Povera me....
E stamattina si è aggiunto anche un attacco di ipotensione... pressione 90/60... che ad aggiungerci un 90 in più avrei finalmente raggiunto le misure perfette.
Benvenuti all'angolo della commiserazione..
Povera me...
Oh, non so cos'altro aggiungere...
....
.....
.......
.........
Oh, non so cos'altro aggiungere... tipo disco che si incanta...
Si dice 'disco che si incanta', è italiano, o è un mio regionalismo?
Ora non so davvero cos'altro aggiungere...
Oh....
P.S. Questo sì che è un post da premio Nobel per la letteratura. Estigrancactus!
(Ci tengo a farvi presente che almeno il mio metro di giudizio sulla bellezza di un post è rimasto valido...
Non vorrei crediate che mi sia del tutto rincojonita... :-)
Anche se... )
26 luglio 2012
12 luglio 2012
C'E' UN PO' DA INCROCIARE
La situazione
‘ristrutturazione’ sta assumendo contorni tragicomici.
E la parte
comica dipende solo dal fatto che spesso sono vittima di risolini isterici ai
confini della follia.
Tutto il
resto, è tragico.
I muratori
mi hanno suggerito di cambiare il contatore del gas, che era mooolto vecchio
(data impressa, 1953) per metterne uno figo intorno a cui fare un bel mobiletto
in cartongesso. Il tipo della società del gas è venuto per cambiarlo, ha aperto
il gas e ha scoperto che l’idraulico aveva lasciato tutti i tubi ( di caldaia e
cucina) belli aperti, così ha cominciato ad urlarmi in faccia dicendo che sono
una sciagurata e che il palazzo sarebbe potuto scoppiare per colpa mia e potevano
morire tutti e pìppete e pàppete, e per farla breve mi ha staccato il gas e ha
detto che finché non ci sarà la certificazione di tenuta dell’impianto, non me
lo riaprono manco a spingere.
Facciamo
una lavata di capo all’idraulico, che ci dice che siamo stati noi dei minkja a
far entrare gente senza che ce l’avesse suggerito lui. Il muratore nicchia, non
sa non dice, sicché la colpa è la nostra. Vabbè, facci la prova di tenuta, e
tutto tornerà a posto. Sto parlando di più di un mese fa.
Ogni tre o
quattro giorni abbiamo chiesto se avessero fatto sta benedetta prova di tenuta,
e ogni tre o quattro giorni la risposta era sempre la stessa: “ma per chi ci
avete preso? Siamo dei professionisti!! E’ da 20 anni che facciamo impianti,
che facciamo prove di tenuta, che facciamo sto lavoro” e ancora pìppete e pàppete.
Il 3
luglio, a casa quasi completamente finita, con cucina montata e libreria
montata e mobili del soggiorno montati e bagno completamente montato ecc.. chiamo
il tipo del gas che, appena entra, fa una prova di tenuta e dopo 10 minuti ci
dice che l’impianto non tiene, che c’è una perdita considerevole, e che non
riapre niente, anzi! 60 euro per la chiamata, e se ne va. Chiamiamo un altro
idraulico, che ci dice la stessa cosa, aggiungendo le agghiaccianti parole: “Qui
devo rompere tutto, e rifare l’impianto”.
Io ed SF
abbiamo avuto un momento di vacillamento, a me è mancata la forza nelle gambe e
nelle braccia, e anche il resto del corpo mica stava tanto bene… Paghiamo 70
euro a lui, e chiamiamo l’idraulico che ci ha fatto i lavori e che ci ha
giurato per un mese che era tutto a posto. Nemmeno il tempo di infilare il
barometro, che dice: “Sì, qui c’è una perdita”, adesso la cerchiamo.
Ve la
faccio breve. Siamo al 12 luglio, e ancora non l’abbiamo trovata. Che secondo
me i cercatori d’oro negli Stati Uniti hanno avuto più fortuna in molto meno
tempo. E pure chi cerca un ago in un pagliaio. Nel frattempo sono emerse mille
magagne nei lavori fatti, dovute alla poca furbizia e all’eccesso di fiducia
nel prossimo e alla mancanza di tempo e all’incapacità di fare i cani da
guardia della sottoscritta e del suo futuro marito, nonché alla strafottenza
dell’impresa che ha curato i lavori, e che ci ha trattato come gli ultimi degli
stron.zi.
E
nonostante la casa non sia ancora agibile, il geometra è venuto a dirci che l’impresa
vuole essere interamente pagata. Ce l’ha detto nonostante io ed SF siamo stati
due ore due a fare la lista delle porcherie che ci hanno fatto. Loro vogliono i
soldi.
O voi
lettori assidui di questo blog, o voi lettori occasionali, passanti, chiunque
voi siate, leggete attentamente quello che sto per scrivere:
1) NON fate MAI coincidere l’organizzazione
di una cosa importante qualsiasi (il matrimonio, la nascita di un figlio, un
progetto importante al lavoro, la messa in piega e la limatura delle unghie dei
piedi) con una ristrutturazione di casa, perché pur essendo le persone più
pacifiche e meno esigenti e scassaminkja della terra, prima o poi qualcuno ve
le farà girare a mulinello e maledirete il giorno di inizio dei lavori.
2) NON pensate MAI che tanto state
avendo a che fare con dei professionisti seri e affermati, che hanno occhio
clinico e che si prenderanno cura spontaneamente delle cose che non vanno, come
se stessero ristrutturando casa propria. NON SARA’ COSI’.
3) NON lasciate che pensino che vi vada
bene tutto quello che fanno, perché secondo voi in un ambiente sereno e dove si
sentono apprezzati loro lavorano meglio, mentre invece in un ambiente sereno in
cui voi fate i complimenti per le prime cose belle che fanno, abbassano tutti i
livelli di qualità, e cominciano a dedicare tutte le attenzioni all’altro
appartamento che nel frattempo hanno già cominciato a ristrutturare.
4) NON CREDETE MAI alle stime dei tempi
che vi vengono fatte. Oppure credeteci, ma moltiplicate per il fattore 4. Ecco,
forse così vi siete avvicinati (ma ancora per difetto) al tempo che realmente
ci impiegheranno, ma sempre e solo dopo che gli avrete fatto la voce grossa. Se
no, moltiplicate per 5.
Nel
frattempo i miei genitori sono soli soletti a casa di mio fratello, che sono in
viaggio di nozze, e aspettano da due settimane di venire da me per aiutarmi un
po’, ma quando sembra che il giorno sia arrivato, ecco che subentra un nuovo
inghippo e salta tutto. Ora hanno detto che domani sera, caschi il mondo, loro
saranno a casa mia.
Casa mia è
completamente inagibile, mi hanno aperto l’acqua ieri sera (perché lo scarico
del lavandino del bagno e il rubinetto della vasca perdevano, e a dire il vero
perdono ancora ma un po’ meno), ma i miei si sono fissati che prima di tornare
in terra di sud devono venire a vedere in che condizioni siamo. Nel frattempo, nessuno
ha potuto pulire nemmeno un angolo di casa perché è ancora un porto di mare, e
il frigo è completamente vuoto, e le chiavi sono ancora in mano ai muratori, e
il gas non si sa quando e se ce lo apriranno (né se dovremo rispaccare il
pavimento nuovo per rifare l’impianto che perde) e chi più ne ha più ne metta.
E se penso
che fra meno di due mesi io ed SF ci sposiamo (e siamo ancora non in alto mare,
di più), mi viene da svenire.
Sabato
mattina scorso ho fatto la prima prova dell’abito. Un sogno. Sarei voluta
rimanere nell’atelier tutto il giorno, tutta la vita, con quell’abito addosso
che mi dava un senso di serenità e fiducia.
Della
serie: andrà tutto bene, vedrai.
Anche nel
camerino.. sì, sarei rimasta nel camerino per mesi, a guardarmi quelle ridicole
scarpe bianche, per ripulire la mente dai pensieri, dalle scadenze, dallo
sporco della mia casetta che è tutta nuova ma di cui non riesco, vi giuro, non
riesco a vedere la bellezza.
Proprio io,
che mi esalto pure davanti ad una presina nuova.
Intanto mi
arrivano notizie dal fronte, dice SF che nemmeno oggi sono riusciti a trovare
la perdita, ormai la vicenda sta assumendo i contorni della barzelletta.
Una
considerazione, tuttavia, mi esce prepotente dal cuore.
Voglio lasciare
in questo posto un grazie ad SF, che è il compagno di viaggio migliore che si
possa desiderare, anche in momenti come questi in cui chiunque non vedrebbe l’ora
di lasciare che se ne occupi qualcun altro… E’ un angelo del paradiso, un
tesoro inestimabile, una roccia, un sostegno, una guida, un concreto punto di
riferimento. Che Dio lo benedica sempre, che vegli su ogni suo respiro.
Riuscire ad
uscire da questa vicenda sfiancante (non è solo la casa e il matrimonio, eh! E’
tutto, a partire dai nostri rispettivi lavori che stanno richiedendo un impegno
gravosissimo a cui non saremmo pronti nemmeno se fosse il nostro unico
pensiero), dicevo, uscire da questa vicenda sfiancante più innamorati, più complici,
più appassionati e più certi di NOI rispetto a quando abbiamo cominciato è un
evento che veramente allieta il cuore, e fa guardare al futuro con fiducia.
Sabato ho
la seconda prova dell’abito, con un paio di modifiche che, se possibile, lo
renderanno ancora più bello. E ci vado con la mia mamma e il mio papà.
E poi
domenica è il mio compleanno.
E fanculo, anche
senza gas, e anche con l’ipotesi di rispaccare tutto, avrò accanto a me le tre
persone che più mi amano e che più amo al mondo.
E anche
solo per questo, ho già vinto.
P.S.
Ragazzi, è da molto che non riesco più a commentare i vostri post. Scrivo,
pubblico, vedo il commento per un attimo, poi aggiorno la pagina e non c’è più.
Me lo fa sia da chrome che da explorer. E immaginate il giramento di palle dopo
che ho dedicato tempo e attenzione ad una risposta per un’amica tra voi, per partecipare
ad una gioia o ad un dolore.. Quindi, perdonatemi sin d’ora, vi prego. Cmq vi
leggo sempre, vi leggo tutte (e tutti) e vi penso. Kiss.
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