene usato per ‘spiegare‘ il messaggio cristiano non è attuale, non è coinvolgente, e lascia totalmente indifferenti. Forse è per questo che tanti si staccano dalla Chiesa, perché non ha alcuna attrattiva. E’ ovvio che non mi aspetterei che facessero pubblicità, questo farebbe scappare ancora di più, ma andare un pochino più a fondo credo che si potrebbe. Così sembrano una serie di parole già sentite che non scalfiscono minimamente le coscienze. Un po’ come dire ad un bimbo ‘non fare il monello perché se no Gesù piange’. Deboluccia come spiegazione, non credi?
      Ma la fede sa trovare le sue strade, e a volte sono le più inaspettate. E ti dirò, il sacerdote non dà per forza valore aggiunto. Se hai il cuore spalancato, ti assicuro che la semplice lettura del Vangelo è illuminante. Io ne recepisco la forza travolgente tutte le volte, mentre prima mi scivolava del tutto…
      Buona giornata anche a te, e buon week-end. Il mio sarà pesante perché abbiamo da fare milioni di cose, ma sono sicura che andrà bene. Ciaoooo

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  10. Ma tu guarda.... senza volerlo ritrovo dopo... boh, dopo, PRxT, che sorpresona!!!
    Non so se tu ti possa ricordare un vecchio fan di prima della guerra (punica), forse sì, dato che a differenza di me non sei in età da demenza senile :-)
    Comque se proprio vuoi un aiuto (il chissenefrega è ammesso) ricorda se c'era qualcuno che avesse a che fare coi numeri primi, anzi, UN numero primo, anzi... contrai e ci arrivi. Di più, nin zò. Benritrovata. Benritrovatissima. (e anche se l'ho già detto, non smettere MAI di scrivere)

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    1. Ehiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!

      Che bellooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!

      Sei tornatooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!

      Oh mamma, questo sì che è un bel regalo!! GRAZIE! :)

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  11. Eh no, PRxT, siamo precisi... Sono io che ringrazio te. Un'accoglienza del genere manco George Clooney. O no? Anzi, tu guarda la memoria da elefante che ho... (mica solo la memoria) Un'accoglienza così manco la Dave Matthews Band :-)))
    Ragazzi, mi faccio paura da solo!!!
    Scherzi a parte (è una parola) sono davvero FELICE di averti ritrovata e un giorno o l'altro ti lascerò sotto lo zerbino l'indirizzo del mio blog. Certamente più "familiare" (soggetto al controllo da parte della famiglia) ma con un sacco di cose mie dentro (vedere per credere).
    A presto :-)))

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    1. In fondo al cuore io l'ho sempre sperato che un giorno tu tornassi su questi schermi...
      Che mme frega di George Clooney, quando ho ionni?? ;)

      In effetti alla Dave Matthews band riserveri la stessa accoglienza, ma non te la prendere... :)

      Se vorrai dirmi il tuo nuovo indirizzo, ne sarei contentissima. Se no, amen.

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    2. Ecco, ora funziona, dunque... Stavolta davvero conciso (spero)
      Forse non lo sai, ma io ho LX anni, e sono sposato da 34, sto con lei da 39 (ne aveva 16 ed ho quindi rischiato una condanna per pedofilia).
      Dopo soli tre anni separati (tribunale), dopo tre mesi riconciliati. Otto anni senza prole poi... pup... pum... due, a raffica. Non ti elenco difficoltà, ostacoli, ruggini, incomprensioni, liti, il fatto di essere arrivati a un pelo dal punto di non ritorno... beh, e se ti dico che MAI, nel senso di MAI prima ci siamo amati, desiderati, cercati... (scusa, ma devo censurare) come adesso? Ci crederesti? Il matrimonio, in chiesa, in comune, su una nave, su una mongolfiera, è qualcosa che nasce e vive di amore, ci si nutre. E questo Dio lo sa. E credo anche che sappia molto meglio di noi se in certi casi estremi sia o non sia davvero assurdo restare ingabbiati solo perché la promessa ce la siamo scambiata al suo cospetto. Dio non è fallibile (se uno ha fede). Chi ha scritto le regole lo è, alla grande certe volte. Questo mi aiuta spesso a non avere crisi di coscienza irreparabili o sentirmi in colpa più di tanto. Non cerco regole fatte a mia misura. Cerco di capire se sto comportandomi come si deve o meno.
      In vita mia, e non scherzo, ho trovato UNO solo, un monsignore, che avrei ascoltato per giorni interi senza perdere l'attenzione. E non tuonava coi presenti lamentandosi degli assenti. Non ci faceva sentire dei rifiuti umani perché fornichiamo, bestemmiamo, rubiamo, adoriamo il vitello d'oro. Ci faceva solo capire che Dio ci ama. In un modo che noi nemmeno possiamo immaginare, e diceva che c'è una sola cosa che possiamo fare: affidarci a lui. Tanto lo sa lui cosa possiamo o non possiamo fare. E non ho scritto DOBBIAMO. Io credo che, per giusto che sia, il Dio in cui crediamo sia soprattutto buono. E che ci consideri figli. Ti pare che ci metterebbe alla porta o non ci riaccoglierebbe se tornassimo pentiti di un errore? Mi riferisco a lui, non alla sua chiesa che, purtroppo, trovo si stia arroccando su posizioni spesso rigide e intransigenti, allontanando tanta gente senza mai chiedersi se in questa emorragia ci sia anche solo un minimo di responsabilità da parte sua.
      Per chiudere (e te pareva) due cose: prima di sposarci cosa credi ci chiedessimo io e lei? Ce la faremo? E se poi... E se poi, SE dovesse succedere, se avremo fatto il possibile con tutta la buona fede, divorzieremo. Rifiuto di pensare che Lui mi voglia ripudiare per questo.
      Secondo. Più che un augurio una previsione: tra quasi quarant'anni guardandovi indietro direte «non ci siamo mai amati tanto come adesso, anche se sembrava impossibile». Non c'è cosa più bella, credimi. Ed è questo, io credo, che darà soddisfazione a Dio. Non il vedere che due che non possono più sopportarsi lo facciano perché hanno firmato un contratto con un Suo rappresentante.
      :-) à bientot

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    3. Non . Avrei . Saputo . Scriverlo . Meglio.

      Mi viene da piangere.

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    4. Certo che se faccio piangere la gente è meglio che mi metta a coltivare asparagi ;-)
      Volevo solo dirti cose che sentivo... La prossima volta sarò un po' più sullo “scemo andante” come mi si addice

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  12. manco anch'io e vorrei dirti tantissime cose perchè sono sposata in chiesa senza aver mai convissuto, a settembre sono 5 anni con alti bassi ma felicissimi nel complesso, difficili con 2 grossi dolori affrontati insieme, tante lacrime, tantissime risate, tanta condivisione, spazio per i propri hobby. La fede o ce l'hai e io ce l'ho grazie a DIO o non ce l'hai. La chiesa come istituzione fa tanti sbagli, allontana la gente, potrei farne di esempi da tenerci un blog, e i corsi pre matrimoniali sono tutti uno diverso dall'altro, da noi si è parlato di Dio, ma anche di metodi anticoncezionali naturali che al massimo non funzionano (parola della ginecologa) e del fatto che nella piramide al primo posto c'e Dio al secondo il marito/moglie. Però una cosa l'ho sentita molto vera, le parole di S.Paolo "non lasciate mai che il sole tramonti sui vostri musi lunghi" non è facile ma in questo tempo io e E. non siamo mai andati a dormire arrabbiati, se si litiga si risolve prima della buonanotte. Dove vivi? Mi piacerebbe venire a lanciarti il riso!! giuro. love

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    1. Ciao Ilaria, quando nel tuo blog, a proposito delle donne che ti piacciono, ti ho scritto che io e te potremmo essere ottime amiche, non lo dicevo a vanvera. E infatti con questo tuo commento mi hai dato un’ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. La fede o ce l’hai o non ce l’hai, e credo che mai parole furono più sacrosante di queste. Io non l’ho avuta per 35 anni, mica un giorno! Ci sono letture meravigliose in cui si parla della famiglia, del coraggio di superare le difficoltà, ma anche di tutte le cose belle per l’anima che un rapporto solido può dare. Del riconoscimento che si dà al proprio partner come ‘persona che ci aiuta ad essere ciò che siamo’, e quindi massimamente degno di amore e devozione. Amore e devozione reciproca, nella libertà di essere se stessi. E’ questo che trovo nel mio rapporto, è per questo che ho deciso di sposarmi. Un amico mi ha detto che il corso mi ha annoiato perché si sono dette cose che già sappiamo e sperimentiamo, ma per molti giovani non è così. Molti sentono parlare di ‘rispetto e reciproca collaborazione’ (ad esempio) per la prima volta in un corso prematrimoniale. Mah. E allora vuol dire che sono stata molto fortunata io… Bellissima la frase di S.Paolo, la conoscevo già. E sono d’accordo al 100%. A parte che in questo periodo siamo così affiatati che ci risulta sin troppo facile, ma diciamo che è una cosa che cerchiamo di fare da sempre, seppur non sempre in passato ci siamo riusciti… Un abbraccio.

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  13. Mi viene da piangere. Ti avevo risposto in modo conciso nel mio stile (12548 righe) ma qualcosa non ha funzionato. Riproverò, uffa.
    Quanto al mio blog, ho scoperto che basta che tu clicchi sul mio nik e ci finisci dentro dritta sparata.
    Ma DEVO commentare il tuo post che, come al solito, rasenta la perfezione. riprovo

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  14. Certo che questo post (e i resoconti di molte amiche in merito ai loro corsi prematrimoniali) non fanno venire una gran voglia di partecipare... Forse sarà che non sono credente praticante, ma credo che siano molto più utili i corsi tenuti da psicologi, avvocati, sociologi, ecc. e non solo da parroci che in molti casi non sanno di cosa parlano e, come dicevi tu, non fanno che ammonire sulle difficoltà del matrimonio e sull'importanza della fede.
    In ogni caso, anche io come qualcuno sopra convivo nel peccato da due anni e ogni dicembre ricevo una cartolina della zia suora di lui che ci augura, insieme a un sereno Natale, di "trovare la luce" ;) Eppure la serietà con cui ci si impegna per costruire una famiglia non dipende da un giuramento, in chiesa o no, ma dalla maturità della coppia. O almeno io la vedo così ;)

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    1. Ciao Robin, benvenuta nel mio blog. Io credo che per chi non crede in Dio sposarsi in chiesa sia veramente un gesto poco vantaggioso. La coerenza in certi casi è fondamentale, e il matrimonio a mio avviso rientra tra questi casi… Come è stato detto già nei commenti, per chi ha fede la ‘promessa’ fatta davanti a Dio e la ‘benedizione’ dall’alto aggiungono un che di prezioso che potrebbe dare più valore al gesto. Ma quello che credo io è che l’importante sia fare le cose con senso di responsabilità. Credo che ciò su cui si debba puntare sia proprio l’aiuto in termini di comunicazione, fiducia, comprensione e aiuto, perché la vita è una cosa tanto lunga e creare le basi per una bella serenità potrebbe essere il segreto per non arrivare poi alla separazione. Dire: voi ora vi sposate davanti a Dio, ma sapete che un giorno dovrete spingere la carrozzella della persona che avete accanto? non mi invoglia all’amore. Puntarlo sul bene che ci si può fare in due in tanti anni, invece, ti fa vedere la malattia futura (eventuale) non come una croce ma come un nuovo e ulteriore atto d’amore verso una persona che ti ha donato la vita e a cui tu stessa l’hai donata. Tu non vivi nel peccato, tu vivi nell’amore. Vive più nel peccato chi ha promesso qualcosa davanti a Dio, e poi di quel giuramento si sta bellamente pulendo il deretano… secondo te tutti gli omini che vengono dalle donnette qui sotto il mio ufficio (sai, quelle donnette seminude che sono sul marciapiede molte ore al giorno e aspettano l’autobus lontano dalla fermata…) dove si sono sposati? Robin, io la vedo come te, è questione di maturità (non della persona singola, proprio della coppia).

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  15. scrivo la mia anche se in merito ne avevo parlato sul mio blog. Sono partita prevenuta e il corso ha confermato ciò che mi aspettavo, per cui nn sono rimasta delusa. Però è triste che un appuntamento che potrebbe essere una fonte di discussione interessante sia gestito un po' così. A noi non hanno parlato tanto di cose tipo "solo il matrimonio in chiesa è destinato a durare" ma hanno detto tante altre ovvietà. L'unica cosa positiva è stata che almeno non abbiamo cambiato idea ahahah

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    1. Ciao Vete, mi ricordo che ne avevi parlato anche da te!
      E’ un peccato, sì, che non si sia riusciti a dare un senso più grande a questo momento di incontro in cui davvero ci si poteva confrontare e si poteva andare al nodo delle questioni. Un covo di ovvietà, è questo che è. Hai detto bene. Ma da noi ci si è concentrati soprattutto sulle difficoltà. Cioè, ovvietà ma partendo dalle difficoltà. Na passeggiata de saluteee!!! Vabbè, anche noi siamo contenti di non aver cambiato idea nonostante tutto, nemmeno quando un sacerdote di una parrocchia vicina, che è venuto a parlare da noi SOLO UNA VOLTA (grazie al cielo!!!), ha detto: il giorno del vostro matrimonio, quando farete all’amore, sarete in tre. Voi due, e Gesù in mezzo a voi.

      Ecco, una immagine così di cattivo gusto credo che sia stata ad un passo dal farci alzare tutti e andar via…

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    2. ahahah ma questa cosa dell'essere in Tre l'hanno detta pure a noi! Senza essere specifici del mnetre fate l'amore, però il concetto era quella. Si vede che stanno in fissa per sta cosa di gruppo ;) Sai però cosa mi ha intristito più di tutto? E' che pur essendo un insieme di banalità c'erano coppie che sembravano illuminate sulla via di Damasco, il fatto che quel corso gli avesse cambiato la prospettiva è molto triste (e anche un po' preoccupante)

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    3. Vete, ti evito i dettagli di quel siparietto, in cui addirittura un ragazzo ha detto che lui con un capellone nel letto non ci voleva stare la prima notte di nozze…. Insomma, come ti dicevo il cattivo gusto per l’occasione è salito alle stelle, e di approfondimento sulla coppia lì non c’era niente. Io sarò sincera, nel nostro gruppo sono rimasti tutti piuttosto indifferenti alle cose che si dicevano, non ho assistito a scene di illuminazione sulla via di Damasco. Come ti dicevo, eravamo tutti sullo stagionato andante, e avevamo già visto cose che voi umani… Forse un corso prematrimoniale andrebbe fatto più o meno agli inizi di un percorso di coppia, quando ancora non ci sono tanti coinvolgimenti in gioco. Sentirsi dire a 40 anni che è giusto che anche tu, uomo, aiuti in casa, e alla donna che non è giusto che tu, donna, ti smazzi tutte le faccende domestiche, credo cambi poco a due mesi dal matrimonio… Ma forse, come al solito, esagero io..

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  16. Cara PRxT, se non sapessi da tanto tempo che scrivi grandi verità pur vestendole in modo magistrale da battute sarei tentato di dirti “non ci credo". invece mi sa che ti dico... meno male che una cosa simile non l'hanno detta a me, sennò probabilmente avrei dato il via a una nuova scissione o a una nuova forma di eresia. Tra noi mentre... ma dai... ma come si fa ad attribuire una simile stortura mentale (o perversione) a Lui???? A volte credo che il resistere a queste bordate, a queste uscite allucinanti senza decidere per il gran rifiuto ci faccia guadagnare piccoli ma importanti punti per il conteggio finale.
    Infine... leggo la parte conclusiva di Vetekatten (ciao). Purtroppo quello che hai scritto è una gran verità. Purtroppo. Preoccupante e inquietante.

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    1. Quel sacerdote aveva un che di viscido che ha disgustato praticamente tutte le donne presenti di sicuro, mentre gli uomini l'hanno considerato un po' più grossolanamente, ma si sa che la sensibilità maschile a volte latita.
      SF proprio quel giorno non c'era, è rimasto al lavoro fino alle 23 e si è perso la chicca delle chicche.
      Questo qui ha parlato per mezz'ora delle sue ex fidanzate, prima di decidere di diventare prete. Con le allusioni, e con quello che ci faceva, e con 'ahhh quanto ci divertivamo'... e con 'hanno provato in tutti i modi a non farmi prendere i voti'.
      Era proprio lo sguardo nostalgico a farmi venire il vomito, personalmente. Quella faccia da maniaco che noi donne sappiamo riconoscere così al volo...

      Però ho intenzione di parlarne con il mio parroco.
      Domani sera finisce il corso, e poi mi pulisco lo stomaco, anche perchè di argomenti ne ho abbastanza...

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    2. Credo tu faccia molto bene a farlo... Anche se credo (purtroppo) che ti possa aspettare ben poco. Sono comunque aspetti che non vanno taciuti, nascosti o, peggio, ignorati. Mi hai fatto sorridere... parlando di sensibilità maschile :-) Mi sa che la prima volta che vado dal medico mi faccio controllare bene, hai visto mai che io sia donna senza rendermene conto? Il guaio è che non saprei come fare a dirlo a mia moglie ;-) Quando vuoi, se vuoi, se ti fa piacere... passa a trovarmi tra polpette e taccuini. Ciao

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    3. Credo che se mi faccio portavoce del disagio provato da tutte le altre ragazze presenti lì durante quell’incontro, forse qualcosa potrà succedere. Io ci proverò, e vediamo se questo gesto ne produce altri verso la direzione del rispetto.. Mentre scrivevo il commento mi sono resa conto che scrivere una frase del genere (quella sulla sensibilità) proprio a te e in risposta al tuo commento era una gravissima ingiustizia, perché sei uno tra gli uomini più sensibili che abbia incrociato sul mio cammino (il primo è SF, e il fatto che quella sera lui non ci fosse mi ha messo di fronte alla realtà di quanto ormai confrontarmi con lui mi aiuti a misurare tutto quello che mi succede intorno). Ma non prenderla a male, io credo che proprio tu, in quanto uomo, sappia benissimo che molto spesso gli altri uomini credono che essere sensibile sia sinonimo di mancanza di forza e che ciò possa causare perdita di rispetto, in un mondo in cui sembra sempre che debba vincere il più forte/furbo/scaltro/distaccato. La sensibilità è vista come cosa da femminucce, insomma. E invece io credo che un vero uomo sia proprio colui che sappia mantenere in contatto cervello e cuore, sempre nel rispetto delle differenze di genere che ci sono, che lo si voglia o no. Perché uguali uguali, uomini e donne, non sono, e su questo credo ci sia poco da discutere.
      Ho fatto un giro nel tuo splendido blog, ma sono disorientata da tanta competenza… in che modo potrò mai intervenire? Ti prometto che ci provo, ma temo di imbrattare le tue riflessioni con cose stupide. Vedrò come fare…

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    4. Hai scritto cose carinissime, as usual, ma non dimenticarti mai che anche se a volte nel cuore ho una specie di voragine nera cerco sempre di apparire scherzoso e scanzonato :-) Non penserai che me la sia presa per la considerazione sulla sensibilità, spero... Proprio perché, a volte purtroppo, ne sono dotato, capisco molto bene cosa tu intenda dire e non posso che essere d'accordo.
      Quanto al blog... ma la finisci di trattarmi come un alieno? Quali competenze, quali riflessioni? Non hai trovato in quel marasma anche le migliaia di scemenze che ho sparato a ruota libera? :-) La sola cosa di cui vado fiero sono le foto (quelle firmate sono mie)

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  17. Troppi commenti non riesco a leggerli tutti per adesso, quindi rischio di ripetermi...
    A me il corso prematrimoniale e' piaciuto molto, ma era fatto per bene. Purtroppo la maggior parte dei preti organizza questi corsi solo perche' sono obbligatori rendendoli noiosi e inutili. L'amicizia che si e' creata con le altre coppie non e' da sottovalutare comunque.
    Noi abbiamo frequentato insieme fino all'ultima lezione. Ci hanno ovviamente sottolineato quei due punti, ma anche parlato di sesso, figli, rapporti con genitori e suoceri, aborto, divorzio. Il matrimonio resta comunque difficile. Il corso non ci ha per niente facilitato le cose, questo e' chiaro. L'importante e' partire consapevoli dell'amore che vi unisce. Munitevi di tolleranza e di comprensione.
    Il divorzio esiste solo per lo stato, per la Chiesa resterete per sempre una coppia.
    Dai! Che sarete felici!!!!
    Baciuzzi.

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    1. Ciao Amammuzza, lo so che ci sono molti commenti, ma ti assicuro che dal mio punto di vista è stato più costruttivo questo scambio di opinioni che sette lezioni di corso…
      Che tra l’altro martedì sera è finito così com’è iniziato, e cioè a tarallucci e vino. Ma siamo stati bene, diciamo che hanno tenuto per l’ultima “puntata” tutti i suggerimenti più gustosi, e anche l’affiatamento fra le coppie è stato confermato e rafforzato. Il numero dei numeri telefonici scambiati è aumentato, e anche gli abbracci finali sono stati intensi. Ovviamente io ed SF siamo rientrati a casa all’una di notte, ma fosse stato per me sarei rimasta ancora… Quando sto bene io trovo forze che non credevo di avere…
      La verità è proprio quella che dici tu: il corso è obbligatorio, quindi sia chi lo tiene che chi partecipa parte da questo presupposto. Come i libri delle vacanze, negli anni di scuola… Io riuscivo a leggere anche 10 romanzi in un’estate, ma quelli che mi assegnava l’insegnante li percepivo sempre come un’incombenza.
      Nel nostro corso non si è parlato di sesso né di aborto né di divorzio né rapporto con genitori e suoceri. Solo di figli, ma solo perché ci hanno chiesto se, genericamente, ne volevamo….
      Capisci bene che è scappato un sì a tutti, ma come dicevo eravamo tutti stagionatelli, e più di contraccezione secondo me ci avrebbero dovuto parlare del rischio opposto, e cioè del non poter avere figli…
      Poi che il matrimonio sia difficile, lo sappiamo. Ecco, l’idea di munirci di tolleranza, come dici tu, mi piace molto di più di ‘munitevi di sopportazione’. Ce la faremo, io voglio partire con questa convinzione!!!!
      Baciuzzi a te!!!

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  18. Mi sono sposata in Chiesa convinta di quello facevo, convinta che sarebbe stato per sempre. Non perchè sposandomi in Chiesa doveva essere così, sarebbe stata la stessa cosa se mi fossi sposata solo civilmente.
    Mi sono separata dopo 10 anni che le cose non andavano bene e direi che non ho certo buttato tutto alle ortiche dall'oggi al domani.
    Oviamente adesso convivendo con un'altra persona per la Chiesa sono una peccatrice, ma se devo dirla tutta non me ne frega niente.
    Per me è importante la mia coscienza e sentirmi a posto davanti a Dio.(sono come tanti una cattolica non praticante)
    Del mio corso prematrimoniale ho ricordi molto sfocati, ma sicuramente non mi ha dato nulla di più di quello che già sapevo. D'altronde cosa può insegnare chi una famiglia non ce l'ha ? Ricordo che al mio corso venivano a portare la loro testimonianza coppie che si erano sposate da poco...utilità: zero!

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  19. Ah volevo anche dire che un matrimonio non deve essere solo una sopportazione reciproca, se no davvero diventa di una tristezza infinita.
    Il matrimonio dev'essere un costruire qualcosa ogni giorno insieme, un impegno, uno scambio continuo d'amore e soprattutto non dev'essere mai un qualcosa di scontato...

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    1. Luna, grazie per il tuoi intervento. Le prime due frasi che hai scritto, contengono il succo anche del mio pensiero: il matrimonio è per sempre, e il fatto che ci si sposi con rito civile o religioso è solo una questione di fede, non certo di valenza del gesto… Anche perché a me, sinceramente, fa paura il solo pensiero di un rapporto che debba mantenersi PER FORZA. Ci si prova, ci si impegna con tutta l’anima, ma la persona deve sempre avere la possibilità di riprendere in mano la sua vita, se un rapporto insano la sta portando alla deriva. Io credo che sia giusto, in un paese laico, dare a tutti gli strumenti per realizzare se stessi. Poi se per qualcuno la realizzazione coincide col sacrificio, è libero di farlo, ma se così non è il divorzio è una benedizione. Tu non sei una peccatrice a mio avviso, perché se è vero com’è vero che Dio è infinitamente buono, e se è vero com’è vero che tu sei sua figlia, lui ti ama esattamente così come sei. La Chiesa è altro e sbaglia e sbaglierà ancora. E’ per la chiesa che sei una peccatrice, ma ti assicuro che avere il ‘consenso del capo’ è più importante.
      E poi ti vorrei abbracciare per questa frase: “Il matrimonio dev'essere un costruire qualcosa ogni giorno insieme, un impegno, uno scambio continuo d'amore e soprattutto non dev'essere mai un qualcosa di scontato”. Te la sottoscrivo al 100%. Kiss.

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